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Politica

“Dimissioni obbligate e necessarie”

Arianna Gasparro

La consigliera Arianna Gasparro esclude possibili ‘stampelle’ provenienti dalla minoranza

Il sindaco Coppi ha rassegnato le sue dimissioni dopo la decisione di Giuseppe Tardi, consigliere in quota PD fino all’altro giorno, di abbandonare il gruppo di maggioranza.

Ad onta di chi accusava “certa stampa” di creare inutili clamori mediatici, i fatti hanno dimostrato che la scollatura tra le politiche dell’amministrazione e le esigenze del paese non solo esiste, ma è ormai diventata insanabile. E, dopo quattro anni, sembra che lo abbiano compreso anche in maggioranza.

Tante le promesse elettorali non mantenute, troppe volte sono rimaste inascoltate le voci dei cittadini che chiedevano una gestione della cosa pubblica più attenta. “Abbiamo perso credibilità” scrive Tardi nella sua lettera di dimissioni. Come dargli torto.

Sulla stessa lunghezza d’onda la consigliera Arianna Gasparro, che – in tempi non sospetti – ha denunciato il fallimento del progetto politico che, potenzialmente, avrebbe potuto cambiare le sorti di Turi.

 

Consigliera, a suo avviso queste dimissioni arrivano in ritardo?

“Arrivati a questo punto, senza maggioranza nei numeri, sono dimissioni obbligate e necessarie. Credo che il sindaco avrebbe dovuto dimettersi tanto tempo fa, quando nei fatti la maggioranza non c’era più e il progetto politico di Impegno comune per Turi era fallito”.

 

Ritiene che il sindaco riuscirà a ritrovare i numeri per continuare a governare?

“Non credo che sia decoroso per il sindaco andare a cercare una stampella tra i consiglieri eletti in altre liste, dopo non essere riuscito a tenere accanto a sé i propri. Mi sfugge il motivo per cui un consigliere di minoranza dovrebbe accettare questo eventuale ruolo. Esattamente per fare cosa? Escluderei anche il rientro di Tardi, perché immagino che la sua sia stata una decisione ragionata e condivisa con il PD”.

 

Coppi ha sostenuto che finora si è lavorato tanto e bene. Condivide?

“L’operato di questa amministrazione è sotto gli occhi di tutti e i cittadini lo conoscono bene”.

 

Alla fine il Partito Democratico ha deciso, seppur trasversalmente, di sfiduciare l’amministrazione. Opportunismo politico o improvviso ravvedimento?

“Mi dispiace soltanto che abbiano aspettato tutto questo tempo. Se avessero preso questa decisione, che era già nell’aria, soltanto qualche mese fa, avremmo votato quest’anno risparmiando al paese un anno di commissariamento”.

 

Come giudica l’esperienza di questa “amministrazione di giovani”, che si è presentata nel segno del cambiamento?

“Non mi piace fare distinzioni tra giovani e vecchi in politica e in altri campi. La politica si valuta dagli atti e il nostro è stato un fallimento sotto tutti i punti di vista. Quanto sta accadendo in questi giorni ne è l’ennesima prova”.

FD

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