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Tonnellate di ciliegie pugliesi a rischio

Giovanni Settanni

Le ciliegie pugliesi sono venute al centro di una contesa che sta vedendo schierati i produttori locali da un lato e il Governo Renzi, la Grande Distribuzione Organizzata e la Flai Cgil Puglia dall’altro. Senza i certificati anti-caporalato, infatti, gli ipermercati acquisteranno il nostro pregiato oro rosso dall’estero. Per consegnare le ciliegie alle gradi catene di distribuzione, i produttori devono dimostrare di aver aderito alla Rete di Lavoro Agricolo di Qualità, creata dal Governo Renzi con l’ultima legge nazionale per il contrasto al caporalato. L’iscrizione, attraverso l’Inps, avviene solo per quelle aziende in regola con il versamento dei contributi previdenziali ai propri dipendenti. La vicenda ha toccato anche il dibattito politico regionale e locale. Sulle nostre colonne è intervenuto Giovanni Settanni, ex coordinatore di Fratelli d’Italia e da sempre vicino al mondo agricolo turese.

“Da pochi giorni è iniziata nel nostro paese e in quelli limitrofi la raccolta cerasicola per l’anno 2016. I produttori quest’anno hanno ricevuto una nuova brutta ‘gatta da pelare’ oltre alla solita  ansia per i prezzi alla vendita – ci spiega Settanni. “Chiunque voglia conferire il proprio prodotto ai vari Centri di Commercializzazione deve preventivamente iscriversi  alla ‘Rete di lavoro agricolo di Qualità’, l’ennesima procedura burocratica contro i piccoli e medi produttori inventata dal Governo Renzi”. “Nelle ultime ore è scoppiato anche un matrimonio di interesse tra la Grande Distribuzione Organizzata italiana e la Cgil. Tutt’e due sono a favore di questa iniqua, inutile e deleteria legge che sta colpendo pesantemente i produttori, le cui aziende cerasicole sono per la maggior parte a conduzione famigliare. Il caporalato per la raccolta delle ciliegie non è mai stato un problema, anche perché negli ultimi anni sono stati fatti controlli, giustamente pressanti, da parte degli organismi statali di controllo contro il lavoro sommerso. Pensiamo all’ottimo lavoro svolto dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri e dall’Ispettorato del Lavoro”. “Questo matrimonio tra Gdo e Cgil può sembrare strano, ma non lo è. Sapete chi è la prima ‘azienda’ italiana come Grande Distribuzione? È la Conad, cooperativa rossa per eccellenza!”. “Questa presunta ‘rete di qualità’ – prosegue Settanni – è nata per favorire l’entrata nei nostri sistemi commerciali di ciliegie extraeuropee tacciate come nostre! Perché nessuno si interessa agli operai turchi che raccolgono ciliegie? Pensate davvero che sono in regola come i nostri braccianti?”. “Non prendiamoci in giro! Penso proprio che da quest’ anno andremo a mangiare nelle case dei sindacalisti Cgil!”.

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