La riflessione del sindaco Coppi sul 25 aprile
Come è noto, il 25 aprile è ormai da 73 anni un giorno speciale in Italia. Infatti, la Festa nazionale del 25 aprile ricorda, il giorno in cui, nel 1945, Milano venne liberata dai nazisti e dai fascisti. Il 25 aprile rappresenta il nuovo inizio dell’Italia democratica, libera e repubblicana. Una conquista, quella della democrazia, che non deve essere data per scontata, sopratutto dai giovanissimi.
Abbiamo voluto chiedere una riflessione al primo cittadino Menino Coppi sul significato di questo giorno di festa. Esordisce Menino Coppi: «Questa è una festa fondamentale che ricorda la giornata in cui è finito il nazifascismo e sono stati scacciati gli occupanti». Coppi sottolinea come a Turi la giornata del 25 aprile sia probabilmente più sentita dal momento che la casa di reclusione di Turi ha visto tra i suoi detenuti politici Antonio Gramsci e Sandro Pertini: «Per noi qui a Turi la giornata assume particolare valore dal momento che abbiamo avuto nel nostro carcere due protagonisti della Resistenza. Antonio Gramsci, che ha scritto buona parte delle sue opere a Turi, ma anche Sandro Pertini, uno dei capi della Resistenza e, tra l’altro, uno dei primi a festeggiare il giorno della Liberazione a Milano».
Coppi confida inoltre ai nostri microfoni che quest’anno la festa assume per lui un significato più intenso dal momento che il mese scorso ha visitato Auschwitz, il tristemente noto campo di sterminio che si trova in Polonia. «Devo aggiungere che per me quest’anno la festa è particolarmente sentita perche qualche settimana fa ho visitato Auschwitz; è un posto che davvero fa riflettere e raccapricciante da moltissimi punti di vista: qui sono state uccise un milione e mezzo di persone».
Più che condivisibile la conclusione del Sindaco che osserva: «Tutto questo non può essere dimenticato e vedo purtroppo che per le giovani generazioni questa, come altre feste, non ha per loro alcun significato, quando al contrario sono feste importantissime: probabilmente nelle Scuole se ne parla troppo poco. Lo status di libertà e la democrazia conquistato dai nostri giorni deve essere conquistato giorno per giorno e non deve essere dato per scontato».