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Roma, migliaia al corteo ‘Stop Ttip’

TTIP Roma Sinistra Italiana Turi


Sinistra Italiana di Turi ha partecipato al grande raduno contro il Ttip


Decine di migliaia in piazza hanno partecipato alla manifestazione del 7 maggio contro il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), sventolando bandiere di tutti i colori e intonando cori. “Avete toccato il fondo” e “Le persone prima dei profitti, STOP TTIP” sono gli slogan che hanno fatto da cassa di risonanza nelle vie calde e assolate del centro di Roma. Il corteo è partito intorno alle 15,30 da piazza della Repubblica, dirigendosi verso piazza San Giovanni. Sinistra Italiana di Turi ha partecipato alla manifestazione insieme ad agricoltori, emittenti radio, lavoratori dei servizi, e tanti, tantissimi giovani, ma anche famiglie con bambini, provenienti da tutta Italia.

TTIP Roma Sinistra Italiana Turi (2)

Tra i partiti presenti, oltre a Sinistra Italiana, anche i Verdi e Rifondazione. Presenti anche i sindacati, dalla Cgil all’Usb, dalla Cisl alla Fiom, dai Cobas Scuola agli alimentaristi della Flai, riconoscibili dal cappello di paglia, alle insegne giallo-verdi della Coldiretti e persino alle bandiere quadrate rosso-nere degli anarchici dell’Usi e ovviamente soprattutto le associazioni ambientaliste: Legambiente e Greenpeace, che ha srotolato da una finestra un grande drappo verticale con la scritta «Yes we can stop Ttip» e il disegno di un Obama parlante col microfono, un fake, visto che proprio l’attuale inquilino della Casa Bianca ha lanciato e strenuamente difeso l’accordo tra le due sponde dell’oceano Atlantico per l’abbattimento delle barriere non tariffarie. Diverse personalità presenti tra le quali Stefano Fassina, l’europarlamentare Eleonora Forenza e Maurizio Landini.

L’accordo sul Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti mette infatti a rischio la sicurezza del cibo che mangiamo e la tutela dell’ambiente. L’accordo non riguarda solo i dazi sulle merci, ma l’abolizione di regole che oggi tutelano i cittadini europei. Ad esempio, i divieti che oggi garantiscono che in Europa non siano in commercio carni di bovini a cui sono stati somministrati ormoni o polli trattati con il cloro, oltre che cibi OGM. Del tutto inaccettabile è poi l’introduzione dell’arbitrato per la risoluzione delle controversie tra imprese e Stati, estraneo alla magistratura ordinaria, che potrebbe portare a citazioni per danni con cifre incredibili. Un domani, se il TTIP fosse approvato, una multinazionale americana potrebbe chiedere miliardi di euro di danni a un Comune che ha bocciato delle perforazioni di petrolio o allo Stato italiano che pregiudica i loro profitti per aver approvato norme in materia di qualità e sicurezza dei cibi. È un chiaro attacco alla democrazia rappresentativa, che limita l’esercizio del diritto a legiferare di parlamenti, governi e amministrazioni locali.

Per queste ragioni il movimento “Stop TTIP” chiede al Parlamento europeo e a quello italiano di fermarne la ratifica ed eliminare la segretezza che avvolge i contenuti del trattato, che ha come unica spiegazione possibile proprio la paura che l’opinione pubblica venga a conoscenza di quanto previsto. Chi condivide che accordi così importanti debbano essere costruiti alla luce del sole e non in segreto, e che le regole del commercio vengono dopo la salvaguardia della salute, dell’ambiente e delle economie locali, è sceso in Piazza il 7 Maggio per gridare, in modo civile, che esiste un sempre maggior numero di cittadini che chiede conto di quello che fa Renzi e che daranno fondo a tutte le forze per contrastare il Trattato della vergogna. L’Italia che si è mobilitata sabato a Roma ha dato una bella scossa alla censura dilagante sul trattato. Vogliamo che le regole si decidano insieme non in qualche salotto bruxellese transatlantico.

È stata una bella giornata. Una manifestazione che non può passare sotto silenzio. Ora è importante tornare nei territori, ricominciando un lavoro di sensibilizzazione, di pressione sulle autorità locali, in vista dei prossimi appuntamenti, tra cui il Consiglio Europeo del 13 maggio e il prossimo round negoziale di Bruxelles.

Fabrizio Resta
Segretario di Sinistra Italiana di Turi

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