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“Qualcuno ha tentato di condizionare la gestione commissariale”

Il Commissario Cantadori e il direttore Massimo Sportelli

Inaspettata dichiarazione del Commissario Cantadori
nell’intervista rilasciata a Mistral Tv

Lo avevamo anticipato nello scorso numero: la videointervista rilasciata dal Commissario Andrea Cantadori ai colleghi di Mistral Tv avrebbe sollevato temi destinati a tenere banco nel dibattito pubblico.

Aspettative più che rispettate, a iniziare dalla prima affermazione del dott. Cantadori che rivela come, nei primi mesi successivi all’insediamento, si siano registrati «alcuni episodi di condizionamento dell’azione della gestione commissariale», su cui ci sono approfondimenti in atto.

A Turi, precisa il Commissario, non c’è un tentativo della criminalità organizzata di infiltrare la macchina amministrativa; non si può parlare di mafia ma semmai di “metodo mafioso” messo in atto da qualcuno per influenzare le scelte amministrative: «Esiste la mafia che all’occorrenza spara e poi c’è un metodo mafioso che è più sottile, un modus operandi che comincia con le blandizie e arriva all’avvertimento e alla minaccia. A Turi c’è stato il tentativo di deviare l’amministrazione commissariale».

Una dichiarazione tanto inaspettata quanto preoccupante, soprattutto in vista delle prossime competizioni elettorali. Viene naturale chiedersi se chi ha attuato questi “tentativi di condizionamento” sia uno dei tanti futuri candidati o se sostenga, più o meno direttamente, una delle liste che si presenteranno davanti agli elettori. Non resta che attendere le verifiche degli inquirenti, sperando arrivino prima del 26 maggio.

 

“Questione sicurezza”

Il secondo quesito posto da Massimo Sportelli, direttore di Mistral Tv, ha centrato il “problema sicurezza”, che si accompagna alla richiesta da parte dei cittadini di istituire un presidio notturno per garantire un maggiore controllo del territorio e scoraggiare i fenomeni di “microciminalità” che occupano le pagine della cronaca locale.

Un’istanza che, compatibilmente con l’organico disponibile, è stata in parte già evasa a partire dalla scorsa estate: «D’intesa con le Forze dell’Ordine – spiega il dott. Cantadori – abbiamo prolungato gli orari di attività della Polizia Municipale fino a mezzanotte e ho chiesto agli agenti di passeggiare per le vie del Comune per rendersi visibili», giacché la percezione della sicurezza passa anche attraverso la “visibilità”.

Il Commissario tiene comunque a rimarcare che Turi continua ancora a essere un’isola felice, rispetto ai Comuni del circondario che si trovano ad affrontare problematiche di ordine pubblico ben più complesse. E di questo va dato merito all’attività investigativa egregiamente condotta dai Carabinieri di Turi, guidati dal Maresciallo Sacchetti.

 

Edilizia Scolastica

Quanto all’edilizia scolastica, a differenza di altre situazioni della provincia dove alcune scuole andrebbero chiuse, a Turi siamo messi un po’ meglio.

La gestione commissariale ha potuto disporre lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, tamponando in tempi rapidi i vari problemi che di volta in volta sono stati segnalati. Per gli interventi strutturali, invece, servirebbero cifre che non sono nelle disponibilità dell’amministrazione. Anche in questo caso, però, il Commissario si dice fiducioso: entro l’estate dovrebbe arrivare un finanziamento ministeriale che consentirà di mettere al sicuro le scuole turesi.

 

Strade, i prossimi cantieri

Non poteva mancare il capitolo dedicato alle strade, oggetto di quotidiane e legittime lamentele da parte dei cittadini. Sulla scorta delle domande del direttore Sportelli, Cantadori ripercorre quanto fatto e quanto è in programma.

Oltre ai due progetti già finanziati dalla Giunta Coppi che sono stati cantierizzati con piccoli ritocchi, utili a evitare l’abbattimento di due alberi e a includere alcuni marciapiedi circostanti, «altri progetti sono stati partoriti dall’amministrazione commissariale e altri ancora vedranno la luce nei prossimi giorni».

In particolare, come abbiamo già avuto modo di riferirvi, i 100mila euro stanziati dal Ministero dell’Interno saranno impiegati per il rifacimento di via Casamassima, «che è la strada di accesso al paese, il biglietto da visita di Turi», e per una parte di via Vecchia Sammichele, che versa in condizioni pietose.

Dopo aver chiarito i problemi dell’asfaltatura di Largo Pozzi, che trattiamo a parte, arriva la stoccata finale del Commissario : «Contrariamente a molti cittadini che sono soddisfatti del lavoro che si sta facendo, qualcuno non voleva che la gestione straordinaria si occupasse di strade. Ogni altra considerazione la lascio alla libera interpretazione…».

Una dichiarazione che lascia dedurre che una parte della politica locale avrebbe cercato di ostacolare il rifacimento delle strade, probabilmente perché avrebbe “bruciato” una valida carta da giocare in campagna elettorale. Se questa fosse la lettura giusta delle parole del dott. Cantadori, ci permettiamo di rassicurare che l’argomento strade è ancora “spendibile”: di certo non mancano le vie – da quelle periferiche a quelle di campagna – in cui urge una manutenzione dell’asfalto.

 

Largo Pozzi, partite le contestazioni

Sempre nell’ambito degli interventi di manutenzione delle strade, la videointervista di Mistral Tv ha il merito di fare luce sul dilemma dei lavori eseguiti a Largo Pozzi, dove il nuovo asfalto ha “ceduto” in vari punti pochi giorni dopo la posa.

«Il progetto – ricostruisce il Commissario – prevedeva esclusivamente la copertura con uno strato di asfalto delle strade esistenti, non un intervento più completo che sarebbe stato più oneroso» e avrebbe imposto di “sacrificare” altre strade, concentrando tutte le risorse in un’unica zona.

Premesso questo, non è sfuggito che l’opera non sia stata eseguita a regola d’arte, ragion per cui «abbiamo fatto un sopralluogo con i tecnici comunali e la ditta esecutrice e abbiamo mosso alcune contestazioni. La ditta si è impegnata nell’arco di 60 giorni a porre rimedio alle incongruenze che abbiamo rilevato: una parte dell’asfalto sarà rifatta e verrà rifinito meglio il lavoro intorno alle grate».

Smontata, inoltre, la tesi che attribuiva la rottura dell’asfalto come conseguenza dell’avvio del cantiere in un periodo con temperature particolarmente rigide: «Chi sostiene questo è totalmente a digiuno della materia: non siamo più negli anni ’50, quando i lavori stradali dovevano essere eseguiti per forza a luglio e agosto. Oggi gli asfalti sono molti diversi e possono essere utilizzati anche a temperature bassissime, addirittura esistono “asfalti a freddo”.

Ciò nonostante, a fronte di una regola generale che prevede che si possa asfaltare con una temperatura superiore ai 5 gradi, per una cautela ulteriore abbiamo atteso i 12 gradi. I problemi non derivano dalla temperatura ma dalla qualità del materiale utilizzato».

 

Illuminazione: decenni di trascuratezza

L’ultima parte dell’intervista si è soffermata su un altro nodo dolente: la pubblica illuminazione.

Dopo aver precisato che se capita di vedere i lampioni accesi di giorno è solo perché si sta verificando il corretto funzionamento dell’impianto a seguito della sostituzione delle lampadine, Cantadori spiega che, in occasione del rinnovo del servizio di manutenzione, è stata richiesta alla nuova ditta aggiudicataria una relazione sullo stato dell’impianto comunale.

Il risultato sono “cento pagine di doglianze”, che descrivono un impianto “preoccupante sotto il profilo della pubblica incolumità”, con quadri elettrici danneggiati e armature vetuste. Una situazione cui si è giunti a causa di decenni di trascuratezza e che ora, per essere risolta definitivamente, prevede un impegno di spesa superiore al milione di euro. Cifra che chiaramente non può essere affrontata con le sole risorse comunali. Nondimeno “la sicurezza va preservata” e per questo sono stati da subito messi a disposizione 50 mila euro per eseguire gli interventi più urgenti.

FD

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