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Politica

La politica faccia sentire la propria voce

Fabrizio Resta

 

Le Ferrovie Sud-Est sono solo l’ennesima dimostrazione del fatto che, in un paese dove l’antipolitica è di moda, l’unico vero assente è proprio la politica. Questo “bubbone” infatti non è nato ai giorni nostri ma è il frutto di una politica assente da decenni che ha ingigantito un piccolo caso di malaffare in una trama criminale di connivenze, disattenzioni e complicità che farebbe impallidire Mafia Capitale: incarichi auto-attribuiti profumatamente pagati, treni d’oro, consulenze milionarie Si tratta di una vera e propria politica di spreco pubblico di un Paese che invece di migliorare le infrastrutture esistenti, preferisce tagliare la sanità e investire su improbabili ponti.

Quello che più spicca infatti, non è tanto il lato criminoso della questione, quanto la situazione politica nel suo complesso: noi abbiamo, di fronte a malaffari di questa portata, Renzi ed Emiliano che litigano un giorno sì ed uno no, per motivi extrapolitici, il Tribunale e il Commissario che non riescono a fare sintesi sul fallimento o sul concordato, l’Antitrust che prende tempo; più in generale una tendenza a lasciar morire le aziende regionali “ferro-gomma” a vantaggio della successiva acquisizione da parte delle Ferrovie dello Stato (quella delle Fse non è il primo caso, ricordiamo l’Ataf di Firenze e Umbria Mobilità, tanto per citarne alcuni), quando forse sarebbe preferibile che prima il Commissario mettesse ordine ai conti e avviasse il risanamento gestionale e magari, dal lato del governo, si procedesse ad una riforma del Codice degli appalti.

Non spetta a noi giudicare se il passaggio delle consegne alle Ferrovie dello Stato sia la soluzione migliore ma una cosa è certa: in questo bailamme, si continua a guardare più al consenso politico, tralasciando l’aspetto più importante: i pendolari, lasciati a sé stessi a treni o autobus con ritardi importanti, spesso sovraffollati (quando non sono soppressi per i frequenti furti di rame o per guasti meccanici), senza neanche la possibilità di ricevere comunicazione dei frequenti disagi.

Per questo motivo, Sinistra Italiana di Turi e il gruppo consigliare “Noi a Sinistra per la Puglia”, nella persona del consigliere regionale Mino Borraccino, hanno lavorato insieme per presentare un’interrogazione urgente all’assessore regionale Giannini allo scopo di “organizzare interventi necessari per ripristinare le normali condizioni di agibilità e sicurezza che scoraggiano la regolare fruizione da parte dei cittadini di un servizio essenziale” in quanto la Regione resta l’interlocutore naturale per la gestione di società come le Sud-Est. Simultaneamente, noi di Sinistra Italiana stiamo preparando un ordine del giorno anche per il Comune di Turi perché crediamo che anche la politica locale debba farsi portavoce dei problemi dei cittadini. Incuria, disservizi e degrado; a quelle centinaia di persone bisogna garantire un viaggio sereno e sostenibile e ci aspettiamo che la politica faccia il suo corso usando tutti i mezzi di cui le amministrazioni dispongono per arrivare a quello che dovrebbe essere il vero obiettivo: garantire il servizio.

Fabrizio Resta
Segretario di Sinistra Italiana di Turi

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