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Gravinese si accontenti. Ma anche no….

Fabio Topputi, l'ex sindaco Resta e altri durante il Sant'Oronzo 2013

Onofrio Resta per ora preferisce non commentare. I numeri parlano. La voce del professore, ex sindaco e assessore regionale, tuona sempre all’improvviso, come un Zeus, quando meno te lo aspetti, possibilmente fuori dai pollai… A tal proposito, dovrebbe rilasciarci una intervista la settimana prossima.

Anche Fabio Topputi, che ha votato, si sente chiamato in causa. Il suo ‘identikit’ potrebbe rientrare tra quelli che Marilena Lerede definisce ‘detrattori’. Ovviamente Topputi non ci sta. E ci spiega perché, invitando Gravinese ad assumersi le proprie responsabilità come partito che sostiene questa disastrosa amministrazione Coppi.

 

Il risultato delle primarie è stato condizionato da imboscate e voti provenienti da altre forze esterne al PD? Marilena Lerede parla di “detrattori”…

“Il risultato delle primarie di Turi non èstato condizionato da imboscate e voti provenienti da forze esterne al Pd in quanto, seppur siano stati avvistati al voto esponenti di destra, si è evinto che abbiano votato per tutte le liste presenti. E poi gran parte dei voti cosiddetti ‘esterni’ non sono di destra. C’è chi votava per Renzi ben prima che arrivasse Gravinese. C’è chi ha contatti e amicizie con esponenti regionali e provinciali del PD, al di là del PD turese”.

Allora Gravinese può ritenersi soddisfatto?

“Facendo un’analisi statistica dei partecipanti al voto, la lista di cui Gravinese è stato capolista ha totalizzato circa un 40% dei voti a fronte del 60% totalizzati dalle altre liste. Quindi credo che possa ritenersi in parte soddisfatto, poiché è stato eletto all’Assemblea nazionale anche se con i resti… d’altra parte è da considerare il fatto che non abbia ottenuto la maggioranza all’interno del suo stesso partito”.

Che significato ha questo risultato per il PD di Turi?

“Credo fermamente che il PD di Turi debba prendere atto di questo risultato e debba interrogarsi seriamente in merito al fallimento amministrativo. Fallimento al quale va sommata una netta scissione/spaccatura all’interno del partito”.

Quindi il Pd di Gravinese non può esimersi dalle responsabilità di governo qui a Turi…

“Esattamente. È il partito del sindaco, è il partito che amministra!”.

Quale futuro indica questo risultato? Il centrosinistra turese da dove deve ripartire?

“Spero che si creino le condizioni per pensare ad un futuro. Il centrosinistra deve partire innanzitutto dall’umiltà che manca!”.

Che suggerimento darebbe a Gravinese?

“Gravinese deve convincersi che in politica non esiste un uomo solo al comando!”.

Il successo dell’affluenza alle primarie di Turi è dipeso solo dal PD?

“Se non ci fossero state forza parallele al PD, sarebbero state un insuccesso. Hanno portato ben quasi 350 voti a cospetto dei 290 della lista dov’era capolista Gravinese”.

Lei è amico di Lacarra e Gero Grassi. Come ha fatto a dividersi a metà?

“Gero Grassi e Marco Lacarra sono tutt’altro che divisi. Sono felicissimo del risultato che ha ottenuto la prima lista”Emiliano per l’Italia”, lista riconducibile a Gero Grassi, totalizzando quasi il 30% dei voti a Turi e ottenendo nel nostro Collegio ben 3 eletti all’Assemblea nazionale. Altrettanto felice sono del risultato, sempre ottenuto a Turi, pari quasi al 25% della lista “Avanti insieme” di Matteo Renzi, riconducibile al segretario regionale Marco Lacarra. Quest’ultima, che aveva come capolista nel nostro collegio l’amico Giacomo Polignano, ha eletto ben 2 membri all’Assemblea nazionale del PD”.

Il suo voto è stato contro Gravinese?

“No, perché io non voto mai contro nessuno, ma sempre a favore di un progetto”.

Che ne pensa della polemica sulla meningite scoppiata nei giorni scorsi? Ha ragione Tundo?

“Sicuramente ci sarà stato un difetto di comunicazione, cosa ormai consolidata nel modus operandi della maggioranza; difetto che ha portato ad allarmismi più o meno validi. Quindi giustifico l’allarmismo di Tundo in virtù della poca chiarezza del governo locale”.

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