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Judo: esami di “cintura”

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Mercoledì 22 giugno 2016 alle ore 18.15, presso il “Dojo” della palestra New Olimpic Zeus di Adelfia, seguiti dai Maestri-Istruttori Michele Reggi e Giuseppe Fanelli, si svolgeranno gli esami di “cintura” per il passaggio di categoria o grado per i tre gruppi: bambini, fanciulli e adulti. Nell’occasione, si darà vita ad una rappresentazione dimostrativa dello sviluppo pisco-motorio per i bambini, dell’acquisizione base delle tecniche di autodifesa per i fanciulli e di quelle di “kata” per gli adulti.

Nel Judo, come per altre discipline, i gradi o “cinture” attribuiti al praticante permettono di valutare il suo livello tecnico, la sua efficacia in combattimento, il suo grado di anzianità così come le sue qualità morali, ovvero il rispetto scrupoloso del codice morale e un’applicazione sufficiente nella pratica. La classificazione prevede una prima divisione tra Mudansha (non aventi alcun dan) e Yudansha (portatori di grado dan). Le cinture sono state introdotte essenzialmente dagli occidentali per riflettere il grado. Si trovano nell’ordine la cinture bianca, gialla, arancione, verde, blu, marrone e la famosa cintura nera. Esistono anche le “mezze-cinture”, utilizzate in Italia per i giovani judoisti per segnare la progressione tra due cinture: bianco-gialla, gialla-arancione, arancio-verde, verde-blu e la blu-marrone. La cintura nera può essere tutta nera nel caso in cui appartenga ad un sensei uomo, e può essere nera con una striscia bianca nel mezzo che percorre tutta la cintura nel caso in cui appartenga ad un sensei donna.

Le cinture di colore dal bianco al marrone corrispondono alle classi, chiamate kyu: il 6° kyu è rappresentato dalla cintura bianca, fino ad arrivare al primo kyu per la cintura marrone. Esistono al di sopra dei kyu altri gradi chiamati dan: dal I dan al V dan la cintura è nera; dal VI dan al VII dan si ha una cintura a bande rosse e bianche alternate; dal IX all’XI dan la cintura è rossa; infine il XII è rappresentato da una cintura bianca più fine e larga (il motivo di tale scelta è l’idea di congiunzione che si vuole dare fra il massimo livello che si può raggiungere e quello più basso). Il II e III dan corrispondono al nome giapponese di Deshi (discepolo), il IV e V dan a Renshi (padronanza esterna), il VI e VII dan a Kyoshi (padronanza interiore), il VIII e IX dan a Hanshi (padronanza interiore ed esterna unificata) ed il X dan a Keijin (tesoro vivente). Inoltre il maestro Jigoro Kano, stabilì la possibilità di progredire oltre il X dan istituendo l’XI e il XII dan per coloro che trascendessero anche questo obiettivo, ma nessuno riuscì mai a raggiungerlo.

In Italia, i gradi inferiori alla cintura nera sono rilasciati in seguito ad un passaggio di cintura organizzati dal club. Per ottenere i differenti gradi dan di cintura nera si sostengono degli esami di tecnica, teoria e kata davanti ad una giuria regionale, fino al 3° dan, e nazionale per conseguire il 4° 5° e, recentemente, anche il 6° dan, oppure guadagnando dei punti durante combattimenti ufficiali in campionati e trofei, fino al 2° dan. Successivamente al 6° dan, i gradi vengono conferiti, per meriti federali.

Per chiunque volesse assistere alla manifestazione, l’ingresso è libero.

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