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Politica

“Turi ha bisogno di ordine e buonsenso”

Angelo Palmisano

Angelo Palmisano (Forza Italia) auspica una “lista fatta di persone e non di numeri” e indica le cinque priorità del programma per le prossime amministrative

 

«Turi ha bisogno di avere un ordine, un controllo maggiore. Non ci sono problemi eclatanti sotto il profilo strutturale, servirebbe solo un po’ di buonsenso che porti a capire che la gente vuole vivere in maniera decorosa». Questo il punto di vista di Angelo Palmisano, imprenditore militante in Forza Italia già assessore durante il governo Resta, che abbiamo intervistato per sondare le reazioni alla nomina di Natalino Ventrella come responsabile del Dipartimento Enti Locali; un’ investitura dall’alto che pare abbia creato qualche malumore all’interno degli iscritti al circolo locale e dei simpatizzanti.

Dopo averci assicurato che le sue perplessità sull’incarico di Ventrella non riguardano la persona ma la “modalità”, Palmisano ha messo in chiaro il percorso che il centrodestra dovrebbe intraprendere per riorganizzarsi in vista dell’appuntamento con le urne.

Come Paolo Tundo, l’ex assessore abbraccia la prospettiva di costruire un programma condiviso, andando oltre i simboli e le appartenenze partitiche. In più, forte degli insegnamenti di due precedenti campagne elettorali, auspica che per le prossime amministrative ci sia la maturità politica, e la lungimiranza, di abbandonare le logiche numeriche che da sempre guidano la formazione delle liste. Ai calcoli algebrici su chi “porta” più voti, Palmisano suggerisce di sostituire l’affinità d’intenti di un gruppo di persone che condivida in maniera leale e coerente un’idea di futuro.


Un suo parere sulla nomina di Ventrella a responsabile del Dipartimento Enti Locali?

«Ho appreso dell’incarico di Natalino Ventrella da un comunicato che Forza Italia ha diramato nei giorni scorsi. Non ho ancora avuto modo di parlarci ma per me questa nomina è come tante altre: non discuto il nome bensì il metodo. Saremmo stati più contenti se il circolo locale fosse stato informato prima, tuttavia devo ammettere che non è una modalità nuova».


Ci sono stati altri precedenti in cui il circolo locale è stato “scavalcato”?

«Tutte le nomine vengono stabilite a Bari e spesso i referenti locali sono gli ultimi a saperlo».


Condivide la visione di un centrodestra unito in una lista civica trasversale?

«La mia idea, che ho già espresso al coordinatore Paolo Tundo, è di puntare su un programma che sia snello, fattibile e soprattutto condiviso da quelli che saranno i protagonisti della prossima tornata elettorale.

Mi farebbe piacere non avere una lista fatta di numeri ma di persone. Nelle due campagne elettorali che ho vissuto, la formazione delle liste ha seguito più o meno la stessa logica: si è preso un programma, a volte frutto di un copia e incolla, si è fatto un conto algebrico delle potenzialità dell’uno o dell’altro candidato e, in virtù di quelle potenzialità, si è definita la lista. Il mio auspicio è che non si faccia più una sterile somma algebrica, bensì si condivida un’idea di futuro, un programma che sia considerato da tutti la stella polare.

Del resto, abbiamo alle spalle due amministrazioni, compreso quella a cui ho preso parte come assessore, che sono state commissariate. Serve un po’ di autocritica e, sulla scorta degli aspetti negativi del passato, tutti dovremmo essere pronti a ripartire, mettendo da parte lo spirito di protagonismo e il bene personale e ragionando solo su quello di cui questo paese ha bisogno».


Dopo l’attacco frontale al coordinatore Tundo, in questo progetto c’è spazio anche per Fratelli d’Italia?

«Le polemiche sono fini a se stesse, non hanno mai portato vantaggi né a chi le subisce né a chi le provoca. Come dicevo prima, occorre avere la lungimiranza di andare oltre, azzerare tutto e partire dall’idea di che cosa si vuole fare per il paese. Poste le basi di questo progetto, se lo si condivide, ben venga la collaborazione di tutti; se ci sono altre visioni, si percorreranno strade differenti. Ad ogni modo, Fratelli d’Italia ha sicuramente un modo di comunicare forte, tuttavia, conoscendo alcuni esponenti come Sandro Laera, non credo sia un gruppo “estremista”».

 

In questa futura coalizione che ruolo può giocare Michele Boccardi?

«Come ci insegna la sapienza popolare, tutte le pietre sono buone per costruire un muretto. Boccardi è una di quelle pietre, può essere quella più grossa, magari quella portante. Se l’obiettivo comune è costruire un bel muretto, allora c’è bisogno anche della sua figura».

 

Nel programma che andrete a discutere, quali sono le priorità da tenere a mente?

«A mio parere, i punti su cui fondare un programma serio sono cinque.

Il primo è la riqualificazione di Turi, ovvero riportare bellezza ed ordine nel nostro paese; ridare decoro a tutte quelle aree che oggi vivono una situazione di degrado: dalle periferie al centro storico, senza dimenticare i parchi gioco per i bambini. Nel capitolo riqualificazione rientra chiaramente anche l’abbandono dei rifiuti, un fenomeno che va contrastato alla radice: se ci sono persone che buttano immondizia nelle campagne, o non sono registrate all’anagrafe e dunque non hanno accesso alle pattumelle, o sono “sporcaccioni” e allora devono pagare.

La seconda priorità è rimettere in funzione il campo sportivo, rilanciando lo sport e i suoi valori di aggregazione e sacrificio, importantissimi per la crescita dei nostri ragazzi.

A seguire, è necessario investire nella pubblica illuminazione, che oggi fa acqua dappertutto: oltre a vari quadri vandalizzati e mai messi in sicurezza, l’intero impianto è obsoleto e fuori norma rispetto alle direttive sull’inquinamento luminoso. Un intervento che va di pari passo con l’installazione di un sistema di videosorveglianza, imprescindibile oggi per qualsiasi comune.

Il quarto punto deve concentrarsi sul cimitero che versa in condizioni a dir poco pessime, intervenendo sulla realizzazione di nuovi lotti e sulla sistemazione dei preesistenti. Il quinto, infine, mira alla sistemazione della macchina amministrativa, programmando le nuove assunzioni in modo da avere forze sufficienti per rispondere adeguatamente alle esigenze del paese.

Queste sono le linee guida che porterebbero a ripristinare una quotidianità decorosa, da qui si può partire per costruire progetti a lungo termine che, per evitare che restino sogni o proposte, non possono prescindere da una stima realistica delle risorse della macchina amministrativa».

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