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Politica

“Gravinese attacca se stesso”

Fabrizio Resta

Parla il segretario Fabrizio Resta: “Abbiamo ancora la maggioranza”


Abbiamo intervistato il segretario di Sinistra Italiana, Fabrizio Resta in replica ai duri attacchi del collega del PD, Giuseppe Gravinese. A marzo si vota il bilancio e tutti si aspettano un passaggio di Tardi all’opposizione. Cosa che tarda ad arrivare, nonostante le ‘picconate’ di Gravinese. Ma – avverte Resta – un’eventuale caduta dell’amministrazione “non permetterebbe a nessuno di rifarsi una “verginità” politica”.

 

Che ne pensa delle ultime dimissioni di Tardi?

“Sinceramente non ho avuto modo di parlare con Tardi; è un bel po’ che non lo vedo nelle riunioni di maggioranza. La scelta di Tardi è ufficialmente una scelta personale, come lo è stata la decisione precedente di dimettersi dalla carica di Assessore. Sinceramente posso solo dire di essere confuso tra la motivazione ufficiale, che attribuisce la scelta a motivi personali e le dichiarazioni del suo segretario che invece la ritiene legata alla situazione del ponte. Comunque, sia che il consigliere non si senta in grado di garantire il proprio impegno personale e quindi gestire certe dinamiche, proprie di questo tipo di incarichi, oppure si dimetta perché non è riuscito a perseguire un suo obiettivo, spetta a lui e ai suoi elettori giudicare il suo operato, non a me”.

 

Questa maggioranza non ha più i numeri. Deve andare a casa?

“Tardi non si è dimesso da consigliere, non è passato all’opposizione, né il Pd ha espresso alcun orientamento in tal senso. Anzi, più volte il Segretario ha dichiarato di continuare a cercare una mediazione per recuperare il suo consigliere. Questo significa che siamo ancora dentro tutti e tutte, comprese le altre forze che sono con noi in questa avventura. Quindi, salvo la situazione non cambi, attualmente la maggioranza è ancora salda e siamo intenzionati a rispettare l’impegno che abbiamo preso fino in fondo”.

 

Chi deve staccare la spina alla maggioranza?

“Il paese ha bisogno di una guida politica. Il commissariamento che seguirebbe all’uscita di scena dell’amministrazione non porterebbe nulla di buono dal punto di vista amministrativo, né permetterebbe a nessuno di rifarsi una “verginità” politica. D’altra parte non sono chiare le ragioni profonde di un eventuale dissenso. Comunque se c’è qualcuno che è così desideroso di staccare la spina si farà avanti”.

 

Dove e come bisogna ripartire per rifondare il centrosinistra a Turi? Come andrebbe formata la squadra per le prossime elezioni comunali?

“Sicuramente non c’è nessuna volontà’ di chiudersi in sé stessi e di restare in un angolo. Le porte di questo partito politico sono spalancate a tutti coloro che hanno a cuore il futuro di Turi e della sinistra turese però non a tutti i costi. Le alleanze si costruiscono su una base programmatica, sulla reciproca fiducia, sul confronto e perché no? Su di un leader che sappia essere il portavoce di tutti. Servono inoltre credibilità e competenza. Non possiamo costruire il centrosinistra solo per sconfiggere le destre. In questo momento non so se ci sono le premesse per un discorso del genere; molto dipenderà anche dalle elezioni del 5 Marzo, poi si vedrà. Di sicuro sarà un compito molto difficile perché è un percorso che non si può improvvisare”.

 

Lei per quale partito e per chi voterà il prossimo 4 marzo?

“La nostra sfida è batterci perché tutti siano liberi e uguali”. La politica si fa per quello che si ritiene giusto, non per il candidato da far eleggere”.

 

Ci fa un elenco delle problematiche che andrebbero risolte con urgenza a Turi?

“Ora come ora è prioritario far partire tutti i lavori affidati, tutti i lavori relativi ai soldi che in questi anni abbiamo recuperato tramite la Città Metropolitana e Regione ma soprattutto la pubblica illuminazione e le strade”.

 

Che ne pensa delle ultime dichiarazioni di Gravinese e delle sue dure critiche alla maggioranza e all’attività amministrativa?

“Io credo che il conflitto perenne non paga. Lo ha dimostrato Renzi che con la sua guerra intestina con la minoranza è passato dal 40% a meno del 25. Quindi se è una mossa elettorale in vista delle elezioni nazionali, credetemi quando vi dico che la gente non ci casca. I partiti servono per facilitare il raggiungimento di una sintesi all’interno della maggioranza e lo fanno molto di più del Sindaco o di un capogruppo. Per questo motivo la presenza del Pd e di Tardi nelle riunioni di maggioranza è importante, sia dal punto di vista programmatico ma anche per ciò che concerne la nomina del capogruppo.

È vero, il capogruppo non l’abbiamo da sette mesi ma per nominarlo ci vuole l’unanimità e se manca qualcuno non si può procedere. Se davvero vogliamo superare questa empasse molto dipenderà dal ritorno di Tardi alle riunioni di maggioranza. Anzi, io avevo proposto proprio Tardi come capogruppo perché secondo me è quello che ha “le physiquedurôle” più adatto per questo incarico. Ora c’è un bilancio da fare e credo che sarebbe più proficuo impegnarsi nel lavoro che ci resta da fare, che è ancora tanto, piuttosto che bloccare l’attività amministrativa pensando a ciò che non è stato fatto finora o perdersi in polemiche sterili”.

 

Pensa che Gravinese sia fuori da ogni responsabilità rispetto alla gestione politica e amministrativa della maggioranza?

“Credo che tirarsene fuori sia un’impresa impossibile per chiunque, soprattutto per il Pd, che ha avuto molta influenza in questi anni sulla politica di maggioranza. Oltre ad avere ben due assessori e tre deleghe importantissime come il bilancio, la scuola e le politiche sociali, durante il rimpasto ha chiesto ed ottenuto che la giunta fosse composta da quattro assessori anziché cinque, continuando ad avere un assessore. Inoltre il Sindaco è del Pd. Ogni attacco portato alla maggioranza è un attacco a sé stessi. In questi anni si sono imposti su molti argomenti e solo per la questione ponte abbiamo fatto svariate riunioni. Ad altri argomenti non è stata data la stessa importanza anche se forse più importanti lo erano per davvero. Il Pd ha richiesto e ottenuto lo scambio dei capi-settore Susca-Di Bonaventura proprio per la difficoltà dichiarata di Tardi di interfacciarsi con i capi-settore. No, non si può proprio dire che il Sindaco e questa amministrazione non abbiano tenuto in considerazione quanto chiesto dal Pd o che siano stati maltrattati.

Nonostante ciò tiene sotto scacco l’amministrazione con le sue assenze. Personalmente mi interesserebbe piuttosto sapere che fine farà il discorso sulla pubblica illuminazione, presa a cuore dal consigliere Tardi e sapere i progressi ottenuti, se ce ne sono stati, in sua assenza”.

Nicola Teofilo

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