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Politica

Antenna di via Mola, l’ennesimo strappo da ricucire?

Il consigliere Serena Zaccheo


Zaccheo: “Credo che l’amministrazione poteva, forse, fare qualcosa in più” 

“Credo che la cosa si sia conclusa così come si doveva concludere”


Nella seduta del consiglio comunale di mercoledì scorso, il Sindaco riferisce ai consiglieri dell’interruzione dei lavori per il posizionamento dell’antenna in via Mola dopo il sequestro preventivo d’urgenza dell’attività edilizia e dell’area da parte del Comando dei carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, Nucleo Operativo Ecologico di Bari, datato 10 maggio 2012.

In assise, ne viene fuori una sorta di dibattito “politico” che ha visto da una parte i consiglieri di minoranza Laera e Birardi additare l’amministrazione come inetta; dall’altra il sindaco, che nel silenzio dei suoi consiglieri, ha dovuto ‘fare barricata’ da solo. Durante il dibattito, infatti, lo stesso ha dovuto ‘invitare’ la Zaccheo a prendere parola, “può intervenire? Vuole dire qualche cosa?”. Presa la parola, la consigliera ha spiegato ciò che l’amministrazione ha fatto (“non è stata ferma”, nonostante le tante altre questioni da risolvere), ciò che farà (aggiornamento del regolamento comunale e l’attivazione di un forum consuntivo per informare i cittadini), ma poi ha affermato: “Credo che l’amministrazione poteva, forse, fare qualcosa in più, nel senso di seguire un po’ più da vicino la questione”. E conclude: “Credo che la cosa si sia conclusa così come si doveva concludere”, cioè con il sequestro preventivo. Ci domandiamo quanto possa aver giovato un simile intervento alla posizione assunta dal sindaco, il quale si è ‘letteralmente sgolato’ a ribadire che “ci sono degli aspetti politici di cui ci occupiamo noi e ci sono degli aspetti tecnici di cui si occupano altri, che ne hanno (appunto ndr) la responsabilità tecnica”.

Ora usciamo da quello che, ipoteticamente, potrebbe essere un velato disaccordo interno alla maggioranza e veniamo a quello “più naturale” tra maggioranza (o meglio Sindaco) e opposizione. Birardi accusa l’amministrazione di “pressapochismo” e di non avere ben chiare le priorità del paese e dei cittadini, perché la questione dell’antenna (che è una priorità per cittadini che vi abitano e mamme che usufruiranno del futuro asilo nido), se non fosse stata segnalata da terzi, sarebbe passata come normale. Anche secondo Laera vi è mancanza di attenzione, “c’è da bacchettare coloro che devono vigilare” e invita al “coraggio” di prendere “provvedimenti disciplinari nei confronti di coloro che non adempiono o adempiono male alle proprie mansioni”.

Nel corso di questo botta e risposta, il sindaco Coppi spiega di aver ripetutamente chiesto spiegazioni e chiarimenti all’Ingegnere comunale, sia verbalmente che in forma scritta (chiarimenti arrivati dopo molti giorni); che bisogna tenere ben presente la differenza tra organismo politico e organismo tecnico; che non ha intenzione di scaricare la responsabilità su nessuno e che, se pur essendosi mossi tempestivamente, si poteva approfondire ancora più velocemente, tuttavia bisogna tenere conto della realtà dei fatti, con cui la sua amministrazione deve operare. “È molto semplice sparare sul soldato Ryan” – ha affermato – noi crediamo di aver risposto tempestivamente alla questione. Nel momento in cui abbiamo saputo del problema, ci siamo mossi. Dobbiamo tener conto che ci sono degli aspetti politici di cui noi ci occupiamo e ci sono degli aspetti tecnici di cui si occupano altri, che hanno la responsabilità tecnica”. “Quando la questione è stata rilevata, dopo le richieste verbali di chiarimenti, abbiamo sollecitato per iscritto (l’ufficio tecnico per chiarimenti ndr)”. “Ci sono degli aspetti tecnici che sono inderogabili e che bisogna rispettare”. Per questo esiste “un organismo politico e un organismo tecnico”. “Probabilmente ci sarebbe dovuto essere un approfondimento più veloce, ma non si può dire che l’amministrazione non ha priorità. Questo non è assolutamente vero. Purtroppo abbiamo delle difficoltà che sono palesi, ma non dal punto di vista politico. Io questa vicenda non la voglio scaricare a nessuno, però ci sono delle responsabilità politiche e delle responsabilità tecniche, anche nei tempi con cui si risponde ad una richiesta. Io capisco tutti, ma dobbiamo tener conto della realtà dei fatti con la quale siamo costretti a operare”.

Il dibattito è stato chiuso dalla consigliera Arianna Gasparro, la quale ha chiesto la demolizione dell’impianto sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato circa il “silenzio-assenzo” con cui questo caos è andato avanti. Secondo tale sentenza, infatti, tralicci e antenne di rilevanti dimensioni devono essere valutate come strutture edilizie soggette a permesso di costruire. In mancanza di tale concessione, se ne potrebbe ordinare la demolizione.

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