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Piano Sociale di Zona, i conti non tornano

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Il nostro Comune chiamato a versare un cofinanziamento “sproporzionato” rispetto a quello previsto per Casamassima e Sammichele

È stato varato il nuovo Piano di Zona per il nostro Ambito Territoriale Sociale, che raggruppa il Comune di Turi, Gioia del Colle (capofila), Casamassima e Sammichele di Bari. Un sodalizio nato nel 2006 per programmare e realizzare gli interventi sociali e socio-sanitari in maniera territorialmente strutturata, mettendo in rete risorse e competenze.

Tuttavia, nella deliberazione di approvazione, firmata dal Sub Commissario Nicola Fantetti, è emersa una discrepanza in merito alle quote di cofinanziamento che ciascun Comune è chiamato a versare.

Il Comune di Turi contribuisce al Piano di Zona, valido per il triennio 2018-2020, con poco meno di 261 mila euro; mentre Casamassima e Sammichele versano rispettivamente 207.936,71 euro e 41.791,66 euro. E questa disparità si sarebbe verificata anche nel triennio precedente, dal 2015 al 2017.

 

Difficoltà a rendicontare le spese

Un’anomalia che non è sfuggita al Commissario Straordinario: in data 25 ottobre, il dott. Cantadori ha inviato una nota al Coordinamento Istituzionale, l’organismo politico-istituzionale che presiede l’Ambito. Nel documento si chiede di “ripristinare una ragionevole situazione di equilibrio tra i Comuni dell’Ambito”, rivedendo “tempestivamente gli importi di compartecipazione”.

Ma è il passaggio centrale della nota commissariale a richiamare la nostra attenzione: «A tale problematica – scrive il dott. Cantadori – sembra che non si sia trovata adeguata soluzione, per la difficoltà dell’Ufficio di Piano a produrre le rendicontazioni dei servizi e delle relative spese per l’Assistenza domiciliare e l’Assistenza specialistica, che costituirebbero la base per redistribuire le compartecipazione tra i quattro Comuni».

Una “difficoltà” che – a fronte di servizi trasparenti e certificati – non riusciamo davvero a comprendere a cosa possa essere imputata. Si dovrebbe conoscere il numero degli assistiti, così come dovrebbero essere noti e messi a bilancio i costi sostenuti per le attività di assistenza. In caso contrario, ci domandiamo se l’intero Piano di Zona non rischia di risultare “falsato”.

 

La risposta dell’Ambito

La replica alle legittime osservazioni del Commissario Cantadori è arrivata il 9 novembre. Il Presidente del Coordinamento Istituzionale ha condiviso quanto evidenziato dal Comune di Turi, ma al fine di scongiurare il commissariamento dell’Ambito Territoriale Sociale da parte della Regione, ha invitato ad approvare con urgenza lo schema di convenzione per la gestione relativa al triennio 2018-2020, fermo restando che, “successivamente, si provvederà a modificare la convenzione nella parte riguardante le quote di compartecipazione”.

Il dott. Cantadori ha accordato di adottare il Piano con le cifre già deliberate, impegnando formalmente l’Ambito a rivedere gli importi al massimo entro gennaio 2019; «in assenza di tali rimedi correttivi – precisa il Commissario – il Comune di Turi non potrà trasferire ulteriori somme all’Ambito, se non quelle a titolo di funzionamento dell’Ufficio di Piano».

 

Tateo: in questi anni si è dormito?

Sulla vicenda abbiamo raccolto il parere di Antonio Tateo: «La puntuale ricostruzione dei fatti da parte del Commissario e del Sub Commissario dimostra quanto è importante la qualità dell’azione amministrativa che bisogna mettere in campo quando si è chiamati a svolgere un ruolo pubblico.

Questo ennesimo episodio dovrebbe essere di monito ai “tanti” che vogliono improvvisarsi politici, consiglieri, assessori e sindaci… Pertanto, bene hanno fatto i Commissari a segnalare le differenze importanti di apporto finanziario del Comune di Turi rispetto a Sammichele e Casamassima che, inevitabilmente, incidono – insieme a tante altre voci – sulle tasche di tutti i turesi.

Detto questo, mi lascia qualche perplessità leggere che ci sarebbe qualche difficoltà nelle rendicontazioni – sic! – e sarebbe interessante comprendere e capire come può essere successa questa ennesima “anomalia”… È stato normale che Turi abbia finanziato una somma maggiore di quanto riceveva – in termini di prestazioni di servizi sociali – rispetto a Sammichele e Casamassima? I criteri adottati sono dettati da specifiche disposizioni normative e regolamentari? Quali criteri sono stati utilizzati? Il numero degli abitanti? Se così fosse, i conti non tornano. Sono così diverse e differenti le condizioni economiche dei rispettivi paesi tali da incidere con tale sproporzione? Sono diverse le condizioni del disagio sociale nei paesi che compongono il piano sociale di zona da comportare queste differenze? Chi lo ha deciso? Il Coordinamento Istituzionale? E gli Amministratori di Turi lo hanno condiviso e/o accettato? Infine, partecipavano agli incontri e si sono accorti durante questi anni delle differenze? O dormivano?!?».

FD

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