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Cultura

“La Sagra di tutte le Sagre”


I produttori si complimentano con gli l’organizzatori:
“Per il primo anno, siamo rimasti senza ciliegie” 


A conferma che questa edizione della Sagra della Ciliegia Ferrovia può iscriversi di diritto tra le migliori e più partecipate degli ultimi anni, arrivano le testimonianze dei produttori, raccolte durante la due giorni dedicata all’oro rosso turese.

“È il primo anno che siamo rimasti senza ciliegie – commenta Francesco Giuliano di Orchidea Frutta – e ne avevamo portate tantissime. Questa è la dimostrazione che è arrivata tantissima gente dalla Puglia e da fuori regione e che il prodotto piace sempre più”.

“Credo che sia la Sagra di tutte le Sagre – aggiunge Nicola Giuliano titolari di Giuliano Puglia Fruit – al di là di ogni aspettativa e devo ringraziare gli organizzatori”.

Quanto ai suggerimenti per la prossima edizione, secondo Francesco Giuliano “c’è ben poco da migliorare, forse solo più stand dedicati alla vendita e alla promozione del prodotto. Ci sono tantissime aziende che lavorano la ciliegia come noi e dispiace vederne solo due in Sagra”. “È giusto che si sia stabilito che il prezzo di vendita delle ciliegie sia uguale per tutti, sia per i produttori che per le grandi aziende. Tuttavia – stigmatizza Oronzo Colucci, titolare dell’Antica Masseria Musacco – noi che produciamo una ciliegia biologica ci sentiamo penalizzati perché abbiamo delle spese ulteriori”.

“Chi ha organizzato la Sagra – sottolinea Tino Sabino, consigliere della Cooperativa L’Ortofrutticola – ha dato ampia dimostrazione di quanto è cresciuto questo evento e l’unica cosa che possiamo augurarci è che ci sia costanza in questa crescita”.

Domanda di rito sul bilancio di questa annata cerasicola. Ed anche in questo caso la valutazione è positiva per tutti. “Si è partiti un po’ male a causa delle piogge ma ci siamo subito ripresi. C’è stato forse un accavallamento delle varietà – spiega Francesco Giuliano – però, una volta stabilizzati con la ‘ferrovia’, i mercati hanno risposto benissimo nonostante la concorrenza”.

“Più che soddisfatti come quantità e qualità. Il problema – ammette Colucci – è che, come azienda bio, non vediamo concretizzato il valore aggiunto del nostro prodotto. In Puglia, purtroppo, il biologico non è ancora conosciuto e riconosciuto”.

Infine, interpellati sulle misure che la politica dovrebbe mettere in atto per sostenere il comparto agricolo, alla comune richiesta di maggiori tutele verso i produttori, si aggiungono le voci di Nicola Giuliano e Tino Sabino. Il primo chiede “un aiuto a sbloccare i divieti a commerciare con alcune nazioni, coma la Russia”. Tino Sabino auspica “che ci sia un’amministrazione in grado di spingere le varie iniziative e manifestazioni turesi, visto che non tutte sono supportate nel migliore dei modi e riescono a crescere come la Sagra”.

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