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Azione Popolare denuncia il ‘caso Turi’ al Ministero delle Infrastrutture

ponte via Conversano


Scandalo ponte di Via Conversano: “Risvolti imprevedibili
Amministrazione che continua a difendere l’opera e l’operato dei tecnici”

 

Dopo l’esposto alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e al Prefetto, Azione popolare ha informato anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti della questione inerente il ponte e la strettoia affinché, dall’acquisizione dei dati che abbiamo inviato, possa esprimere una più obiettiva valutazione. Questo in virtù anche del fatto che allo stesso Ministero si sia già rivolta l’amministrazione comunale nel tentativo di trovare un escamotage, magari avendo prospettato una visione di comodo. Comunque, potrebbero verificarsi dei risvolti imprevedibili a causa di un’amministrazione che, oltre a non controllare quanto di più abnorme si stava realizzando, continua a difendere l’opera e l’operato dei tecnici, quando anche dal più profano si alzano accese critiche.

Il continuare a coprire a tutti i costi le reciproche responsabilità finisce per scaricare le conseguenze sulla collettività, rea di aver affidato il mandato a chi li credeva sinceri, onesti e capaci. Invece, come dimostrato dai fatti, si sono rivelati poco competenti, incoerenti e traditori della fiducia accordatagli. Sarebbe stato più dignitoso se, invece di parlare di effetto ottico, il sindaco avesse detto: in effetti fidandoci dei tecnici abbiamo riscontrato una stortura che cercheremo di rimediare nel miglior modo possibile. Invece si continua a perseverare nella difesa dell’operato del tecnico comunale, responsabile del procedimento. Ma quando si arriva a negare l’evidenza vuol dire che c’è qualcosa di anomalo, e che farebbe pensare ad eventuali logiche convincenti o intimidatorie, e, forse, per questo, non sapendo o non potendo venirne a capo si sono rivolti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, tra l’altro, ha anche il compito di adeguare il Codice della strada a nuove esigenze.

 

Le anomalie della strada

Pertanto, cosa potranno pensare al Ministero di chi ha richiesto il parere se una strettoia realizzata in curva e misurando tra i guard-rail 7,20 m. può essere considerata a norma, e, quindi, se potrà essere riaperta al traffico? Potranno pensare che sono degli emeriti sprovveduti tanto da non conoscere il Codice della strada, in riferimento al quale, le dimensioni massime consentite per gli auto-treni e gli autobus snodati sono: la larghezza di 2,60 m. esclusi i retrovisori se mobili, e la lunghezza di 18,75 m, mentre per le bisarche e i porta container arriva fino a 21,00 m. Così, se ai 2,60 m. di larghezza si sommano i retrovisori di circa 40 cm. cadauno si arriva a 3,40 m. che diventano il doppio se incrocia un mezzo di eguali dimensioni, e lasciando almeno 70 cm. di tolleranza tra i due retrovisori, si ha bisogno di una carreggiata che sia minimo di 7, 50m. Per cui se la larghezza attuale è di soli 7,20m, è dimostrato come due mezzi pesanti non potranno incrociarsi.

Ed ancora, uscendo dal centro abitato, un mezzo di tali dimensioni nell’immettersi sul ponte per non impattare contro il guard-rail si distanzierà di almeno 50 cm., ma proprio in quel punto, dalla curvilinea di mezzeria al guad-rail, misura circa 3,00 m. e che distanziandosi dal guard-rail di almeno 50 cm. la corsia si riduce a 2,50 m. Per cui l’inscrivibilità in curva o fascia d’ingombro, avendo a disposizione una larghezza insufficiente, sarà costretto ad invadere la corsia opposta mettendo a serio rischio chi proviene dalla parte opposta.

A questi calcoli basilari, derivanti da nozioni del Codice della strada, arriva anche un alunno delle elementari, ma se ci si rivolge al Ministero per avere simili dettagli, vuol dire che l’impreparazione è di una gravità inaudita. Sgarbi direbbe: “Studiate capre!”. Altra questione riguarda i cumoli dei rifiuti speciali che ai lati della Lama continuano a fare bella mostra, forse, per dimostrare che sono la risultanza di quanto è stato selezionato dalle macerie di diversa natura depositate all’epoca della copertura della Lama, materiale che, invece di essere smaltito in discarica, compreso il cemento-amianto delle tubazioni, è stato triturato e sparso sull’intera superficie, così come è stato fatto per l’ex ospedale.

Sono tali e tante le irregolarità che potrebbero diventare reati se gli organi preposti riterranno di dover intervenire. La questione appalti è un tasto dolente che necessita un costante controllo fin dalla impostazione del capitolato, per proseguire con la gara, e per finire alla realizzazione. Ma per fare ciò servono altre capacità, altre conoscenze, altre responsabilità, in poche parole, con gli atleti più allenati si vincono le gare, non con gli obesi, metaforicamente parlando.

Movimento Civico Azione Popolare “Angelo Matteo Genghi”

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