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Cultura

Paolo Curtaz fa il pienone a Turi

Il famoso scrittore teologo Paolo Curtaz ha ringraziato Turi dalla sua pagina FB

Un nutrimento spirituale al quale proprio non si poteva rinunciare.

E’ questa la sensazione che si è provata al termine della conferenza tenuta da Paolo Curtaz lo scorso Mercoledì presso la parrocchia Maria SS Ausiliatrice di Turi.

Il famoso scrittore e teologo, si è soffermato sulla figura di Pietro e sul suo cammino di fede sottolineandone aspetti che il più delle volte passano inosservati.

È sembrato quasi di rivivere il vangelo ma in maniera diversa da quanto fatto fino ad oggi, come se si stesse assistendo ad un film molto avvincente.

Il teologo è riuscito a parlare di Gesù dimostrando il suo volto umano, come se fosse una persona di famiglia conosciuta da sempre. Il tutto con toni sempre sostenuti e mai noiosi. Sembrava di rivivere davvero i tempi narrati nei vangeli ma attualizzati alla perfezione.

 

La teologia al servizio della vita quotidiana.

Gli scritti ed i personaggi biblici visti sicuramente come dei santi, ma allo stesso tempo, sviscerandone le personalità, rapportati alla vita di ognuno di noi.

Innanzitutto Pietro, che, forse per tradizione, viene sempre visto come il santo perfetto, il prediletto del Signore, e che invece è stato primo testimone di un cammino di fede tortuoso e insidiato dalla natura e dai comportamenti tipici dell’essere umano. Il santo Visto come persona che, come ognuno di noi, è stato chiamato ad un percorso di fede ed al quale il vangelo ha chiesto di cambiare qualcosa di se stesso. Esempio biblico del comune stato d’animo che si vive quando si è chiamati a vivere qualcosa di più grande, a credere per dogma prima di aver dimostrazione di qualcosa, tutte situazioni affrontate anche da noi e che ovviamente si scontrano con il nostro essere umani.

Pietro e Giuda.

Pietro, fondamenta forte e salda della nostra chiesa, personaggio di indiscusso carisma che però ha avuto la fortuna di vivere accanto al Signore sperimentando sulla sua pelle le esperienze del credere incondizionatamente, del tradimento, e dell’accettazione del perdono divino.

Lui, discepolo di Gesù, che difronte alla paura e alle difficoltà non ha esitato a tradire il suo Signore per ben tre volte prima di ” piangere amaramente”, sperimentare l’esperienza del pentimento, e apprezzare il perdono ricevuto. In fin dei conti è questa l’esperienza di Pietro. Ma riflettendoci, è anche l’esperienza che ognuno di noi vive nella vita e poi nel proprio cammino di fede.

Eccezionali sono state anche le parole rivolte al discepolo Giuda, esempio tipico del tradimento.

Giuda che si accorda con il sinedrio per favorire l’arresto di Gesù in cambio dei trenta denari. Proprio lui che, come Pietro, si pente di ciò che ha compiuto e tenta in tutti i modi di rimediare non riuscendoci.

Il Vangelo ci racconta che Giuda abbia indicato ai soldati chi fosse Gesù al fine di permetterne l’arresto. Ma come mai tutto ciò?  Il Signore non era forse già ricercato e quindi conosciuto dai suoi aguzzini?

La spiegazione è fantastica. Giuda, discepolo di Gesù, continua anche nel tradimento il suo ruolo di discepolo, indicando fino alla fine chi fosse il maestro.

Due esempi quindi di tradimento, entrambi perdonati dal Signore ma Che hanno esiti diversi.

Giuda non riesce ad accettare ciò che ha compiuto e non apprezza fino in fondo l’amore di Gesù ed infatti si toglie la Vita.

Pietro, invece, è consapevole dei propri errori, e pentendosi riesce a godere a pieno del perdono e della Misericordia offerta dal Signore.

Una serata che oserei dire nutriente, e che ha visto la partecipazione di tantissima gente accorsa anche da paesi limitrofi.

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