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Cari defunti, Casamassima chiede ‘ospitalità’

Il Cimitero di Turi

“A Turi ci sono alcuni familiari che non sanno dove si trovano i resti dei propri Cari”

Negli ultimi giorni la cronaca locale e nazionale ha portato alla ribalta la notizia di un possibile trasferimento dei cari defunti casamassimesi nei comuni limitrofi, ed in particolare nel nostro.

All’origine della richiesta di ‘ospitalità’, la mancanza di loculi nel cimitero di Casamassima. Da quanto abbiamo appreso, al momento le disponibilità per la sepoltura non sono più di una decina, a fronte di circa 400 richieste in lista d’attesa.

«Fino ad oggi – ha commentato il Commissario straordinario di Casamassima, Aldo Aldi – non era inusuale che le salme dei cari defunti fossero provvisoriamente sistemate in loculi liberi nella disponibilità di amici o familiari che “prestavano” lo spazio in maniera temporanea». Il problema è che ora i legittimi proprietari di quei loculi hanno necessità di rientrarne in possesso, con il conseguente “sfratto” delle salme temporaneamente accolte.

Dunque, un primo tentativo per arginare l’emergenza era stato quello di interpellare i comuni viciniori, ad iniziare da Turi, per dirottare una parte dei cari defunti. «Il collega di Casamassima – conferma il neo Commissario di Turi, Andrea Cantadori – ci ha chiesto ospitalità, purtroppo il Comune di Turi non ha disponibilità; anzi si è ottenuto un finanziamento per l’ampliamento dell’area cimiteriale, perché anche noi non siamo in condizioni ottimali».

Preso atto dell’impossibilità di attuare questo insolito “pellegrinaggio”, il Commissario di Casamassima ha, alla fine, optato per la realizzazione di 250 lotti in emergenza, in attesa che l’amministrazione che verrà eletta nelle consultazioni del prossimo 10 giugno dia seguito al più ampio progetto che prevede l’edificazioni di oltre mille loculi e 24 ossari.

L’emergenza casamassimese non si è tuttavia limitata a toccare di striscio la nostra realtà, ma ha aperto uno scenario inquietante sulla situazione del cimitero turese. In un post pubblicato sulla pagina Facebook “Sei di Turi se”, a commento della notizia, un utente rivela che, a seguito dei lavori di manutenzione straordinaria di una parte del cimitero, i loculi temporaneamente estumulati per procedere con le opere di ripristino sarebbero stati “confusi”, tanto che “ci sono alcuni familiari che non sanno dove si trovano i resti dei propri Cari”.

Sulla vicenda, appresa a ridosso della chiusura del nostro giornale, ci riserviamo di approfondire, coinvolgendo tutte le parti in causa in quella che, se si verificasse come fondata, sarebbe una notizia destinata a turbare il sentire comune dell’intera collettività turese.

 

IL POST DELLA “RIVELAZIONE”

«A Turi, invece, ci sono stati gli “sfratti”, post mortem, a causa del collassamento strutturale di intere file di loculi, ce ne siamo dimenticati? Ci sono alcuni familiari che non sanno dove si trovano i resti dei propri Cari; in cambio si progetta di creare nuovi lotti a “nido d’ape” per raddoppiare l’incasso a scapito di chi comprò la sepoltura in “laterale” e si dibatteva se addebitare i costi ai concessionari. Lotti per creare nuove cappelle gentilizie non ce ne sono più e di ampliamento non se ne parla. Non si parla di come sia successo il collassamento dei loculi e di come si eseguono queste opere pubbliche, atteso che altri lotti del cimitero non versano in condizioni ottimali. Tutto ciò è una cosa seria, per me».

FD

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