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MOBBING NEL VOLONTARIATO

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9 sezioni AIDO costrette a chiudere 

Nove gruppi comunali dell’AIDO (Associazione Italiana Donazione Organi, Tessuti e Cellule) si sono sciolti. Gruppi storici come quello di Conversano, Gravina in Puglia, Giovinazzo, Mola di Bari, Monopoli, Noicattaro, Palo del Colle e Polignano a Mare protestano contro la “condanna” da parte dei vertici dell’AIDO nazionale che ha decretato l’interdizione dagli incarichi associativi (art. 23 comma 12 lettera E del Regolamento Statuto AIDO). Le colpe: aver evidenziato una serie di “anomalie”, violazioni allo Statuto e conflitti di interessi nelle assemblee elettive. Tra queste, il presidente del Collegio probiviri nazionale è genero del tesoriere del regionale.

I gruppi si erano anche rivolti a un legale, dopo svariate richieste e implorazioni di intervento, sempre ignorate. Non hanno mai ricevuto alcuna risposta, né un colloquio, nonostante la presidente nazionale Flavia Petrin sia andata in visita a Taranto, rinunciando ad incontrare e far conoscere il proprio intervento ai gruppi di Bari.


Il precedente caso.

Non è la prima volta che pesanti sanzioni gravano senza alcuna colpa. Negli anni era stata applicata la stessa sanzione alla presidente provinciale di Bari, la polignanese Maria Giovanna Pascali, perché aveva diffuso in rete un documento sulla riorganizzazione dal basso dei gruppi.


Puglia ultima regione per donazioni.

Oggi, con questo atto di protesta, si pone fine a un lavoro ultradecennale indispensabile per il territorio e per la divulgazione dei veri valori associativi. Una decisione che deve far riflettere, poiché i dati della Puglia non sono affatto incoraggianti in tema di donazione organi: infatti, secondo la relazione del Ministero della Salute sull’attività di donazioni, dal 2012 al 2017 il numero annuale degli iscritti all’Associazione è vistosamente crollato, dimezzato per la precisione. Penultima solo alla Calabria per percentuale di donatori utilizzati, in controtendenza rispetto a tutte le altre regioni italiane (vedi allegati).

La relazione del Ministero vede la Puglia all’ultimo posto con appena 11,5 donatori di organi per ogni milione di residenti, contro una media nazionale di 28,5.

Questa escalation negativa può essere che annoverata come un caso vero e proprio di mobbing del volontariato, senza precedenti in letteratura.  

È un addio doloroso all’AIDO, ma non all’associazionismo: l’amore verso il prossimo sarà sviluppato altrove, dove è l’uomo al centro e non già la “burocrazia”.

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