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“Voi distruggete? Noi torneremo a costruire”

Boschetto Zaccheo - panchine vandalizzate

Rifiuti e atti vandalici al Boschetto Zaccheo. L’appello di Mobedì a unirsi
per rovesciare la “cultura del degrado”


Martedì 17 luglio una delle panchine che ‘Mobedì Turi’ aveva costruito e portato al Boschetto Zaccheo è stata distrutta. Se non bastasse, quando i volontari della ‘bellezza diffusa’ hanno fatto un sopralluogo per verificare la situazione, si è ripresentato il consueto scenario di rifiuti sparsi ovunque, nonostante il bidone che, in accordo con la ditta Navita, è stato posizionato nell’area.

Angela Girolamo e Albino Malena

A commentare l’ennesimo atto contro il buonsenso e la civile convivenza, un post di Angela Teresa Girolamo, referente di Mobedì Turi.

“Noi inter-siamo” dice Thich Nath Han. Che significa che esistiamo in modo interdipendente, insieme agli altri e all’ambiente, che ci circonda ed esprime quel che siamo. Se dentro siamo distruttivi, fuori saremo vandali, espressione di incuria, abbandono, violenza e morte. Se dentro siamo creativi, fuori saremo espressione di bellezza, cura, grazia e vita.

Chi fa questo non è solo una persona sofferente e distruttiva, è anche miope e ignorante, nel senso che ignora che nessuno è un’isola, nessuno è solo, tutto è connesso a noi. E una ferita inferta a qualcosa o qualcuno, è come fosse inferta a sé.

Noi siamo stati abituati per troppo tempo a pensarci isola, a trascurare i luoghi e noi stessi, e a pensare che fosse normale, e sempre sarebbe stato così. Ci vorrà del tempo, forse, ma ci abitueremo a tutt’altro, ve lo garantisco. Voi distruggete? Noi torneremo a costruire. Voi sporcate? Noi torneremo a pulire. Per esperienza, la rabbia stanca; la positività rinvigorisce. Abbiamo pazienza, abbiamo determinazione, abbiamo energia, volontà e forza. Vedremo chi si stancherà prima, se noi o voi. Volenti o nolenti, arriverete ad amare questi alberi. Oppure andrete a sfogare la vostra rabbia altrove”.

 

Uniti contro il degrado

Considerando lo stato attuale del Boschetto Zaccheo, la contromisura più immediata, come proposto da Lilli Susca, è di installare un sistema di videosorveglianza e di controllare gli accessi all’area. Una soluzione tampone, per evitare che gli arredi pubblici che si prevede di installare siano puntualmente distrutti dai vandali, in attesa che prenda piede “il concetto di ‘appartenenza’ e di ‘affezione’ al luogo e alle cose”. Perché, secondo la filosofia di Mobedì, “l’uso è l’arma più potente contro il degrado”.

“Fatevi sentire, unitevi a noi, seguite la pagina di Mobedì – Turi. Diffondiamo una cultura diversa”- l’appello che i mobediani rinnovano a tutti i turesi che non si sentono rappresentati da questi atteggiamenti distruttivi.

 

Un progetto inclusivo

Una soluzione definitiva Mobedì l’aveva già proposta, sposando il progetto presentato (in verità, ripresentato a distanza di quasi un anno) da Cucciolandia di Albino Malena.

Come vi abbiamo raccontato negli scorsi numeri, l’idea che Albino Malena avanza è quella di realizzare nel Boschetto Zaccheo un’area sgambatura dedicata agli amici a quattro zampe, o meglio ai loro proprietari. “Un’idea inclusiva ed aperta a qualsiasi contributo” – come ha più volte ribadito Malena – che non impedirebbe in alcun modo l’uso dell’area da parte dei cittadini. Anzi, riqualificando il parco senza nessun costo pubblico, lo sottrarrebbe al degrado e permetterebbe finalmente di viverlo in sicurezza.

 

Turi ‘boicotta’ Turi

Conclusa la raccolta firme a sostegno di questa proposta, lo scorso 12 luglio Albino Malena e Angela Teresa Girolamo hanno incontrato il Commissario Cantadori. Nel colloquio è stato precisato che il progetto non potrà essere supportato: la formulazione originaria indicava la gestione dell’area in amministrazione condivisa, una dinamica che, proprio in virtù dell’attuale commissariamento dell’Ente, non può essere giuridicamente perfezionata. In sostanza, manca la figura del cosiddetto “mediatore civico”, ovvero il soggetto ‘facilitatore’ preposto a curare i rapporti tra amministrazione e cittadinanza nell’ambito dei progetti che interessano i beni comuni.

Al di là degli aspetti burocratici, va rilevato che il messaggio di Cucciolandia e Mobedì non è stato recepito correttamente da alcuni cittadini che si sarebbero presi la briga di lamentarsi con il Commissario, ostacolando un progetto che, evidentemente, non hanno avuto tempo di leggere. “Se ci aveste contattati cercando un confronto de visu – incalzano Malena e Girolamo – avremmo potuto discuterne serenamente insieme, avreste cioè potuto leggere il documento del progetto e constatare che non ha mai previsto l’uso esclusivo per cani (e padroni dei cani, ripetiamolo), bensì un uso per la cittadinanza intera, bambini inclusi, con recupero e decoro dell’area a fronte di zero euro di spesa da parte del Comune”.

“Ad ogni modo – chiosano i proponenti – per fortuna il dott. Cantadori si è reso disponibile e molto ben disposto a trovare soluzioni alternative”.

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