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Cultura

“Chi mi vive accanto è un altro me”

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A Turi per la prima volta la Mariapoli del Movimento dei Focolari

Nei giorni 7 e 8 luglio si è svolta a Turi per la prima volta la Mariapoli (città di Maria). Questo evento si svolge in molte parti del mondo e quest’anno la comunità dei Focolari di Turi l’ha organizzato nel suo territorio presso la Masseria “Il Serrone”. La Mariapoli turese aveva come titolo “Attese di felicità”, ispirandosi ad una canzone “È più bello insieme” del Gen Verde gruppo musicale internazionale.

Dopo l’accoglienza, il programma si è articolato con momenti di racconti di esperienze, supportati da video, fatte nel sociale: cena con gli immigrati stagionali itineranti venuti a Turi per la raccolta delle ciliegie; rapporti costruiti nell’ambiente carcerario turese e fra colleghi esperti di musica barocca. Subito dopo, i partecipanti alla Mariapoli si sono divisi in piccoli gruppi dove ciascuno ha potuto esprimere sia la propria opinione, che le proprie esperienze sugli argomenti presentati.

Nel pomeriggio sono stati trattati due temi molto sentiti nel nostro territorio: l’ecumenismo, anche in seguito alla visita di Papa Francesco a Bari nella mattinata di sabato scorso, e la dipendenza dal gioco d’azzardo (ludopatia). L’ascolto di queste tematiche ha sollecitato l’interesse e un dibattito tra i presenti.

I partecipanti sono stati circa settanta provenienti nella maggior parte da Turie da alcuni comuni limitrofi; presenti anche due coppie di Milano e Napoli che erano in vacanza dalle nostre parti.

Nella giornata di sabato ha partecipato anche un gruppo di bambini che attraverso attività ludiche, preparazioni di scenette di favole capovolte e di un balletto hanno interiorizzato i valori della fraternità, del dare gratuitamente e dell’accoglienza dell’altro. Significativa la partecipazione di una decina di giovani venuti da Turi e da tutta la Puglia, che con i loro interventi musicali hanno anche allietato le giornate e in particolar modo la serata di sabato.

La domenica i mariapoliti l’hanno trascorsa presso l’eremo di S. Antonio Abate, tra Monopoli e la Selva di Fasano, insieme alla comunità della “Fazenda de Esperança” che gestisce la struttura. In questo luogo alcuni giovani, provenienti da varie parti del mondo, fanno un percorso riabilitativo da alcune dipendenze (alcool e droghe) condividendo la preghiera, il lavoro ed i risultati terapeutici ottenuti quotidianamente. Ci sono stati momenti di profonda condivisione dal pranzo al racconto del loro vissuto.

In questa Mariapoli anche i momenti di convivialità, di preghiera e di riflessione sono stati caratterizzati dall’accoglienza dell’altro: “…chi mi vive accanto è un altro me…”.

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