Condivisione: il pellegrinaggio Unitalsiano
“È sempre un’emozione vivere situazioni che ti trascinano in una realtà differente a quella che vivi quotidianamente e ti aprono il cuore e la mente a contesti che mai avresti creduto di conoscere. Ed è quando torni da un pellegrinaggio come quello di Lourdes che ti rendi conto della grandezza del Creatore, del nostro essere fortunati, ma spesso legati alle futilità del quotidiano. Quando sei lì, sei parte di qualcosa che è più grande di te; ti rendi conto di quanto ogni singolo uomo sia speciale nella sua singolarità e come tutti possono donare Amore se ricevono Amore. Lourdes non è un luogo di sofferenza, ma un angolo del mondo dove la sofferenza diventa amore. Un’esperienza di condivisione e di gioia che accompagna e accomuna ammalati, volontarie e pellegrini”.
È con il cuore ancora colmo di infinite emozioni che ci racconta la sua esperienza, ormai divenuta una costante dal 2011, Annamaria Camponobile, referente turese dell’Unitalsi, tornata a Turi lo scorso 18 luglio dopo un pellegrinaggio carico di sentimenti presso il Santuario di Lourdes.
Partita lo scorso 12 luglio, bagagli alla mano e carica di speranze e attese, Annamaria, assieme a tanti Unitalsiani si è voluta immergere in questa testimonianza di preghiera e di fede per uscire piena di serenità e di gioia. E i sorrisi di tutti a raccontare la speranza della magnifica esperienza che li ha visti protagonisti: volontari, ammalati, pellegrini che, nonostante i lunghi chilometri che li separava dal luogo sacro francese, si sono fatti forza e hanno vissuto l’esperienza del pellegrinaggio.
“Raccontarlo a parole, è molto difficile. Quello che si vive lì, il contatto quotidiano con chi soffre e i sorrisi e le lacrime di gioia che ti regalano ti riempiono di una serenità e di una gioia indescrivibile”.
Una settimana intensa quella vissuta dalla turese Camponobile ma che si unisce alle tantissime esperienze che come lei, tanti altri volontari vivono ogni giorno dell’anno lì a Lourdes e che rinnovano nella vita quotidiana. L’Unitalsi, Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali, infatti da oltre 110 anni “prende per mano chi ne ha bisogno” ed offre quotidianamente agli ammalati l’assistenza domiciliare, attività di tempo libero, attività di formazione, laboratori di creatività, laboratori teatrali e di attività manuali. La forza dei volontari dell’Unitalsi, che sono migliaia ma mai abbastanza, è nella condivisione di uno stile di vita che anima tutti i progetti finalizzati ad alleviare i disagi degli anziani e dei disabili. Anche durante i pellegrinaggi mariani, come ci hanno spiegato anche in altre occasioni i volontari turesi, ognuno riveste un ruolo: tra l’infermeria, all’addetta ristorazione, alle pulizie, all’assistenza, ogni simbolo nell’Unitalsi parla di solidarietà e di condivisione. Chi partecipa ad almeno uno dei questi ruoli, scrive nel suo cuore la parola solidarietà e non può più farne a meno.