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Cultura

“Se la casa è vuota”

Fedrigotti Didiario 2018 (4)

Fedrigotti ci spiega l’incomprensione tra genitori e figli

Isabella Bossi Fedrigotti è tornata a Turi, mercoledì 21 marzo 2018, a presentare il suo libro “Se la casa è vuota”, precisamente nella sala Conferenze della Casa delle Idee, di fronte ad un discreto numero di partecipanti, tra i quali molte mamme e insegnanti. Fedrigotti Didiario 2018 (2)

“Questo libro è nato perché qualche anno fa ci fu a Milano una serie di crimini da parte di minori e babygang – ci spiega l’autrice – e mi fu chiesto dall’editore di scrivere un libro su questo tema. Ma non essendo io una saggista, potevo solo raccontare delle storie. Ho quindi cercato queste storie e le ho messe in forma letteraria in questo libro. Sono tutte storie vere, alcune anche molto vicine a me, e un po’ per consolarmi ho scelto come ultima la storia più positiva e gradevole. Ho ovviamente modificato le storie per evitare che nessuno si riconoscesse”.

L’opera, sviluppandosi nell’incomprensione tra genitori e figli, narra di cinque bambini in particolare: Lorenzo con i suoi “non voglio” gridati e le sue instancabili domande; Annalisa, intoccabile e irraggiungibile, innamorata del suo corpo senza carne; Paolina, bambina soave che finisce a vivere per strada; Pietro, che scappa continuamente di casa per sottrarsi alla triste giostra della famiglia allargata; Francesco con la sua vitalità prosciugata col tempo da videogiochi e film porno.

Gli altri relatori della serata sono stati Rosy Paparella, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Puglia, Luigi De Stefano, esperto di Computer Crime per la Polizia di Stato e Alina Laruccia, presidente di “Didiario – Suggeritori di libri”. Fedrigotti Didiario 2018 (1)

La serata ha dato il “la” ad argomenti molto importanti e quanto mai odierni, quali l’importanza della famiglia e dei ruoli, facebook e l’educazione scolastica. Soprattutto con l’intervento di Luigi De Stefano, abbiamo potuto notare quanto sia importante e urgente una rivalutazione dei dispositivi informatici, che sono ormai dei prolungamenti del nostro corpo. In un esempio da lui riportato, infatti, in una scuola si perde più tempo a sequestrare i cellulari ai ragazzi, piuttosto che proseguire col programma scolastico. Si è parlato anche del ruolo degli insegnanti, che spesso e volentieri sono costretti a ricoprire anche i ruoli di psicologi per gestire i genitori, e di genitori laddove gli stessi genitori dei ragazzi sono assenti.

Il dibattito, gradevole e moderato, ha sviluppato vari interventi e domande su questi temi importantissimi.

Alina Laruccia ha poi ringraziato così sulla pagina Facebook dell’associazione organizzante: “Isabella Bossi Fedrigotti torna a Turi e per Didiario ed è subito emozione. Una serata che porteremo a lungo nel cuore.
Grazie a Rosy Paparella e alla sua accorata visone a tutela dei bambini e dei ragazzi, grazie all’emozione lucida di Luigi De Stefano che come poliziotto e come padre ha affrontato lo spinoso tema dei social e del mondo virtuale.
Grazie infine a Isabella Bossi Fedrigotti per le sue parole e per le sue storie che hanno scatenato in tutti i presenti delle forti emozioni di rabbia e impotenza, ma anche di coraggio”.

Dario Centore

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