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Politica

È chiusa la stagione di caccia…

Antonello Palmisano


Il post dell’assessore Antonello Palmisano


Lo scorso 3 maggio su richiesta della segreteria del partito politico Fratelli d’Italia ho incontrato i loro rappresentanti per discutere riguardo l’istituzione, anche nel nostro comune, del Parco delle Lame San Giorgio e Giotta.

Hanno partecipato, oltre il sottoscritto, il segretario del suddetto partito Giacomo De Carolis e l’attivista Vito Giuseppe Zaccaria. Vi riporto quanto accaduto e con questo post spero di fare chiarezza sulle inesattezze dette e scritte da questi “signori” che stanno cercando (inutilmente) di salvaguardare i propri personali interessi facendosi scudo degli agricoltori e strumentalizzando la vicenda come attrezzo da rivolgere contro l’attuale amministrazione senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze e delle opportunità che un parco può portare all’intera comunità, quella agricola in primis.

Al colloquio si sono presentati due cacciatori, non posso altrimenti definirli rappresentanti di partito né rappresentanti degli agricoltori, e non credo si trattasse di agricoltori, visto che per tutto il tempo hanno parlato di caccia e solo di caccia… ergo… erano semplicemente 2 cacciatori che combattono contro l’istituzione del parco (per loro stessa ammissione) da più di un ventennio, i motivi non sta a me spiegarveli, possiamo arrivarci tutti senza troppo sforzo!
La conversazione infatti non ha quasi mai toccato argomenti relativi all’agricoltura, si è parlato solo di quanto è giusto o meno cacciare gli animali e quanto giusto o meno sia istituire un parco sempre parlando di fauna selvatica e di altre esperienze di parco; mai una parola su ciliegi, tendoni e ulivi. 

Appena resomi conto che a differenza di quanto espresso nella richiesta di incontro inoltratami, i due non avevano nessuna intenzione di parlare di agricoltura e/o dei problemi degli agricoltori, ho tirato allora io fuori l’argomento chiarendo che:
1) non è assolutamente vero che il parco o il comune esproprierà le terre agli agricoltori;
2) non è assolutamente vero che saranno impedite le attività agricole (vedi articolo 2 comma b del regolamento del Parco di Lama Balice che riprende la legge regionale);
3) non è assolutamente vero che gli agricoltori non potranno cambiare coltura (unico divieto è quello di piantare essenze esotiche).

Ho altresì chiarito che, giacché le lame sono importanti strutture geologiche che permettono il deflusso delle acque pluviali, per legge già oggi sono e saranno vietate tutte quelle attività umane come per esempio la costruzione di immobili o le operazioni di sbancamento e spietratura che modifichino consistentemente la morfologia del terreno.

In ultima analisi non cambierà nulla rispetto ad oggi se non l’introduzione del divieto di caccia e altre restrizioni che non riguardano l’agricoltura (anzi sono previste forme di finanziamento particolareggiate per i terreni e i comuni ricadenti in area parco).

In questo mio sfogo non voglio tediarvi con le ragioni per cui non solo è utile ma addirittura necessaria l’istituzione di un parco, spero infatti che avremo modo, a breve, di affrontare seriamente tutte le tematiche in un dibattito pubblico, voglio solo sia chiaro di come un paio di “gentiluomini” stia cercando di salvaguardare il proprio “diritto” a cacciare e visto che non avrebbero avuto l’appoggio di nessuno sperano di imbrogliare gli agricoltori con questi squallidi tentativi di sabotaggio mettendo in giro versioni non veritiere dei fatti.
Visto che avete tanto a cuore il bene degli agricoltori, come spesso suggerisce un caro amico, vi consiglio di posare il fucile e prendere la zappa, sono sicuro che una mezza giornata di “viola” vi farà riflettere su quanto è bello godersi il lavoro della campagna senza che qualcuno ti spari dal fondo affianco, avvelenando tra l’altro i nostri terreni con il piombo dei pallini.

Dimenticavo, per onore di cronaca, al termine del dibattito si è presentato il consigliere di opposizione e rappresentante di FdI Sandro Laera, che a dirla tutta non è sceso tanto nella discussione fidandosi naturalmente dell’opinione dei suoi compagni di partito; ha ammesso che rispetto a tecnici della regione, ai progettisti, guide ambientali, ecologi e chiunque possa in tal senso esprimere un parere a favore del parco, sicuramente per lui i 2 cacciatori ne sanno più degli altri e quindi meglio non esagerare col parco e limitarlo il più possibile. Che dire?

Non ho intenzione di convincere nessuno sulla bontà del progetto, sappiamo tutti in cuor nostro che se l’ambiente fosse così in salute non ci sarebbe bisogno di istituire Parchi in quelle piccolissime frazioni di territorio rimaste ancora intatte. 
Le lame sono ambienti fortemente antropizzati, anzi a dirla tutta sono i primi luoghi in cui l’uomo in Puglia, migliaia di anni fa, stabilì i suoi primi insediamenti e per secoli queste strutture carsiche hanno rappresentato il patrimonio naturale della nostra regione; oggi rispecchiano perfettamente il ruolo di corridoio ecologico che permette ai pochissimi animali selvatici (quasi del tutto scomparsi) di sopravvivere pur convivendo pacificamente con l’uomo e le sue attività.

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