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Cultura

Tornano le Giornate FAI di Primavera

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Gli studenti dell’Ites “Pertini”, per l’occasione, si trasformeranno in ‘apprendisti ciceroni’

“Ogni anno, dal 1993, il terzo weekend di marzo, facciamo una grande festa dedicata alla bellezza di questo Paese. Una festa a cui sono tutti invitati. Una festa a cui, in 25 anni, hanno partecipato oltre 10 milioni di persone che, grazie all’impegno dei nostri appassionati volontari, hanno potuto visitare luoghi speciali”.

Così il FAI (Fondo Ambiente Italia) presenta le Giornate di Primavera che, anche quest’anno, renderanno fruibili oltre mille luoghi disseminati in tutta Italia, simbolo della ricchezza del patrimonio culturale e storico del nostro Paese.

Anche Turi ha aderito all’iniziativa. Quest’anno sono due le “meraviglie” che il nostro Comune aprirà ai turisti sabato 24 e domenica 25: la Chiesa di San Domenico e il Palazzo Tito Aceto. Previa prenotazione al 3892022798 (Silvana), sarà possibile “esplorare” i due monumenti dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00 (l’ultimo ingresso è fissato alle ore 19.30).

Spetterà agli studenti dell’Ites “Pertini” indossare gli abiti degli apprendisti ciceroni, guidando i curiosi visitatori alla scoperta della storia disseminata in via XX Settembre ed offrendo spiegazioni anche in inglese, francese e tedesco.

La manifestazione è un’importante occasione per sensibilizzare i tanti fruitori sulla missione della Fondazione, raccogliendo fondi per portare avanti i numerosi progetti in cantiere. Per questo verrà chiesto un contributo simbolico facoltativo, preferibilmente di 3 euro.

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San Domenico

La chiesa di San Domenico e l’attiguo Collegio, attuale Municipio, furono fondati per volontà di Notar Santo Cavallo, il quale, nel suo testamento del 12 settembre 1644, dona all’ordine dei Padri Scolopi beni per la fondazione di una Scuola. Il complesso fu sede, dal 1645 al 1809, delle “Scuole Pie dei Padri della Madre di Dio”. La Chiesa, di stampo barocco, è costituita da una grande aula, ricca di stucchi, conclusa da un maestoso e luminoso altare in legno dorato, sovrastato da una imponente tela raffigurante “La Vergine in gloria con Sant’Antonio da Padova e San Domenico”; ai lati sei cappelle con altrettanti altari. Di grande pregio è il pulpito seicentesco, in legno intagliato e policromato, ristretto a contenere una sola persona, ad oggi uno dei due esemplari conservatisi a Turi.

 

Il Palazzo Tito Aceto

Attualmente di proprietà della famiglia Cozzolongo, è ubicato in Via XX Settembre a Turi. La casa palazzata nasce da un assemblamento di nuclei abitativi, alcuni acquistati nel 1873 dall’avv. Beniamino Aceto all’asta giudiziaria, altri acquisiti nel corso del XIX secolo. L’avv. Aceto donò questo palazzo al figlio Tito per lo sposalizio con la signora Maddalena Marvulli. Il palazzo è composto di dodici vani al piano terra e al piano nobile, e di corrispondenti soffitte al secondo piano, loggiati e cortile. Tutt’ oggi visibile all’interno del palazzo è la dote della Marvulli comprendente pianoforte, suppellettili e biancheria, mentre la costituzione dotale di Tito annovera oltre alla casa palazzata anche Masseria Procida, nell’agro di Turi.

Foto Fabio Zita

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