Villaggi Sostenibili: il progetto
Mediterrae, in cinque anni risolveremmo il problema dei migranti in UE
in maniera strutturale e definitiva
Ha riscosso grande interesse e successo, il progetto dei Villaggi Sostenibili, presentato nei minimi particolari dal Consorzio Mediterrae il 26 ottobre presso la Sala del Refettorio (Camera dei Deputati), dove non a caso, effettuò i suoi studi di ricerca il magnifico Galileo Galilei.
La proposta progettuale, come ha spiegato l’ing. Francesco Palmisano ha spiegato in apertura dei lavori, potrebbe derivare, ad esempio, dalla trasformazione di un Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (attraverso una serie di utili e diversi accorgimenti architettonici, nonché nuove e più organiche implementazioni, pensate nel tempo, attraverso l’impiego di prefabbricati in legno, di grandi strutture in legno lamellare e per il tramite dell’installazione di qualificate tecnologie innovative volte all’efficientamento della sostenibilità), il quale, peraltro, è già stato realizzato nella sua prima generazione prototipica (tuttavia, ormai superata), in Italia e di cui se ne conosce la relativa efficienza esecutiva ed organizzativa, che corrisponde a livelli di test sicuramente migliorabili attraverso l’implementazione di questo nuovo modello di Villaggio Sostenibile.
Il progetto sperimentale prevede la costruzione di un Housing Villaggio provvisorio iniziale per 600 persone e fino a 6.000 a regime, entro il ventesimo anno, con sistemi di autoproduzione energetica da fonti Rinnovabili per 1 MWp. Qui di seguito un esempio planimetrico
Sviluppo economico del sistema Work+Housing
Successivamente è intervenuto il commercialista Natalino Ventrella, il quale, ha presentato lo sviluppo economico e finanziario del progetto. «Circa 795 milioni di persone soffrono la fame, soprattutto nell’Africa a sud del Sahara e in Asia meridionale; entro il 2050 la popolazione africana è destinata a raddoppiare, raggiungendo i 2 miliardi di persone e con questi numeri l’Africa, se rimane sola, ha davanti a sé un lungo e difficile percorso di sviluppo e crescita, che potrebbe mettere a rischio anche l’Europa che di popolazione registra solo 741 milioni di persone».
«A fronte di 20 milioni di investimento iniziale – ha proseguito Ventrella – si realizzerà un volume d’affari in 20 anni di 213 milioni di euro, dei quali, 100 milioni saranno spesi per lo sviluppo strutturale e la restante parte servirà a finanziare le spese d’esercizio. Abbiamo pensato ad una formula del tipo di contributo con un fondo di investimento a rotazione ventennale, un prestito d’onore alle popolazioni africane, ora denominate migranti economici/climatici, con il partenariato dell’ONU e dell’UE. Con la sola realizzazione della soluzione abitativa e lavorativa, prevista in essere di 600 unità, una volta realizzati i primi 4.000 Villaggi, prevediamo il ricollocamento nei prossimi 5 anni di 2,4 milioni di persone, esattamente il numero dei migranti sparsi in tutta Europa.
In pratica, con l’operatività proposta in seno alla costituenda Agenzia Europea, a partire dopo i primi 5 anni, risolveremmo il problema legato alla presenza di migranti irregolari in Europa e potremmo: ridare dignità ai profughi, eliminare lo schiavismo e sviluppare il sistema paese WORK+HOUSING. In definitiva, nell’arco temporale di 80 anni, si potranno stabilizzare circa 96 milioni di abitanti, senza tenere in debito conto che questa modalità di sviluppo produttivo/abitativo, potrà coinvolgere almeno altri 100 milioni di abitanti che attualmente occupano i Paesi oggetto dell’intervento.
«Come hanno speso fin d’ora le nostre risorse i politici? Ha chiosato Ventrella: nel 2017 il Paese Italia a sperperato quasi 5 miliardi di euro per un’accoglienza inutile ed insufficiente».
Dove reperire le risorse finanziarie?
Per Ventrella e Mediterrae è semplice: «Cop21 ha destinato 100 miliardi di dollari per i Paesi in via di sviluppo e l’U.E. ha stanziato per il prossimo sessennio 2021-2016 ben 32 miliardi di euro a sostegno dell’Africa e 31 miliardi di euro per la gestione dei flussi migratori. Quindi per finanziare 4.000 villaggi, 40 miliardi sarebbero finanziati all’Onu ed altrettanti 40 dall’Unione Europea, ma in questo modo, si risolverebbe il problema in maniera definitiva e strutturale invece di sperperare soldi pubblici per una accoglienza disumana».
«Infine – ha aggiunto Ventrella – quali le ricadute sul Governo italiano? Fortissimo incremento della domanda di prefabbricati, utensili, materialida costruzione edattrezzature, oltre che infrastrutture ed impianti energetici innovativi; consentirà ai General Contractors di essere in prima fila nella realizzazione di siffatti modelli insediativi con notevoli, ricchi e permanenti portafogli ordini; realizzazione di impianti innovativi di prevista installazione nei villaggi sostenibili (ad es. Serre Fotovoltaiche, Torri Solari, Generatori Eolici MAGLEV); incremento dell’occupazione con rafforzamento dei conti pubblici ed opportunità di sviluppare programmi WORK+HOUSING e nuove opportunità di potersi integrare con i consorzi dei villaggi emergenti per la definizione delle necessarie produzioni, sia in termini di qualità e quantità, da indirizzare nel mercato globale».
«Noi prevediamo 4 tornate da 20 miliardi in 80 anni – ha riepilogato Ventrella – attraverso un fondo di rotazione che rientrerebbe 20 anni, per creare a fronte di 320 miliardi di dollari di investimento un giro d’affari di 3.408 miliardi di dollari finalizzato a 200 milioni di persone. Nel 2050 sono attesi in Europa 350 milioni di migranti climatici/economici, è il momento di agire!».
Ripensare il ruolo delle Agenzie Europee
Ha concluso i lavori il Presidente di Mediterrae, l’ing Roberto De Pascalis, con la proposta di costituzione di E.M.S.C.I.M.A (European Multilevel Strategies to Contrast Irregular Migration Agency).
«Le Agenzie Europee lavorano su questioni e problemi che hanno un impatto sulla vita quotidiana dei 500 milioni di cittadini dell’UE. Hanno una notevole importanza perché forniscono alle istituzioni e ai paesi dell’UE conoscenze specializzate in molteplici campi come: il cibo che mangiamo; i farmaci che assumiamo; le sostanze chimiche con cui veniamo in contatto; la nostra istruzione; la qualità delle nostre condizioni di vita e dell’ambiente; la giustizia; la sicurezza dei trasporti; la sicurezza; i nostri diritti fondamentali; le conoscenze; i servizi forniti ai cittadini e alle imprese. Nessuna Agenzia si occupa delle immigrazioni irregolari.
«Attualmente ci sono oltre 45 Agenzie Europee – ha rimarcato l’ing. De Pascalis, presidente del Consorzio Mediterrae – ma non mancano le discrepanze: a fronte delle 2 sedi italiane (una a Parma per l’alimentazione ed una a Torino per la Formazione), se ne contano 5 in Spagna, che ha una popolazione di 13 milioni di abitanti in meno dell’Italia; 4 in Francia (il doppio che in Italia, senza contare Strasburgo è la seconda sede del Parlamento Europeo) e 2 in Portogallo, sebbene abbia 1/6 della popolazione Italiana».
La proposta è quella di creare «un’Agenzia Europea con sede a Bari: una piattaforma logistica nel mediterraneo con personale specializzato ad hoc che, in coordinamento con la BCE di Francoforte e l’ONU di Ginevra, sia capace di utilizzare i “Fondi Bazooka” per supportare il progetto di Mediterrae. La costituenda EMSCIMA, inoltre, dovrebbe godere di uno Status Internazionale con pieno godimento dei diritti d’Immunità Diplomatica»