Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

L’effetto Lacarra: Topputi può accomodarsi nel PD

15269842789_74ee1fe745_o

Articolo pubblicato su ‘La Voce del Paese – edizione Turi’, uno dei 10 comuni del network, nelle edicole.


Con la nomina del consigliere Marco Lacarra a ‘capo’ della segreteria regionale del Partito Democratico potrebbe cambiare tutto e niente. Il riflesso nazionale potrebbe stabilizzarsi (Lacarra è renziano), ma la ‘vita’ del governo Renzi è appesa al filo del referendum confermativo sulle riforme costituzionali del prossimo ottobre 2016. Sarà un autunno caldo. Il neo di Renzi è soprattutto qui… il governo potrebbe cadere, ma non sotto i colpi dei ‘No Triv’ (referendum del prossimo 17 aprile).

Intanto le ricadute della nomina di Lacarra a livello regionale sono incerte, o come sostiene Pagano (vedi intervista), non si muoverà una foglia.

Il quadro della politica locale, invece, è decisamente più complesso, poiché il sindaco Coppi deve tenere in vita un altare-carrozzone, una vera armata Brancaleone. In qualunque scenario, non potrà lavorare serenamente perché dovrà dare conto ai partiti e alle correnti, altrimenti è fuori da tutto. Questo il lato oscuro della maggioranza, lontano dall’orizzonte dei cittadini. Se guardiamo invece verso l’orizzonte pratico-amministrativo la faccenda si complica, poiché Coppi ha già amministrato con dilettanti allo sbaraglio, assessori totalmente incompetenti (vedi Camposeo e il ponticello bocciato dal Ministero).

 

L’effetto Lacarra

L’effetto Lacarra quali ricadute avrà sul PD? Cominciamo per esclusione. Sicuramente il sindaco Coppi e tutti i vecchi volponi della nomenclatura comunista, ne escono indeboliti nei numeri. Ma la strada verso il ‘pensionamento’ sarà dura e dolorosa. Nella primavera del 2014 il sindaco Coppi infatti si presentava con alle spalle esperienze da assessore e primo cittadino, con un centrodestra diviso, e si era fatto un film tutto suo. Non aveva detto ai suoi elettori che grazie al carrozzone messo in piedi stava andando a vincere facile. A quasi due anni da quel sogno accarezzato, la politica locale sta rendendo la vita di Coppi (ma soprattutto dei cittadini turesi) un vero inferno. Siamo passati dalle presunte chiacchiere da bar all’immobilismo di una giunta che si muove come un elefante nella cristalleria: ormai non ne azzeccano una! La maggioranza è rissosa, il sindaco di conseguenza è sotto ‘ricatto’ di più anime non solo interne alla maggioranza, ma anche al PD. Quel giardino che doveva essere, quella Eldorado sognata, quel paradiso a misura d’uomo, è una Turi sempre più decadente, l’adattamento figurativo dei racconti più macabri di Allan Poe. Non si riesce mai a portare avanti un’opera pubblica per colpe politiche e tecniche. Non sono mai chiari i costi, le spese, i materiali. Le Autorità si muovono con lentezza e dovrebbero far luce ovunque, dai cassetti agli spigoli più inaccessibili degli uffici comunali (vedi nostra inchiesta nei giorni scorsi).

Torniamo però all’aspetto prettamente politico, alle trame nascoste, a quello che non si vede e che si decide in sede non pubbliche. Con Lacarra alla guida del PD, il rimpasto di giunta sarà ancora più indigesto per i vecchi volponi, perché esponenti come Topputi potranno ora aderire a un PD turese sempre meno renziano. E chissà che non entri proprio in maggioranza.

L’effetto Lacarra potrà essere letale sia per quella nomenclatura comunista, che per i vecchi volponi, a proposito dei quali dovranno bruscamente interrompersi le carovane della speranza, o meglio le vie Crucis, come quella di venerdì scorso a Palazzo di Città: dai gradini di via XX Settembre alla stanza del sindaco, era tutto un incedere solenne di chi, una volta ‘confessato’ (senza mai ombra di pentimento), è convinto di poter risorgere rientrando dal portone principale, come se nulla fosse stato. Prima dell’effetto Lacarra, si attendeva il verdetto del sindaco Pilato che, come ormai ci ha abituato, non decide mai. In questo caso ha deciso tutto il PD regionale.

NICOLA TEOFILO

Se così andranno le cose, comunque Coppi sarà salvo e non dovrà più dare conto a chi fino al venerdì santo bussava insistentemente dietro la sua porta, e pure con sorprendente disinvoltura. L’effetto Lacarra gli ha tolto le castagne dal fuoco, pur dimezzando il re, ormai nudo e in prepensionamento. Peccato però che tra l’indecisione perenne del sindaco, a decidere, ancora una volta, non sia stata la questione morale. Sarebbe bastato il solo buonsenso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *