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“Tutti diversi ma… Tutti uguali”

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Il CAS Turi entra nelle scuole turesi per promuovere la cultura dell’integrazione

“Tutti diversi ma…tutti uguali” è il nome del progetto promosso dal CAS Turi (Centro di Accoglienza Strordinaria), gestito dalla Cooperativa Medihospes, e avviato presso l’ITC “Pertini” e la Scuola Secondaria di I grado “Resta-De Donato Giannini” di Turi, in collaborazione con i Dirigenti Scolastici e alcune classi dei due Istituti.

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Le attività progettuali hanno i seguenti obiettivi: educare alla multiculturalità attraverso la conoscenza di alcuni aspetti di culture extraeuropee; accogliere la diversità culturale attraverso i valori del rispetto e della tolleranza e promuovere l’educazione alla legalità e alla solidarietà.

La psicologa Dott.ssa Maria Terlizzi e la mediatrice culturale Dott.ssa Sara Sciacovelli hanno avviato le attività, anche coinvolgendo alcuni degli ospiti presenti nel CAS. Interculturalità, inclusione e interazione sono le parole chiavi. Imparare a conoscere le realtà del territorio, quali ad esempio il CAS, in termini di risorse, è di sicuro un modo per crescere in maniera responsabile all’interno di una società globalizzata e per aprire la mente al confronto, con altre culture e altre religioni.

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Il progetto, avviato a marzo e in corso d’opera, prevede tre incontri per ogni classe coinvolta della durata di due ore circa. Le attività progettuali sono state calibrate in base all’età degli alunni coinvolti; infatti per l’ITC “Pertini” il primo incontro ha previsto le testimonianza di due ragazzi ospiti del CAS, rispettivamente provenienti da Senegal e Bangladesh e nei successivi incontri si sono affrontati temi inerenti alla attività pratiche di un CAS e al fenomeno dell’immigrazione in generale. Per ciò che concerne gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Resta-De Donato Giannini” il processo di avviamento delle attività è stato inverso: si è partiti dalla tematica in generale dell’immigrazione vista dagli occhi di preadolescenti per arrivare nell’ultimo incontro ad ascoltare la voce diretta dei ragazzi del CAS.

Non poche sono state le difficoltà incontrate nel parlare del tema in questione, a causa dei pregiudizi e stereotipi tipici derivanti soprattutto dall’influenza massmediatica che inevitabilmente subiamo. Tuttavia la partecipazione è stata corposa; i ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi anche in maniera animata su una tematica così lontana, ma allo stesso tempo realtà del proprio territorio, pertanto siamo sicuri che gli obiettivi progettuali siano stati raggiunti. Si ringraziano i Dirigenti Scolastici delle scuole coinvolte, i docenti delle classi e il Direttore del CAS Pasquale Patrono, per aver creduto e sostenuto la proposta progettuale.

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