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Quanto ci costano le opere di Turi! INCHIESTA e io pago!

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Articolo pubblicato su ‘La Voce del Paese – edizione Turi’, uno dei 10 comuni del network, nelle edicole.


L’insuccesso dell’attività amministrativa a Turi, come in molti altri comuni, è un mix di cause: dall’inutilità dei locali politicanti, all’inefficienza e incompetenza dei tecnici che risiedono a Palazzo di Città, superpagati e superpremiati.

Nell’ambito delle opere pubbliche Turi è un disastro. Inconcluse (asilo), disastrose o imbarazzanti (parco al posto dell’ex ospedale), sprecate (come l’ex ospedale costato miliardi di lire per farlo e per abbatterlo, senza che sia mai entrato in funzione), abusive (il ponticello), stranamente costose e clientelari.

Nel 1997 in Italia arriva la famosa Legge Bassanini, che impone la separazione della funzione amministrativa dalla gestione politica. Il nuovo sistema ha determinato un accentramento dei poteri sulla classe dirigenziale e amministrativa e una sostanziale deresponsabilizzazione della classe politica… talmente irresponsabile che, lo abbiamo visto di recente, non esercita più una funziona di controllo nel corso di un’opera, anche se il controllore (ing. Camposeo) e assessore esperto in materia.

La domanda che vorremmo porre ai politici e funzionari responsabili del comune è la seguente: a casa loro avrebbero mai realizzato un parco così squallido (un cacatoio) come quello che giace lapidario, come una pietra tombale e non come invitante spazio pubblico, sopra le spoglie dell’ex ospedale? Se costoro gestissero un’azienda privata e non fossero pagati coi soldi pubblici, si comporterebbero in questo modo? Avrebbero maggior rispetto del denaro da investire?

Ce lo siamo domandati insieme a Carmine Catalano, attivista di Turi Futura, che questa settimana condivide con noi alcuni documenti, tanto per aprire una riflessione sulla cattiva gestione politica e amministrativa del Comune di Turi.

Facciamo due conti al funzionario arch. Donata Aurelia Susca (funzionario dell’Ufficio Lavori Pubblici Comune di Turi). Conti che non sono personali, ma in relazione con la qualità dell’operato pubblico amministrativo nell’ambito delle opere pubbliche a Turi. Conti che interessano quindi l’opinione pubblica.

Si parla di opere pubbliche, visti i passati e recenti disastri, perciò non l’abbiamo scelta a caso. Da Largo Pozzi a Lama Giotta, Turi è terra bruciata e macerie di opere incompiute o compiute male.

Quanto guadagna la Susca?

“Il problema non è tanto quanto guadagna – precisa Catalano, a scanso di equivoci – il problema è che si vedono le cose fatte male”.

Oltre allo stipendio fisso di 2500 euro circa al mese (cifra lorda), l’arch. Susca percepisce le percentuali sulla progettazione delle opere pubbliche, che vengono poi suddivise in ufficio. Al cospicuo guadagno perciò dobbiamo sommare le progettazioni esterne, ad esempio il Rup nominato incassa il 2% sul costo dell’opera che, secondo delibera del 2010 (era sindaco Gigantelli), viene suddiviso tra gli uffici comunali.

A Turi i funzionari incassano alla grande, le opere fanno pietà, e di lavorare per intercettare finanziamenti non se ne parla proprio. Ma il problema vero è che Susca e company incassano premi e progettazione anche se le opere sono fatte male o ancora incompiute (vedi asilo).

 

Il parco-cacatoio sopra l’ex ospedale.

Nell’anno 2015, l’arch. Susca ha ricevuto compensi di progettazione per oltre 15mila €, da sommare allo stipendio base fisso. In questo calderone ci sono 1.305,96 € per lavori di demolizione dell’ex ospedale e la sistemazione del verde dalle ‘ceneri’ dello stesso edificio demolito. L’opera è stata realizzata, ma la domanda è: soddisfatti o rimborsati? O meglio, i pagamenti possono essere liquidati pur non avendo rispettato il progetto?

Ricordiamo che il progetto prevedeva pali della luce, e qui non ci sono, si vedono solo le predisposizioni. Peggio il marciapiedi, uno scandaloso cordolo privo di rivestimento: c’è ancora la terra, proprio come costruivano nel neolitico con pavimentazione in terra battuta! Gli alberi esili e radi non ricevono manco dignitosa manutenzione. Quel parco è una bruttura contro natura: gli animali, persino i randagi, si rifiutano di andarci a fare pure la cacca!

“No – osserva Catalano – è comunque un cacatoio pubblico per cani. Ha un suo perché!”. Ridiamo per non piangere.

Riflettiamo insieme: “Quando abbatte un ospedale (già costato un occhio per nulla e poi buttato giù con i soldi sempre pubblici), e poi si realizza un parco, si mettono in pratica concorsi di idee, referendum, si coinvolgono i cittadini, dato che già ha pagato ingiustamente per un’opera mai entrata in funzione. Il minimo per riscattare l’ingiustizia subita. Invece no, si prende a pugni la decenza e l’intelligenza del cittadino. Come nel caso del ponticello, anche per il parco è mancato l’indirizzo politico. Quel parco ora è un danno irreparabile”.

E altre domande ci perseguitano: la Susca che è architetto, se progettasse casa sua, farebbe le stesse progettazioni fallimentari per i cittadini di Turi (vedi Largo Pozzi, via Conversano parco ex ospedale, asilo nido,… )? L’assessore Camposeo, che è ingegnere esperto, se costruisse delle scale a casa sua si preoccuperebbe dello stato dei lavori e soprattutto verificherebbe se i suoi ospiti riuscissero a salire quelle scale? La verità è che quando l’interesse è pubblico, tutto va bene madama la marchesa… quando invece il problema riguarda il nostro orticello… beh, lì è diverso.

Ex cinema Zaccheo completo, ma…

“L’unica opera realizzata in maniera perfetta – osserva Catalano – e per la quale ci hanno impiegato meno tempo, è l’ex cinema Zaccheo, dove ora sorge una bellissima struttura, persino arredata, con parcheggio, servizi e verde. Peccato che l’Amministrazione comunale Coppi a oggi non saprebbe che destinazione d’uso darne. Abbiamo una cosa bella della quale non sappiamo che farcene, questo è ora il paradosso!”.

Torniamocene all’asilo…

Il 2014 è l’anno di quel ‘pasticciaccio’ di largo Pozzi. Nel corso dell’anno ci sono compensi attribuiti con delibere stranamente non reperibili sul sito del Comune di Turi, alla faccia della legge sulla trasparenza.

Nel 2013 invece, dalle sole delibere a nostra disposizione (non è chiaro se ce ne sono altre), risulta che l’arch. Susca ha incassato 7.605 € di progettazione.

Prendiamo uno dei casi più eclatanti e controversi di opere incompiute o fatte male: l’asilo. Recuperiamo una determina (la 164) del 4 dicembre 2013. A lavori oggi (nel 2016!) non ancora finiti, il Comune chiede al Ministero altri 100mila € perché il malloppone di ben 856mila € già spesi non son bastati. Mancano gli arredi, la controsoffitta, gli allacciamenti, il giardino (abbandonato), previsti tutti nel progetto e che dovevano essere realizzati con quegli 856mila €, dato che il progetto parla di “completamento dell’ex asilo nido di via Mola”. Domanda: Perché non sono bastati? Perché non è stato rispettato il progetto? Cosa stanno realizzando, un albergo di lusso? La nuova reggia del piccolo Lord, più che un asilo? Non si sa. Ci aspettiamo di entrare – ci auguriamo almeno entro il 2017 – in una piccola Burj Dubai con annesso Luna Park. Intanto però la Susca sta già pagata: toh! sono 4.925,68 € per lei in qualità di funzionario capo settore, altri 3.391 € per il geom. Nicola Cicala e 523,35 € per l’ing. Giovanni Campobasso ex ingegnere comunale del Settore Urbanistica ora in pensione.

“Sono soldi europei e il bando scadeva – commenta Carmine Catalano – così si è fatto in fretta a pagare gli emolumenti invece l’opera procede con lentezza, a discapito dei cittadini”.

Per un pugno di dollari!

Ci capita tra le mani una determina (la 244) del 23 maggio 2014, per lavori di adeguamento locali siti al primo piano della sede municipale da adibirsi a caserma dei Carabinieri. Tra gli importi totali e giustamente pagati ci sono circa 33 € all’arch. Susca. Viene il riso amaro davanti a tanta precisione nei pagamenti e tanta desolazione e malcostume nella gestione delle opere pubbliche.  

Intanto si possono mettere in conto i premi di risultato del 2015 che ammontano a circa 7mila €. La funzionaria Susca incasserà sicuramente la progettazione dell’ex cinema Zaccheo. E altro. E il ponticello disastroso di Lama Giotta? “Sarà la stessa cosa dell’asilo nido e di largo Pozzi – non si meraviglia Catalano – la struttura non funzionerà, il ponte deve essere allargato, ma alla fine sarà pure pagata la progettazione. L’amministrazione è miope, il sindaco dice di aver mandato tutto al Ministero, quindi mi chiedo sarà responsabile e si dimetterà? I cittadini devono pretendere trasparenza: bisognava sospendere la Susca per capire con precisione cosa sia accaduto, visto che si scaricano colpe”.

 

Io pago, tu paghi, essi guadagnano!

Naturalmente siamo disponibili ad accogliere repliche, precisazioni, chiarimenti da parte dei protagonisti di questo articolo. “Non ce l’ho con la Susca – chiarisce Catalano – ma sarei contento se vedessi strade ben asfaltate, parchi ben fatti e dignitosi, rispettosi della pubblica decenza, strutture che funzionano perfettamente. Un altro esempio: nel municipio sono stati effettuati dei lavori di efficientamento energetico ma dentro piove, cosa c’è la nuvola di Fantozzi? Paghiamo ma a conti fatti, nel dare ai cittadini e nell’avere, non ci siamo proprio. Questo malessere è generato dal malcostume della gestione sia politica che amministrativa. Le colpe sono politiche e tecniche, mentre gli uffici fanno quello che vogliono, non pagano mai anche quando sbagliano. Le amministrazioni che si sono avvicendate hanno fatto in modo che il potere dei cittadini andasse in mano agli uffici. E ci rimettono sempre i cittadini”. 

NICOLA TEOFILO

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