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Cultura

Hangover Music Festival: terza e ultima serata tra hip-hop e band

hangover ultima serata (6)


L’Associazione Post It vince la scommessa e chiude la prima edizione della rassegna in crescendo


Quando abbiamo scritto per la prima volta sulle nostre colonne dell’Hangover Music Festival, precisammo che – per ammissione degli stessi organizzatori, tutti appartenenti all’associazione dei giovanissimi turesi Post It – la linea guida era quella di una scommessa, un esperimento dagli imprevedibili esiti che ambiva ad avvicinare il paese al variegato mondo della musica contemporanea, puntando sulle band locali e sugli artisti emergenti.

Una scommessa che i ragazzi di Post It hanno fatto di tutto per vincere, investendo impegno e passione in ognuna delle serate, messe a punto fino ai minimi dettagli: dalla scelta degli artisti fino alla cura dell’ambientazione delle performance.

L’ultima delle tre serate di concerti è stata proprio quella dello scorso venerdì 22 luglio, dedicata soprattutto ad artisti della scena hip-hop locale e band rock. Come ogni concerto che si rispetti, le prime esibizioni sono iniziate con un’oretta abbondante di ritardo (inizio di cartello previsto per le 21.00), facendo slittare tutta la programmazione ed arrivando ben oltre la mezzanotte. Circostanza che, come prevedibile, ha riacceso polemiche e malcontenti nel vicinato.

A prescindere da questo piccolo appunto infelice, la serata è riuscita ancora una volta ad animare l’area del Boschetto Zaccheo, partendo in quarta con una gara di freestyle fra rapper (una pratica che consiste nel cantare usando frasi improvvisate al momento, in una sorta di duello fra due artisti), durante la quale ha sorpreso tutti un giovane turese, Francesco Tria. A seguire c’è stata la vera e propria esibizione degli artisti rap in programmazione, ovvero Lenny Wolf, Doxa, Matrxs Vega, il produttore e rapper Luca Berardi, il tastierista Gianni Dirutigliano i cantanti Walter Stragapede e Giovanni Giuliano. Sono poi salite sul palco le band Progetto Zenith e La Municipal, seguite a ruota dal dj set del turese Leonardo Di Ciolla.

Alla fine della fiera ci sentiamo indubbiamente spinti ad apprezzare l’intera iniziativa, la voglia di questi giovani ragazzi di fare attivamente qualcosa per la propria “madrepatria” che, va riconosciuto, è sempre stata carente sotto l’aspetto dell’intrattenimento e che solo ultimamente sta godendo di una nuova linfa vitale proprio grazie a queste intuizioni. Dunque, promossi e allo stesso tempo “rimandati” all’estate prossima per ripetere l’evento, magari puntando ancora più in alto.

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