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Tutti in classe

Turi - Primo giorno di scuola (2)

Suona la prima campanella per gli studenti turesi

Ogni inizio è sempre un’emozione. Che sia l’inizio di un nuovo percorso di vita, un nuovo lavoro, un nuovo amore. Ogni principio è un fiume di sorrisi, speranze, attese, palpitazioni. E sono le emozioni le protagoniste di lunedì 17 settembre che hanno diretto, con la prima campanella, l’orchestra scolastica nel nuovo anno 2018/2019.

Lacrime di gioia confuse ad ansie e paure si sono incontrate nella mattinata che dalle 8.00 circa ha visto studenti turesi varcare la soglia della loro nuova classe. Dall’Ites “Pertini” alla scuola secondaria di primo grado del comprensivo “Resta – De Donato Giannini” i più “grandi” hanno conosciuto subito le loro guide, lasciando a partire dalle 10.30, la trepidazione ai seienni.

Tanti grembiulini blu, tra i colori vivaci e gli stemmi della “scuola senza zaino”, hanno assaporato in fretta il loro essere in un ambiente non più infantile ma indirizzato nel mondo adulto.

Emozionati, forse più di loro, i genitori, che mano nella mano li hanno accompagnati verso questo nuovo inizio, un nuovo percorso, un nuovo sentiero che li condurrà a imparare e crescere, a mettere da parte il gioco e prendere più confidenza con i libri o i quaderni, un nuovo impegno che li vedrà protagonisti per diversi anni della loro vita e li aiuterà a conoscersi e comprendere quali saranno le strade da percorrere nella loro esistenza.

Nuovi compagni e nuove insegnanti li guideranno in questo lungo nuovo viaggio della loro vita, come passeggeri di un ignoto aeroplano (Attila) percorreranno i primi sentieri della conoscenza spiccando il volo. E se le parole sono state solo l’inizio di questa nuova avventura, saliti su un immaginario amico volante, classe dopo classe, sono stati guidati ad affrontare il metaforico viaggio della sapienza prima di procedere all’ingresso in classe.

Tutti i bambini, accolti dal dirigente scolastico, prof.ssa Patrizia Savino, e dalle docenti della Scuola Primaria, hanno lasciato le mani dei loro genitori ed hanno impugnato la volontà di apprendere, sedendo così ai loro posti nelle nuove classi del primo anno di scuola primaria.

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