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Sparite 20 brandine al cimitero. La Caldararo denuncia

I lavoratori stagionali hanno lasciato terra bruciata

I lavoratori stagionali addetti alla raccolta delle ciliegie, accampati al cimitero, hanno lasciato terra bruciata e si sono fregati ben 20 delle 80 brandine acquistate dall’amministrazione. Finita la stagione cerasicola, gli stagionali marocchini si sono portati via tutte e 20 le brandine che erano state messe a disposizione al cimitero. A scoprire il furto è stata l’assessore Giusy Caldararo. L’amministrazione così ha giustamente deciso di sporgere denuncia alle autorità; denuncia avvallata anche dalla Prefettura.

La denuncia non sarà contro ignoti, perché l’assessore prese nota di tutti i nomi durante il sorteggio per l’assegnazione delle tende.

Oggetti sparsi e abbandonati

Non è tutto. La Caldararo ha realizzato un vero e proprio reportage fotografico durante lo smantellamento delle tende, per documentare il degrado lasciato al cimitero (sedie, tavoli, carte, materassi, biancheria intima, ecc.), e per corroborare la tesi secondo cui realizzare un luogo di fissa dimora peggiorerebbe la situazione, legalizzerebbe ciò che alla fine tanto legale non è. “Bisogna responsabilizzare le parti sociali, ci devono venire incontro” – ribadisce l’assessore.

“Io sono dell’opinione che l’accoglienza va data, lo dico da cristiana – precisa la Caldararo – però le norme e le leggi sono sovrane. Una situazione sicura, determinata, precisa e costante sul territorio come può essere una casa o una fissa dimora, potrebbe determinare l’arrivo delle cavallette. Non posso trasformare il paese in un approdo della manovalanza sfruttata e sottopagata. Dare stabilità e costruire un immobile significa essere complici di questo fenomeno, rischiando di farlo diventare legge a Turi”.

Altri rifiuti abbandonati

Chiuso l’Holiday Residence

Intanto, grazie alle segnalazioni della Caldararo e dell’amministrazione, il 7 luglio scorso la Prefettura ha chiuso il centro Holiday Residence dove sono ospitati più di 100 profughi migranti, che sono stati redistribuiti tra Gravina, Altamura, Bitonto, Poggiorsini. A Turi ne restano solo due, ospitati nella sede di Via Domenico Resta. Troppi i disservizi e il mancato rispetto degli accordi da parte delle cooperative che sono profumatamente pagate per gestire questi centri; così la Prefettura, accertate le carenze, ha proceduto con la chiusura del centro di accoglienza.

Le spese

Il governatore Emiliano avrebbe intanto sentito il sindaco assicurando un sostegno economico più deciso.

I soldi per ora sono stati così ripartiti: € 16.000,00 per interventi migranti (di cui 3.500,00 ufficio tecnico per interventi, € 5.500,00 per servizi di igiene, € 7.000,00 protezione civile, capitolo in entrata “Trasferimenti dal Ministero”). Inoltre dal capitolo “Accoglienza lavoratori stagionali” altri € 5.000,00 destinati per l’affitto dei container.

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