Giovanni Oronzo Giorgiolè, galantuomo e benefattore
Nel 1916 finanziò il restauro del Carro Trionfale. Il ricordo delle due nipoti
Giovanni Oronzo Giorgiolè nasce il 26 agosto 1875, data importante per Turi, in quanto si festeggia il Santo Patrono, per cui fu aggiunto al nome Giovanni anche quello del Santo Oronzo.
Si sposa il 23 aprile del 1900 con Pasqua Arrè, con la quale mette al mondo 5 figli, tra cui Domenico Giorgiolè, nostro padre.
Al numero civico 38 di via Giuseppe Orlandi, dove abita, mio nonno apre una rinomata sartoria da uomo dando lavoro a giovani sarti; un palazzotto, a cui, nel tempo, aggiunge il piano padronale e la mansarda, rifugio e gioco di tutti i nipoti, ambiente dove venivano ammassate mercanzie, libri ed altro, misterioso albergo delle nostre fantasie infantili. Oggi, purtroppo, la struttura, finita in altre mani, è ormai decadente ed erosa dal tempo e dall’incuria.
Anche l’altra figlia di mio nonno, Ninetta Giorgiolè, è conosciuta come commerciante storica di Turi, in quanto, dopo la sua morte, ereditatane l’attività, la trasforma in un negozio dove trovavi di tutto, dal quaderno alla varichina, dal cotone ai giocattoli, dalla merceria spicciola alle “giuggiole”, alle “sorprese”, ai cremini, ed a tutto ciò che deliziava il palato dei bambini e la curiosità dei loro occhi.
Ed è così che la strada di via Orlandi diviene per tutti, ancora oggi, “la strède di Giorgiolè”.
Il nonno Giovanni, conosciuto come uomo onesto ed integerrimo, oltre che ottimo sarto, si pone in luce nella storia turese per aver restaurato, con proprie finanze, il carro di Sant’Oronzo (di cui, come detto, portava il nome) nel 1916, consentendo di proseguire anche per quell’anno la celebre tradizione turese della “festa granne”.
Muore all’età di 80 anni, il 20 settembre 1955.
Il Comune di Turi gli ha dedicato una strada.
ROSALBA E VITA PASQUA GIORGIOLÈ