Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Cultura

Lavoro e Costituzione

Giorgio Benvenuto e Alina Laruccia

Secondo incontro per informare sui diritti e i principi della nostra Costituzione

La Costituzione Italiana pone l’accento sui diritti fondamentali dell’uomo, esalta e dà valore alla persona e, per la prima volta, consegna dignità anche al lavoratore. Giovedì 4 ottobre, Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Nenni, coadiuvato da Alina Laruccia , presidente dell’associazione Didiario, ha affrontato una delle tematiche più delicate e complesse nei nostri giorni : il lavoratore e i suoi diritti costituzionali.

Com’è possibile, infatti, che la nostra Costituzione, cosi profonda dal punto di vista sociale, sia in contrasto con le dinamiche occupazionali odierne? E soprattutto, che ruolo hanno oggi i sindacati nella difesa del lavoratore? Sono ancora indispensabili? Per rispondere a tali quesiti, Benvenuto ha iniziato il discorso partendo da un excursus sullo sviluppo e il riconoscimento dei diritti del lavoratore, sia prima che dopo la Costituzione. Ricordiamo infatti che con lo Statuto Albertino e durante il Regno D’Italia i diritti verso il mondo dei lavoratori erano completamente sconosciuti , soprattutto per le donne che erano tra l’altro escluse dal diritto di voto.

La situazione si modifica lentamente nel corso del tempo, in particolare con le “leggi fascistissime” e l’inserimento delle corporazioni, fino ad arrivare alla fine della Resistenza e alla necessità di un riconoscimento dei lavoratori.
La realtà sindacale, che durante il periodo fascista si era posta completamente ai margini, piano piano riemerge con prepotenza ed in una nuova veste: la prima Confederazione Generale del Lavoro, composta esclusivamente da socialisti e comunisti, si evolve, nel ’44, con il Patto di Roma, nella Confederazione Generale Italiana del Lavoro, segnando un primo progresso verso l’eguaglianza e la libertà dei diritti del lavoratore, con particolare riguardo verso le donne. Una svolta sancita definitivamente con le elezioni del 2 giugno 1946, realizzate in modo che anche le lavoratrici potessero essere protagoniste del profondo cambiamento politico in atto; quel cambiamento culminato con la nascita della Repubblica.

Inoltre Benvenuto sostiene che il sindacato da vent’anni presenta una grande difficoltà: se da un lato è forte come numero di iscritti e di servizi, dall’altro esso si presenta debole politicamente, in quanto fortemente diviso in gruppi, e ciò lo porta a non raggiungere risposte politiche unitarie. Perciò egli sostiene la necessità di riattivare il sindacato, misurandosi con il cambiamento, attraverso l’adozione di una maggiore rappresentazione democratica.

Infine si è discusso sulla difficoltà a migliorare la situazione politica del nostro Paese, data la scarsa conoscenza della Costituzione per la maggior parte degli italiani. A tal riguardo Benvenuto sostiene la necessità di istituire una giornata della Costituzione, in quanto la colpa non è dei cittadini che non la conoscono, ma delle Istituzioni che non fanno niente per farla conoscere. In una situazione come quella attuale, in cui i giovani si sentono mortificati per la mancanza di lavoro, occorre essere consapevoli che la Costituzione non è solo frutto del nostro passato ma è soprattutto il nostro presente e occorre conoscerla per poterla attualizzare e, di conseguenza, migliorare il nostro futuro.

ROBERTA LOBASCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *