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Politica

“Una coraggiosa opera di pulizia”

Giovanni Settanni


Giovanni Settanni: “Abbiamo l’esperienza e le spalle forti per rinnovare il centrodestra. È finita l’epoca dei capibastone”

Giovanni Settanni, militante di Fratelli d’Italia, ha sempre avuto il pregio di dire le cose come stanno. La politica la intende come “grande passione romantica”, e proprio questa lettura lo tiene lontano dalla tentazione di cedere al “politichese” o alle dichiarazioni sibilline.

Nell’intervista che segue, non deludendo le attese, Settanni espone senza filtri l’azione che in questi mesi ha caratterizzato il centrodestra turese: Fratelli d’Italia e Lega, insieme ad altri componenti affini per idee e obiettivi, hanno messo in atto una “coraggiosa opera di pulizia” che ha spazzato via il “vecchio modo di far politica”. Per le prossime amministrative, i candidati non verranno scelti solo in base ai consensi raccolti in passato, sarà fondamentale accertarsi che abbiano la capacità di governare e l’affidabilità per evitare divisioni, tanto inutili quanto dannose per la continuità amministrativa.

Il probabile avvento di un “polo centrista”, invece, viene liquidato come “ipotesi sognante” di chi ritiene che la politica sia ancora una “geometria statica”. È finita l’epoca delle decisioni prese in beata solitudine dai “capibastone” di turno; senza condivisione e confronto tra tutti i promotori di una lista, si rischia di restare “Re senza popolo”. E quelli che fino a ieri potevano chiamarsi “poteri forti” oggi appaiono “molli, ormai flaccidi”: uno sbiadito ricordo di chi insegue ancora la “Balena bianca”, senza accorgersi che si è definitivamente spiaggiata.

 

Insieme alla Lega vi siete posti l’obiettivo di rinnovare metodi e nomi della politica. È una strategia che sta dando risultati?

«Fratelli d’Italia insieme alla Lega e ad altri ha iniziato ormai da tempo un percorso politico e programmatico che porti Turi finalmente ad essere amministrata dopo troppi anni di “anarchia”. Non posso negare che sia un percorso ricco di difficoltà, ma va fatto perché ognuno di noi deve essere pronto a prendere le dovute responsabilità per costruire una “squadra” di donne e uomini che non pensino più al proprio “orticello” elettorale ma al bene della nostra comunità.

Le preferenze del passato non saranno più l’unico “metro” per considerare idonea o meno una candidatura, bisogna tenere conto anche se questa persona negli anni ha saputo amministrare e non ha creato divisioni o spaccature. Abbiamo l’esperienza e le “spalle forti” politicamente per prendere questo tipo di decisioni e per investire su “nuovi” candidati che portino la freschezza della novità e non la pesantezza del “vecchio” modo di far politica».

 

La preoccupa l’allontanamento di Forza Italia?

«Preoccupa non è un termine che io associo con la politica; la preoccupazione o la paura è altro nella vita! Con Forza Italia non c’è stato nessun allontanamento, stiamo aspettando che a Turi abbia una sola voce e con questa si possa costruire insieme qualcosa di duraturo e propositivo per il paese. Penso che a breve si capirà qualcosa in più, almeno spero».

 

Come cambiano gli scenari con la possibile nascita del “polo centrista” a guida Boccardi – Resta?

«L’articolo dell’altra settimana lo ritengo un po’ troppo “sognante” per qualcuno, la colpa non è sicuramente di voi della Voce del Paese ma di chi pensa che la politica sia ancora a geometria statica come 40 anni fa!

Forse fino a qualche anno a bastava ritrovarsi tra “capibastone” e stabilire il da farsi, sicuri che il “gregge” avrebbe seguito la decisione dei “capi”, magari assistendo inerte ai loro litigi. In questi anni a livello politico-decisionale tutto è cambiato: se non coinvolgi nella scelta tutti, rimani “Re” senza popolo e ti devi accontentare di qualche articoletto sul giornale ogni cinque anni.

Poi, sinceramente, la parola “centrista ” a me fa ridere, prima mi creava “l’orticaria” ora fa ridere! I risultati del 4 marzo scorso e le ultime regionali (Abruzzo e la Sardegna tra pochi giorni) niente hanno insegnato? Il “centro” non esiste più; la “Balena bianca” si è spiaggiata da tempo!».

 

Pensa di candidarsi alla prossime consultazioni?

«Come già detto da tempo non sarò candidato in prima persona ma sarò in “prima fila” a far politica come ho sempre fatto. Bisogna anche dare spazio ad altri e non sempre agli stessi. Ho 36 anni e mi sono già candidato tre volte alle Amministrative e una volta alla Camera dei Deputati; per un giro posso anche stare fermo! Ma ai palchi non rinuncio…».

 

Ha partecipato a varie campagne elettorali. Il principale ostacolo incontrato?

«Sinceramente non ho mai trovato nessuna difficoltà, a Turi si fa ancora una politica “genuina” dove lo scontro rimane in un ambito politico. Ma non posso negare che vorrei che oltre ai politici maturassero un po’ i turesi quando vanno in “cabina elettorale” a votare…

Per me la politica è una grande passione romantica, questo non lo posso negare, perché mi ha reso una persona migliore e perché amo profondamente il mio paese. Anche se riconosco che negli ultimi tempi non è facile, dobbiamo riscoprire tutti la voglia di sentirci orgogliosi! Dobbiamo riappropriarci della nostra Turi!»

 

Esistono ancora a Turi “poteri forti” in grado di “pilotare” i consensi?

A Turi esistono “poteri molli” ormai flaccidi che pensano ad un passato che non ritornerà più. Per ovvi motivi parlo del centrodestra: dobbiamo coraggiosamente completare l’opera di pulizia iniziata qualche tempo fa. Abbiamo tutti la possibilità di entrare nella storia del nostro paese: sono convinto che in questo momento storico ci siano gli “uomini giusti” per vincere e amministrare. Non parlo solo dei partiti politici ma di tutte quelle persone che vogliono donare del tempo per la propria comunità»

 

Chi vedrebbe adatto a compattare il centrodestra turese?

«Il mio candidato sindaco è per ovvi motivi Sandro Laera che ha dato dimostrazione in questi anni di saper far politica e amministrare. Un buon amministratore deve aver fatto “opposizione” per capire come si governa! Ma sia io che Fratelli d’Italia non ci blindiamo dietro un nome, il candidato sindaco lo devono scegliere i protagonisti futuri dell’Amministrazione; se non si dovesse trovare la “quadra” lo potranno scegliere i turesi con le primarie. Certamente io e il mio partito non accettiamo “pacchetti” precostruiti da altri!».

FD

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