Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

Lavinia e il Sindaco hanno preso in giro la Pro Loco

Lavinia Orlando

I retroscena che ci racconta Verdoni sono il segno evidente delle bugie dette, sono la dimostrazione di una maggioranza divisa.

Scopriamo così che il signor Vincenzo aveva protocollato l’evento il 22 dicembre scorso. C’è il documento ufficiale. Cosa doveva fare l’assessore alla Cultura? Programmare per tempo in bilancio. Invece non l’ha fatto. Questa amministrazione ha al suo interno esponenti incapaci di programmare, oltre che deboli e poco autorevoli istituzionalmente (non rappresentano più tutti i turesi e il rimpasto di giunta ha amplificato questo gap).

4 volte avanti e indietro!

Ma quel che è accaduto a febbraio e a marzo è ancora peggio. Il signor Verdoni è stato rimpallato come in un ping pong per ben quattro volte, mentre si restringevano i giorni utili per l’organizzazione del falò, fatto seriamente come la Pro Loco voleva (con stand e artisti, pubblicizzando per tempo l’evento), chiedendo appena 1.500 euro che sarebbero fruttati molto di più. La scusa del contributo invece nascondeva la bugia del mancato inserimento in bilancio. “Lei poteva dircelo dall’inizio che non ha programmato, e non che mi hanno fatto andare quattro volte in comune prendendoci in giro” – sbotta Verdoni.

“La prima volta che andai – ci svela – Lavinia disse che doveva riunire il gruppo di maggioranza. Sono tornato la seconda volta sollecitando una risposta, perché bisognava organizzarlo prima; solo per l’Enel bisogna contattare 15 giorni prima, poi ci sono le varie autorizzazioni, la promozione, gli standisti e gli artisti da contattare prima e che non sempre si rendono disponibili all’ultimo momento. Anche la terza volta è stata inutile. Alla quarta volta il sindaco era lì presente, mi saluta mentre io stavo aspettando che Lavinia mi ricevesse. Dopo qualche minuto che il sindaco va via, lei mi chiama e dice: “Vincenzo se stai aspettando me puoi andare, il sindaco è andato via e non abbiamo fatto nulla”. A quel punto era troppo, siamo stati trattati in modo vergognoso e ho detto: “Assumetevi le vostre responsabilità”. Ma non era una minaccia, loro devono assumersi le responsabilità, il loro compito e sostenere le associazioni, l’economia e la cultura del territorio. Ci potevano dire dall’inizio come stanno le cose e non che siamo stati rimandati quattro volte per un evento che facciamo da tempo e che l’anno scorso pagammo noi senza chiedere nulla al Comune spendendo 2.100 euro.”

La lettera al sindaco che era favorevole!

Alla quarta volta che sono andato via, ho preparato una lettera al sindaco spiegando tutto e la mattina seguente ho protocollato il documento e l’ho presentato direttamente al sindaco Coppi. Dopodiché il sindaco mi ha inviato un messaggio su WhatsApp convocandomi per sabato 11 marzo (già fuori tempo) alle ore 18.15 per una riunione in comune. Vado alla riunione, ci sono il sindaco e la vice Lavinia, poi mi vedo arrivare un amico Vito Palmisano dell’associazione delle Mule. Chiedo: Vito ma tu che ci fai qua? Risposta: Mi ha chiamato Lavinia. Dopo poco arriva Paolo Florio responsabile associazione I Vecchi Tempi e ancora Stefano Dell’Aera e Mimmo Tria dell’associazione In Piazza. Nessuno di loro aveva presentato richiesta per il falò, e quindi mi domandavo cosa ci facessero lì. Mi siedo con il mio collaboratore Perniola e ci dicono subito che la maggioranza ha deciso di non dare alcun contributo e che si deve fare gratis! Invece scopriamo che il sindaco nella riunione insieme ad altri assessori e consiglieri aveva espresso parere positivo nel voler dare il contributo per il falò, purché fosse organizzato insieme ad altre associazioni”.

Che vi ricorda questo sindaco che si nasconde e che non decide, in una maggioranza divisa? 

Lo sfogo di Lavinia: “Finché sto io è così!”

Verdoni continua il racconto, e il peggio deve ancora arrivare. “Lavinia ci chiede: Che vuol fare la Pro Loco? Vuole fare il falò gratis?”. E io rispondo di NO, perché volevamo fare un evento fatto bene, non un piccolo falò tanto per, che poi si è rivelato un insuccesso. Volevamo crescere e fare qualcosa di buono. Allora Lavinia, che non avrà gradito le mie insistenze, è scoppiata: “Finché sto io qua è così, dopodiché non mi votate più!”. Io e Perniola siamo rimasti malissimo, mai è accaduto niente di simile, con nessun assessore.”

“Lavinia ci sta facendo morire!”

“Lavinia ci sta facendo morire – osserva rammaricato – ce l’ha con la Pro Loco e non sappiamo perché. Per simpatia? Vi sembra normale? Tiene di più ad altre associazioni. Invece il sindaco e gli altri assessori ci sono vicini e riconoscono il ruolo delle Pro Loco in tutti i paesi, e ce lo dicono che non condividono questo modo di trattarci. Non vanno manco d’accordo tra loro e a farne le spese sono i cittadini, in questo caso noi che abbiamo organizzato la Festa nazionale delle Ciliegie con successone e non ci viene neppure riconosciuto a questo punto.”

Il falò alla fine si è fatto, ed è andato malissimo, non c’era nessuno, bisognava creare l’evento attorno e attirare gente, perciò la colpa non è di chi l’ha organizzato così, come la Pro Loco stessa non voleva che si organizzasse, ma è dell’amministrazione, dell’assessore alla Cultura che non sa programmare in bilancio, delle solite bugie dette tenendo in campana persone di buona volontà e prendendole in giro in malo modo. E quello sfogo finale di Lavinia spiega il suo post Facebook che un esponente di giunta non dovrebbe mai pubblicare. Non dovrebbe mai entrare in conflitto con la comunità. A questo punto il sindaco dovrebbe chiederle di dimettersi. Le scuse sarebbero il minimo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *