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Cronaca

Randagio investito e lasciato a morire sull’asfalto

Rubacuori (2)

Soccorso dalle volontarie del Canile di Turi, Rubacuori non ce l’ha fatta.
La triste scoperta: qualcuno ha anche sparato contro il cane


Le storie di violenza e maltrattamento dei cani sembrano essere diventate una costante davvero difficile da combattere, così come è faticoso confrontarsi con l’ignoranza e la cattiveria gratuita di chi ritiene di potersi arrogare il diritto di decidere tra la vita e la morte di un animale.

L’ultimo dramma, raccontato puntualmente sulla pagina Facebook “Bau Bau Canile di Turi”, riguarda l’investimento di Rubacuori, uno dei cani randagi più conosciuti a Turi, avvenuto all’alba del 17 febbraio in via Casamassima.

«Rubacuori – scrivono le volontarie del Canile – è un bellissimo cane molto conosciuto a Turi. Ha un occhio azzurro che lo rende stupendo e a quell’occhio deve il suo nome. Rubacuori scappa quando qualcuno si avvicina troppo a lui, e fa bene, perché alcuni esseri dis/umani gli fanno la guerra da sempre. È un cane docile, solitario, altero.
All’alba di ieri qualche infame, su via Casamassima, lo ha investito e lasciato ferito gravemente lì, sull’asfalto gelido di una notte di ghiaccio. Lo ha lasciato in preda a lamenti strazianti che una ragazza ha sentito, dando l’allarme e chiedendo aiuto».

Ancora una volta emerge l’indifferenza non solo di chi lo ha investito, che si è ben guardato dal prestare soccorso, ma anche dei tanti che sono passati lungo quella strada, limitandosi a schivare “l’ostacolo”. «Noi ovviamente siamo intervenute – proseguono le volontarie – notando con sgomento che le auto continuavano a sfrecciare con assoluta indifferenza, come se su quella strada ci fosse un sacco di stracci (solo un ragazzo si è fermato ad aiutarci). Adesso Rubacuori è ricoverato in condizioni critiche, se sopravviverà, quasi sicuramente perderà l’uso delle zampe posteriori».

Purtroppo Rubacuori, nonostante le cure che gli sono state prestate, non ce l’ha fatta. Questo sarebbe più che sufficiente per indignarsi ma, se non bastasse, l’esito degli accertamenti clinici ha rivelato un’altra allarmante circostanza: qualcuno nel nostro Comune si diverte a sparare contro i randagi: «Ma in questa nuova storia di dolore sapete qual è la cosa peggiore? Rubacuori è stato anche sparato! Dalle radiografie son venuti fuori, chiari e limpidi, i pallini che ha nel corpo. Sapevamo che coloro che gli facevano la guerra fossero infami, ma non fino a questo punto. E adesso ci spieghiamo anche altre sparizioni. Con rubacuori non ce l’hanno fatta a raggiungere punti vitali (anche se ci sono andati vicini) qualcun’altra non è stata altrettanto fortunata».

«Chiediamo la vicinanza della gente perbene di Turi. Chi vede maltrattamenti sugli animali, parli – concludono le volontarie – perché non si può accettare tutto questo».

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