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La tradizione richiama i turesi

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“Un Grazie doveroso a tutti coloro che hanno preso parte alla Fanòva a Largo Pozzi!”. È con parole di entusiasmo che il nuovo staff della Pro Loco di Turi ha voluto esternare la soddisfazione di veder rivivere, dopo qualche anno di silenzio, una tradizione tutta turese.

Sin dalle prime ore della serata di sabato 19 marzo, in tantissimi si sono riversati a Largo Pozzi per rinnovare ed applaudire l’antica tradizione dell’accensione delle Fanòve, benedetta da Don Giovanni Amodio ed applaudita da tutti coloro che hanno collaborato, in diversa maniera, all’allestimento della scena.

Una serata riscaldata dal calore del grande falò ed allietata dalla musica, che ha dato il via alla IV edizione del Concorso delle Fanòve di San Giuseppe, organizzato con l’obiettivo di rivalutare l’antica tradizione popolare nel territorio turese, attraverso l’uso di costumi e usanze tipiche.

Quattro le fanòve che hanno partecipato al concorso cittadino (nel 2014 erano in sei) in quattro aree comunali, seguendo le istruzioni definite nel bando, dove sono state innalzate cataste di legna che hanno colorato le scenografie dell’occasione. Via Giovanni Bruno, traversa di via Rutigliano; Via Iacovazzi, nei pressi del mobilificio Sabatelli, Piazza Baden Powell, presso il cimitero dei colerosi e Piazza Venusio. “Sono giunte anche altre richieste di partecipazione al concorso che non è stato possibile accettare poiché fuori dai tempi tecnici necessari per il rilascio delle autorizzazioni dagli uffici di competenza” – hanno commentato dallo staff organizzativo.

Così, mentre a Largo Pozzi musica, gastronomia ed intrattenimento per i più piccoli hanno permesso ai tanti turesi presenti, di trascorrere la serata, una giuria ha valutato le fanòve a concorso. Sistemate su lamiere di ferro posta su tufi o in alternativa su uno strato di almeno 30 cm di ghiaia, senza superare i 150 cm o comunque proporzionata alla grandezza del luogo dove è posta, sono state valutate dal presidente della Pro Loco, Aldo Saffi, Pasquale Lasorella, presidente dell’associazione Mule del tiro del carro di sant’Oronzo, Donato Coppi dell’Associazione Mule del Carro di Sant’Oronzo, Pierfrancesco Catucci, Fabrizio Lerede, Maria Pia Iurlaro e il consigliere Antonello Palmisano, che hanno valutato la scelta accurata del luogo, la creatività nella forma e la rievocazione di usi, costumi e sapori della civiltà turese.

Una vittoria condivisa, per il Falò dell’Amicizia realizzato in via Giovanni Bruno, seguito da quello allestito in piazza Baden Powell da un gruppo di giovani turesi. Ma, come sottolinea il presidente della Pro Loco, Aldo Saffi, “ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione dei falò. Ognuno molto curato e in grado di rispecchiare la tradizione del nostro paese. La nostra intenzione – prosegue – era infatti far rivivere usanze che si stanno perdendo e, nella serata di San Giuseppe, Turi ha risposto positivamente all’idea originaria del concorso, quale appunto far rivivere la tradizione”.

“Ringraziamo il Comando di Polizia Municipale per l’attiva collaborazione, la Protezione Civile e la Croce Blu” – aggiungono ai nostri microfoni, esternando il doveroso ringraziamento a “tutte le attività commerciali che ci hanno appoggiato e sostenuto volontariamente”.

Per la realizzazione della Fanòva di Largo Pozzi, inoltre, “si ringraziano tutti coloro che ci hanno fornito la legna e ci scusiamo con quanti ci hanno offerto il materiale che non siamo riusciti a prelevare”. Infine, aggiunge il presidente, “grazie all’Associazione Unitalsi Sezione di Turi, Associazione Amopuglia, Associazione Mule del tiro del carro di Sant’Oronzo, Associazione Mule di Sant’Oronzo, la ditta F.lli Ritella, la ditta edile costruzioni Trisolini e per l’adesione al concorso, l’Associazione Auser Turi, Giuseppe Susca, Paolo Nardone e Giuseppe Lisco e tutti i partecipanti”.

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