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Politica

Sgambetto ai giovani dell’Anci

Lavinia Orlando


Loro si ribellano in assemblea, sottoscrivendo il seguente documento
Tra i firmatari anche la vicesindaco Orlando


Lo scorso venerdì 30 settembre si sarebbe dovuto svolgere il congresso regionale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Giovane Puglia con l’obiettivo di eleggere il nuovo coordinamento e il nuovo coordinatore regionale. Usiamo il condizionale perché alcuni fatti gravissimi hanno ostacolato e poi impedito il regolare svolgimento dell’assemblea.

I lavori sono stati aperti con oltre due ore di ritardo nella più totale mancanza di rispetto di sindaci, consiglieri e assessori giunti da tutta la Puglia. Poi, sin da subito, abbiamo assistito ad un teatrino imbarazzante e a tratti davvero indecoroso da parte del coordinatore uscente, assessore del comune di Cellammare, Gianluca Vurchio (Partito Democratico) e di Irma Melini (consigliera comunale di Bari) che aveva assunto la presidenza dell’assemblea pur senza esserne legittimata da alcun voto, i quali proponevano in apertura dei lavori di invalidare e rinviare l’assemblea sollecitati, in questo, dalle ripetute incursioni in aula del sottosegretario al Lavoro On. Massimo Cassano (Nuovo Centro Destra) e dell’On. Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), che non avevano peraltro alcun titolo per essere presenti. Il tutto sotto lo sguardo incredulo dei presenti e tra molteplici rimostranze.

In prima battuta il motivo del rinvio del congresso, regolarmente convocato e valido, sarebbe stata la presunta mancata convocazione di un consigliere di Bari che diffidava i presenti a proseguire oltre. Per questa ragione, contraddicendo la regolarità delle convocazioni confermate dalla stessa ANCI, la presidenza nella persona di Irma Melini proponeva il rinvio dell’assemblea tra moltissimi interventi contrari e poi imponeva una “sospensione per motivi di ordine pubblico”. In seguito, alla ripresa dei lavori, negava ai presenti di porre in votazione la proposta di rinvio dell’assemblea sostenendo che alcuni amministratori avevano abbandonato l’aula nonostante, da regolamento, l’assemblea fosse assolutamente valida e regolare.

Anche questa volta l’Assemblea ha manifestato tutta la propria contrarietà e ha chiesto a gran voce di rispettare il regolamento, di redigere il verbale di assemblea (istanza peraltro non accolta e mai attuata) e di procedere 1) al regolare insediamento della Presidenza, 2) alla individuazione del numero dei membri del coordinamento, 3) alla presentazione delle candidature e 4) all’avvio delle operazioni di voto. Nemmeno questa richiesta però ha sortito gli effetti sperati in quanto, senza addurre ulteriori spiegazioni il coordinatore uscente Vurchio ha dichiarato rinviato il congresso abbandonando l’Assemblea di fronte allo sconcerto generale.

I reali motivi di tale boicottaggio forse sono da ricercare altrove. È stato chiaro, infatti, che il Partito Democratico, Forza Italia e gli altri partiti di destra hanno fatto di tutto per cercare di imporre una lista unica da loro composta. È stato chiaro perché lo ha affermato candidamente il presidente di ANCI Puglia Perrone ad inizio lavori. Ma non ci sono riusciti e, di fronte al fatto che numerosi consiglieri di liste civiche, di sinistra e del movimento 5 stelle, facendo fronte comune con un proprio candidato avrebbero ottenuto numeri superiori, hanno preferito boicottare l’assemblea, annullandola arbitrariamente e in barba a qualunque regola.

Noi riteniamo che quanto accaduto sia un fatto grave. Non solo un atto di mancanza di rispetto verso i consiglieri e gli amministratori comunali di tutta la Puglia ma, peggio ancora, il mancato rispetto di un regolamento che è stato trattato come carta straccia.

Se questa è l’idea di democrazia e il senso delle istituzioni di chi gestisce l’ANCI Puglia e di chi si è reso corresponsabile dei fatti del 30 novembre, allora crediamo che quel luogo di rappresentanza di amministratori e giovani amministratori pugliesi meriti decisamente una nuova guida più democratica e trasparente. Per questo ci batteremo per far valere le nostre ragioni e perché chi si è reso protagonista di questi fatti gravissimi se ne assuma tutte le responsabilità.

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