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“Le mafie vincono quando si afferma il silenzio”

Noicattaro. L’Istituto Comprensivo “Gramsci-Pende” a Bari contro le mafie (11)

«La mafia è una montagna di merda». È una delle espressione di rabbia e di denuncia di Peppino Impastato (1948 – 1978), vittima innocente di mafia, durante gli anni del suo impegno contro Cosa Nostra nel paese di Cinisi in Sicilia. L’espressione è stata scandita a chiare lettere da centinaia di studenti recatisi a Bari martedì scorso per manifestare nella giornata nazionale convocata da “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Il corteo che ha riempito le strade del capoluogo con la partecipazione di quindicimila persone, principalmente studenti delle scuole superiori ed elementari, ha rivendicato l’ambizione di vivere in una società libera dal ricatto, dalla prevaricazione e dalle intimidazioni delle cosche mafiose di ogni territorio.

La giornata della memoria e dell’impegno contro le mafie, indetta ogni anno il 21 Marzo, ha ultimamente acquistato una declinazione regionale, oltre che nazionale, per cui è stata scelta la città di Locri, in Calabria. É una scelta che vuole ricordare come le mafie si siano trasformate e facciano affari su tutto il territorio nazionale, tanto sul pizzo e gli appalti a Palermo, quanto nel riciclaggio e nella speculazione sui mercati finanziari nella borsa di Milano. E così anche in Puglia, dove le mafie vengono alla luce della cronaca principalmente attraverso fatti di sangue, traffico di stupefacenti e sfruttamento dei lavoratori stagionali nelle campagne, mostrando il loro radicamento nei contesti di maggiore povertà ed emarginazione sociale delle città e delle province.

Il corteo è partito dallo stadio della Vittoria, luogo in cui sono stati “ospitati” migliaia di albanesi sbarcati sulle coste baresi nell’estate del 1991.  La manifestazione è poi proseguita per il quartiere Libertà che, come ha ricordato uno degli organizzatori, «è uno dei quartieri più esposti al fenomeno mafioso», esprimendo vicinanza e solidarietà ai suoi abitanti, oltre che impegno e memoria. Tra le diverse forti voci uno studente: «le mafie vincono quando si afferma il silenzio».

Il memento di don Ciotti verso i mafiosi – «Pentitevi» – giunge a tutti dal collegamento dal palco di Locri, ribadendo come oggi «é sempre più difficile distinguere tra criminalità organizzata, criminalità politica e criminalità economica».

Il loro protagonismo è confluito nella manifestazione a Bari dopo settimane di discussioni su cosa siano le mafie oggi, su come si comportino sul territorio, sul nesso tra impoverimento e aumento della criminalità e sul rapporto tra le mafie e la politica. La giornata è stata per gli studenti un momento di partecipazione, riflessione e raccoglimento per la memoria delle 960 vittime innocenti di mafia di tutta Italia, i cui nomi sono stati scanditi, uno ad uno, dal palco da diversi manifestanti. Per citarne alcuni: Michele Fazio (1985 – 2001 Bari vecchia), Gaetano Marchitelli (1988 -2003), Giovanni Panunzio ( – 1992 Foggia) Francesco Marcone ( – 1995 Foggia) Giuseppe Mizzi ( – 2011 Carbonara, Bari) Domenico Martimucci (1989 – 2015 Altamura) Flori Mesuti  (1989 – 2014 Libertà, Bari).

Le scuole di Turi non hanno partecipato all’iniziativa. Il vicepreside dell’istituto tecnico commerciale “Sandro Pertini” riferisce che nella stessa giornata gli studenti erano impegnati in un’altra attività, commentando che «la scuola partecipa a molte iniziative e non si può partecipare a tutte». 

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