Arriva la tendopoli, una pezza sopra la vergogna
Giovedì 25 maggio, alle ore 16, è stato disposto l’allestimento delle tendopoli al cimitero. L’ennesimo ghetto dentro cui confinare i marocchini che raccolgono le ciliegie. Quelle tende sono la pezza che mette la toppa sulla vergogna e sul buonismo ipocrita della sinistra turese. La cultura politica contemporanea è andata a morire lì al cimitero, mentre si continua sull’onda della peggiore Prima Repubblica.
I migranti stagionali contadini sono stati ancora una volta sepolti lì, in quel luogo sacro, dove per oltre un mese si sono accampati abusivamente senza che nessuno, dal Palazzo, fornisse loro delle risposte certe, coerentemente a quanto si era promesso all’opinione pubblica e alla stampa lo scorso anno a fine stagione cerasicola, e all’inizio di questo 2017.
Dov’è la location alternativa? Oltre un mese fa abbiamo segnalato l’arrivo degli stagionali dalla Calabria, denunciando il degrado al cimitero. Con video e foto abbiamo rivelato l’altra faccia del comparto: i marocchini sono richiesti dai turesi stessi, e bivaccano ovunque, in cerca di sistemazioni di fortuna, con materassi in spalla si accampavano già in ogni angolo del paese. Fratelli D’Italia denunciava su Facebook con tanto di foto e video. Nonostante l’evidenza, e l’annuncio dell’arrivo imminente di altri stagionali, l’amministrazione continuava a promettere sistemazioni alternative. Il sindaco Coppi ha scritto a Emiliano, inutilmente, solo il 9 maggio, quando ormai era tardi, tanto per lavarsi le mani e scaricare un problema che si ripresenta da anni.
Con il ritorno delle tendopoli si smentisce quanto dichiarato, si torna indietro, si istituzionalizza una pratica indecente (abbiamo tutti criticato quelle tende da camping allestite con i panni stesi al cimitero). Si naviga ancora in emergenza.
La verità è che l’amministrazione Coppi non conta più nulla, tanto è vero che subisce le decisioni dall’alto e ha vigliaccamente temporeggiato, illudendo e prendendo in giro tutti; era chiaro sin dall’inizio che la questione sarebbe ‘morta’ lì, al cimitero. Era destino ormai per come è stata malgestita l’emergenza. Tendopoli come tante lapidi che certificano ancora una volta la morte della politica locale e l’attività amministrativa di questa maggioranza.
E il sindaco Coppi non si presenta all’Ospedale…
Lunedì 22 maggio, nella pubblica Assemblea di Putignano si è riunito un Consiglio comunale ad hoc sull’ospedale “Santa Maria degli Angeli”. L’ospedale di Putignano. Il nostro ospedale. C’erano tutti i sindaci dei paesi limitrofi interessati, tra i quali il nostro. C’erano i primi cittadini di: Alberobello, Castellana, Sammichele, Conversano, Noci… e per Turi? C’era Coppi? Macché. Si è nuovamente nascosto, inviando la vice Lavinia Orlando.
Il falso buonismo della sinistra turese
Siamo completamente fuori dal mondo, Turi non conta più nulla in questo scenario politico provinciale e regionale. Ma nel caso dell’ospedale, è l’amministrazione comunale di Turi che volutamente gioca a nascondino, e la motivazione sta sempre lì, nelle poltrone, nelle correnti e negli equilibri da preservare, a danno dei cittadini. Menino deve accontentare la sinistra locale che lo tiene in vita come attaccato a una macchina.
Tra l’incudine e la falce e martello…
Deve accontentare la corrente di Gravinese da una parte, e la sinistra più estrema dall’altra. Alla riunione in ospedale, che si è trasformata in una arringa contro il governatore di Puglia Michele Emiliano, sarebbe stato l’unico sindaco del PD; partecipandovi, Coppi avrebbe urtato la suscettibilità di parte della sua maggioranza (Tardi e Gravinese) che lo tiene attaccato alla spina (che sarebbe il caso di staccare, perché ormai si è superato il limite). Ma, appunto, deve anche tenere a bada gli istinti falsi e buonisti della sinistra di Lavinia Orlando, un buonismo solo di facciata, che annichilisce l’uomo dentro una tenda, spogliandolo della dignità di essere umano.
Pagano i cittadini
Coppi ha smentito se stesso, accontentando le poltrone e nascondendosi ancora un volta. Intanto, i cittadini turesi pagheranno il conto di 16.500 euro per la sistemazione nelle tende di persone che lavorano per privati. E chi è il caporale adesso? La risposta è semplice. Senza contare che paghiamo anche un’amministrazione che non amministra e non gestisce un problema che si ripete da anni. Intervengano le Autorità!
Coppi continua a prendere in giro i turesi, dimostrando di non avere più il controllo di Turi, allo sbando totale. L’unico controllo che gli è rimasto è quello delle poltrone. Siamo nella mani di questo ricatto politico, tutto a danno dei cittadini turesi.