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Politica

IO VOTO Sì

Lavinia Orlando

Abbiamo ascoltato la voce di alcuni amministratori del nostro comune, che hanno deciso di schierarsi a favore del Sì.

Comune il problema, comune il modo di affrontare la questione, uniti nell’invito a partecipare al referendum popolare.

Vediamo cosa dice a riguardo la Vicesindaco, Lavinia Orlando:

“Non andare a votare significa esclusivamente, per come è congegnato il referendum abrogativo in Italia, concorrere a non raggiungere il quorum e invalidare la consultazione, lasciando intatta la normativa oggetto della stessa.

Io andrò a votare e voterò un sì convintissimo – spiega l’Assessore alla Cultura – per arrestare le attività di ricerca e/o di estrazione di idrocarburi (entro le 12 miglia) alla scadenza naturale dei relativi contratti, senza consentire alle stesse società l’inutile regalo di continuare a sfruttare risorse dello Stato sino all’esaurimento naturale dei giacimenti, per giunta esentasse (la normativa italiana, infatti, prevede l’esenzione dal pagamento delle royalties fino ad un determinato quantitativo di petrolio estratto, limite che poche compagnie hanno superato, ad esempio nel 2015, non pagando assolutamente nulla allo Stato italiano). 

Voterò sì per evitare che il divieto di effettuare nuove trivellazioni entro le 12 miglia (a tutti gli effetti vigente dal 2016) venga derogato: a partire da concessioni già rilasciate è ben possibile che ci siano nuove piattaforme e nuovi pozzi; ma se le concessioni hanno durata determinata e non illimitata, nessuna compagnia avrà interesse ad effettuare nuove perforazioni nei pressi delle nostre bellissime coste.

Voterò si perché l’impatto ambientale – potenziale ed effettivo – delle attività di estrazione è pesante. Si pensi al rischio di incidenti ed al già presente impatto sulla fauna marina e sulle attività di pesca, generato dalle sostanze chimiche rilasciate in seguito alle attività svolte e dai c.d. airgun.

Voterò sì perché credo in una nuova politica energetica e nelle fonti rinnovabili, in luogo dello sfruttamento dei giacimenti, peraltro presenti nel nostro mare in quantità del tutto insufficienti per soddisfare il fabbisogno energetico italiano.

Voterò si perché penso che le vere ricchezze per il nostro Paese siano cultura, turismo, paesaggi e pesca, tutto quanto le trivellazioni in mare mettono a rischio”.   

IMG-20160407-WA0006Abbiamo chiesto anche alla consigliera Anna Gasparro la motivazione della sua scelta.

“È importante andare a votare perché il referendum rappresenta la massima espressione di democrazia diretta nel nostro Paese” – racconta ai nostri microfoni.

“Io voterò sì affinché venga abrogata la norma, che concede di proseguire le attività di estrazione di idrocarburi entro le 12 miglia marine, fino al termine del giacimento.

Ritengo illegittimo che una norma possa prevedere la concessione illimitata sull’uso di un bene pubblico. Inoltre l’attività estrattiva contribuisce in maniera insignificante al fabbisogno nazionale, a fronte di un sacrificio in termini ambientali ed economici per il nostro Paese e soprattutto per le città di mare che, a causa della subsidenza, cioè l’abbassamento del suolo dovuto alla perdita di volume del sedimento nel sottosuolo, vedono a rischio non solo la fauna ma la stessa attività turistica”.

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Un deciso sostegno al Sì e alla partecipazione cittadina, giunge dalla voce dell’Assessore Gianvito Pedone: “Come partito aderiamo completamente al referendum e siamo a favore del Sì. Come Amministrazione lo stesso, anche perché, nel luglio scorso, all’unanimità chiedemmo con una delibera di Consiglio Comunale, un referendum regionale a riguardo.

A livello nazionale stanno facendo una grande campagna sull’astensionismo, ma essendo noi una Repubblica Democratica, non possiamo non partecipare ad un Referendum. L’astensionismo è l’emblema dell’antidemocrazia e non possiamo non prendere una posizione.

Quindi invito tutti a votare, indipendentemente dalla decisione personale. Votare è un nostro diritto ed un nostro dovere. Rappresenterebbe, questo, un segnale al governo: raggiungere il quorum, e confermare il Sì, dovrebbe essere una prerogativa della Puglia, regione con un alto numero di energia da fonti rinnovabili. E questo dovrebbe essere un cavallo di battaglia su cui propendere.

Circa cinque anni fa – ricorda l’Assessore – votammo il referendum sull’acqua pubblica. In quell’occasione, si raggiunse il quorum e il popolo italiano si espresse a favorevole dell’acqua pubblica. Oggi piuttosto il Governo sta lavorando scavalcando il risultato del referendum, un’azione – a parer mio – inaccettabile. Parimenti, non è accettabile la campagna di astensionismo che il Governo sta svolgendo, venendo meno a quella parola, democrazia, che fa parte del suo stesso nome”.

Vuole fare un passo indietro, Leo Spada, consigliere di maggioranza del nostro comune.

Leo Spada

“Questo Referendum non toglie le trivelle, ma non ne farebbe aprire altre. E già questo è un passo in avanti. Piuttosto, quelle che ci sono, si esauriscano e poi le smantellino.

Voto sì perché non voglio altre trivelle, piuttosto voglio che l’Italia incentivi e dia maggiore spazio alle energie alternative, che in altri Stati sono molto più in uso. Sole e vento sono gratis e perché non intensificare la produzione di energia che ne deriva, piuttosto che continuare a sfruttare fonti molto più inquinanti. La tecnologia offre sicuramente altre alternative. Usiamole!”.

Perché andare a votare? “Votare è una nostra arma – continua il consigliere – e se non viene sfruttata, è inutile poi lamentarsi. Che sia Sì o che sia No, l’importante è partecipare al Referendum.

Un governo che favorisce l’astensionismo è incredibile. Non è possibile che il Governo inviti a non parteciparvi. Mi auguro che si raggiunga il quorum. Andiamo tutti a votare!”

Vito NotarnicolaMenino CoppiGiusy CaldararoFabio TopputiArianna Gasparro

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