Danzando un sogno
Aveva solo 7 anni quando, indossando tutù e scarpette, ha capito che quella sarebbe stata la sua vita.
Ha incontrato lungo la sua strada l’Accademia “Chi è di Scena!?”, ha mosso i suoi primi passi a fianco degli insegnanti Antonella Di Noia e Domenico Iannone, ha solcato i palcoscenici dei teatri locali, ha vinto concorsi, ha seguito stages con maestri di fama nazionale ed internazionale e si prepara, a settembre, a frequentare il quinto corso della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli.
Era una bambina, oggi è una ragazza, ballerina, che anno dopo anno inorgoglisce la sua famiglia, i suoi insegnanti, la sua comunità cittadina. È Elisabetta Greco che ha debuttato al teatro San Carlo di Napoli nello spettacolo di fine anno lo scorso 24 giugno.
Saluta con un sorriso l’anno scolastico appena concluso con un punteggio tra i più alti nella Scuola, valutata da una giuria internazionale che l’ha premiata con elogi e riconoscimenti per il grande lavoro svolo. Tre anni alla Scuola di Ballo del Teatro partenopeo, tre anni di duro ed intenso lavoro, diviso tra liceo e danza, dove dimostra, quotidianamente, che nulla è sacrificio se realizzato con passione e tanta volontà. La sua forza e la sua tenacia l’hanno accompagnata in questi anni di studio, perfezionando la sua tecnica e la sua figura, rendendola degna dei più grandi palcoscenici mondiali.
Nello spettacolo di fine anno, ha potuto dimostrare, anche attraverso piccoli momenti singoli, il suo progresso, inorgogliendo la sua famiglia seduta in platea. Grandi emozioni nei loro occhi, pronti ad applaudire la loro bambina che sin da piccola ha dimostrato interesse nei confronti della danza.
Elisabetta, muovendosi con estrema leggerezza, come volando, ha lasciato parlare la Danza, in uno spettacolo che ha privilegiato il repertorio classico ed esaltato la tradizione della Scuola più antica di Italia e tra le prime in Europa. “Lo spettacolo di fine anno della Scuola di Ballo – ha affermato Stéphane Fournial, Direttore della Scuola di Ballo – è un appuntamento che vanta una tradizione importante, che si innesta nella contemporaneità e in questa si evolve, mirando a valorizzare sempre più il lavoro svolto durante l’anno da tutte le classi della scuola, dai più piccoli ai più grandi, quasi sempre presenti in palcoscenico. Il format dello spettacolo è stato ripensato l’anno scorso per creare un ponte ideale tra la precedente concezione di saggio e uno spettacolo che non solo metta ancora più in luce l’idea del ‘balletétude’, inteso come quel repertorio classico, imprescindibile, che ogni allievo deve apprendere nel corso degli studi, ma trasmetta altresì al pubblico la tecnica, la passione, la disciplina necessaria, in una concezione più ampia il ‘senso dello studio’ che investe ogni classe e ogni talento che nella scuola trova modo di crescere ed emergere. Quest’anno ancor più lo spettacolo potrà rivelare i risultati ottenuti a seguito di una riformulazione dei programmi didattici dal corso della propedeutica all’ottavo corso. Inoltre sono felice di aver introdotto l’obbligo di frequentare corsi inferiori per rafforzare la tecnica, oltre quello di appartenenza e la possibilità per i più meritevoli di frequentare e passare al corso successivo”.
Elisabetta oggi è tornata a casa, nella sua Turi, ma il suo sguardo è lì, sul palco, indossando le sue scarpette a punta. Impegnata tra allenamenti e esercizi, non accantona la danza e i suoi impegni di ballerina, vestendo in ogni istante la sua personalità così elegante, raffinata, leggiadra che la distinguono al suo solo passaggio.