Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Attualità

Ancora un’altra perizia: ma quanto ci costa?

progetto_tecnico

Nuova sconcertante tappa nell’annosa vicenda della tassazione delle aree edificabili. Una seconda perizia, voluta dal Comune (costata ben 35.000 Euro, che si sommano ai circa 24 mila della prima) individua i valori di mercato dei suoli, per gli anni 2012-2013, in contraddizione con la legge e con una metodologia che non sta né in cielo né in terra.

Infatti, l’Amministrazione Comunale, con una deliberazione ha ancora una volta determinato la base imponibile per la tassazione IMU e TASI, senza tener conto della realtà del mercato, che specialmente a Turi è in stallo, data la totale indifferenza di qualsivoglia imprenditore edile o investitore in generale ad intervenire, per la mancanza di un pur minimo tornaconto economico.

Pertanto, dovrebbe essere chiaro a tutti che, nella quasi totalità dei casi, non stiamo parlando di aree edificabili ma di terreni agricoli che tali resteranno per moltissimi anni, per non dire per sempre.

Con questa situazione di recessione economica e con la particolare situazione turese (peggiore degli altri Comuni limitrofi) sopra descritta, risulta evidente anche ai bambini che si debba procedere con estrema attenzione e con i piedi di piombo, prima di valutare allegramente i valori di dette aree edificabili.

Ma il Comune cosa fa?
Incarica la Ditta CAR-TECH di Rimini, a mezzo trattativa diretta sul MEPA, con una determina, per un corrispettivo, come abbiamo già detto, di 35.000 Euro. Ora, lasciamo stare che, per la seconda volta, l’attuale Amministrazione Comunale non ha ritenuto i tecnici locali all’altezza del compito: si sa, il turese ama il forestiero, come vuole il detto popolare. Lasciamo stare anche che i suddetti tecnici forestieri, non hanno ritenuto necessario visionare il territorio al quale appartengono le aree edificabili per le quali hanno determinato il presunto valore venale da remoto: infatti, candidamente, affermano, nella loro relazione del 28/11/2017 che “l’utilizzo del sistema GIS e dell’integrazione con le foto satellitari e Street View permette di realizzare una sorta di sopralluogo virtuale, utile a conoscere e verificare il reale stato dei luoghi al fine di meglio valutare la presenza di parametri oggettivi previsti dalla norma tributaria”.

Ora, c’è qualcuno che può spiegarci come abbiano potuto fare una valutazione seria ed obiettiva, senza rendersi conto dello stato reale dei luoghi, delle strade, della mancanza di servizi ed infrastrutture primarie e secondarie? E come hanno fatto, senza interloquire con gli operatori locali del settore, a comprendere le dinamiche del mercato locale?

Ma il vero ponte dell’asino è nella metodologia impiegata dalla suddetta Ditta riminese nella determinazione dei presunti valori. Nella predetta relazione si afferma che i valori individuati per gli anni 2012 e 2013 sono il frutto della media dei dati assunti dal Comune per gli anni 2011 – 2014 e 2015.

E che vuol dire?
Ma si rendono conto che il decreto legislativo 504/92 inibisce la possibilità di ricavare i valori venali da una media matematica, imponendo altri e ben precisi e vincolanti strumenti, come peraltro ribadito da numerose sentenze?

A questo punto che cosa ci resta da fare?
Non ci resta che contestare nelle sedi opportune, e a tempo debito, l’intero impianto della perizia degli “amici” riminesi; anche perché, nella stessa, ci sono degli errori talmente grossolani che la cosa non sta proprio in piedi.

Con buona pace della nostra Amministrazione Comunale, sempre in cerca di sotterfugi, pur di sottrarsi al suo ruolo di mediazione. Buona Pasqua e alla prossima.

COMITATO AREE EDIFICABILI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *