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Politica

Scenari possibili nel centrodestra

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All’indomani della caduta dell’amministrazione Coppi, il panorama politico cittadino è in fermento. Se a sinistra volano gli stracci e si continua a scontrasi su chi sia il responsabile dei prossimi quindici mesi di commissariamento, il centrodestra inizia a dialogare in vista dell’appuntamento elettorale del 2019.

Il primo punto all’ordine del giorno è quale modello di amministrazione seguire. Probabilmente, per superare i limiti di quanto finora sperimentato, ci si orienterà verso la costituzione di un nucleo centrale solido, fatto di persone capaci che abbiano in comune onestà e lealtà nei confronti di chi verrà scelto a rappresentarli. Un “leader” che dovrà svolgere il compito di catalizzatore dell’intero gruppo, evitando di trasformarsi in ‘anima bella’ incapace al dialogo.

Ed a proposito di “leader”, a ben guardare, nell’attuale panorama non ci sono figure politiche “forti” cui pensare di affidare la guida della futura compagine di centrodestra. Certo i tempi sono ancora prematuri, ma anche qui s’impone un interrogativo di metodo: si ricorrerà all’imprenditore di turno? Oppure si deciderà di scegliere una “persona normale”, che vivendo le stesse difficoltà dei suoi concittadini potrà individuare ed affrontare con cognizione di causa i nodi nevralgici e le priorità del paese?

Ultimo elemento d’analisi è lo spazio di manovra che, immaginiamo, verrà rivendicato dalla Lega. Pur non avendo un coordinatore locale, il partito di Salvini a Turi ha raggiunto obiettivi ragguardevoli, riuscendo a superare i voti conquistati da Fratelli d’Italia, che nell’ultima competizione politica è stato uno dei pochi partiti ad impegnarsi nell’organizzazione della campagna elettorale.

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