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Politica

Che grande porcata!

Paolo Tundo

Il pasticcio del ponticello di Turi è un misto di responsabilità da imputare sia a livello tecnico che politico. L’amministrazione, nell’ultimo penoso consiglio comunale, ha cercato di fuggire dalle proprie responsabilità, e così il motto “chiacchiere da bar” è tornato a risuonare come un refrain. Ricordate i casi precedenti? Quel poco che fanno, lo sbagliano, ma alla fine restano solo insignificanti “chiacchiere da bar”.

Ma allora, se la colpa è tutta dei tecnici, che senso ha votare alle elezioni comunali?

Che senso ha essere rappresentanti politicamente da una amministrazione comunale?

 Tanto valeva lasciar fare e disfare tutto quanto ai tecnici burocrati del comune? Se la parte politica non serve a nulla – come si evince dall’ultimo consiglio comunale – tanto valeva a sto punto essere rappresentati da un Commissario prefettizio, non farebbe alcuna differenza!

E che senso ha pagare un assessore tecnico come Camposeo, esperto in materia, che non ha neppure il coraggio di dimettersi dopo la figuraccia evidente e ora anche le denunce?

Questi e altri interrogativi ci poniamo e si pone anche il consigliere di opposizione Paolo Tundo, circa un ponte che sta ‘crollando’ come un castello di sabbia retto dalle menzogne e dalle “chiacchiere da bar”.

“In consiglio si è parlato e straparlato tanto – lamenta Tundo ai nostri microfoni – ma non si sono trovate soluzioni. L’unica soluzione è denunciare questa porcata!”.

Paolo Tundo mette in ordine quelli che sono gli aspetti più gravi di tutta questa vicenda. Gli stessi che ha denunciato pubblicamente in via XX Settembre durante l’ultima seduta di consiglio.

 

Ponte abbattuto, abuso edilizio.

“Intanto – osserva il consigliere Tundo – è stato abbattuto un ponte vecchio senza alcun parere architettonico e della sovrintendenza. E questo, al mio paese si chiama ‘abuso edilizio’, perciò verificheremo l’errore penale”.

 

I soldi spesi per una porcata!

“Hanno speso 62mila euro ma dicono che per una questione di coperture finanziare non hanno pensato di allargare un ponticello di fatto ora diventato pericoloso per la viabilità e per i pedoni, perché ricordo che quella è una zona abitata. Il manto stradale manca non solo dei pareri legali necessari, ma è carente di marciapiedi, barriere architettoniche, pista ciclabile. È un vero scandalo, oltre che una porcata assurda. Si gioca sulla pelle e sui soldi dei cittadini”.

Il segretario difende l’amministrazione.

“Questo – confida Tundo – è un altro aspetto scandaloso di tutta la vicenda: il segretario comunale afferma che l’indirizzo di controllo non spetta all’amministrazione. Ha detto cose gravi pur di proteggere l’amministrazione, scaricando tutte le colpe sulla parte tecnica. Ma quando mai! Io sono stato assessore in passato e so come funziona la macchina amministrativa e politica. Mi sono anche informato dalla Prefettura e nel 2016 le cose non sono cambiate affatto: alla parte politica – eletta dai cittadini – spetta il controllo e il compito di dare l’indirizzo politico all’area tecnica”.

 

Camposeo sapeva!

“Perciò – prosegue Tundo – in virtù di questo saldo principio, l’assessore ai Lavori Pubblici Camposeo (peraltro tecnico esperto) dovrebbe dimettersi. È mancata la sua volontà, nonostante fosse a conoscenza dall’inizio di tutto il procedimento, e anche la Susca ha confermato che l’assessore sapeva. Ma l’amministrazione ha voluto proteggerlo.

Hanno speso quei soldi per abbattere un ponte senza che fosse necessario (e io ho visto le foto che confermano ciò). Il ponte vecchio non era da abbattere proprio perché non persisteva nessun assestamento o cedimento. Sarebbero bastate delle vasche in cemento armato per rafforzare i bordi del ponte. Poi, una volta abbattuto, in barba alla decenza, hanno tirato su una porcata di strada strettissima e pericolosa, proprio oggi che si fanno strade e ponti più larghi. L’assessore doveva assolutamente controllare e intervenire convocando giunta e tecnici. Ora se ne vada a casa! E pensare che in consiglio comunale, il sindaco Coppi ha avuto pure il coraggio di alterarsi a seguito dei miei interventi”.

E paghiamo pure in anticipo!

“L’altra cosa grave, delle tante, è che hanno pagato in anticipo il fine dei lavori, cosa che viene fatta una volta completati del tutto, compreso il collaudo. Sono errori politici macroscopici!” – conclude il consigliere di minoranza.

Insomma, ogni volta che un assessore di questa amministrazione si dimostra incompetente, scattano gli anticorpi a difesa dell’indifendibile, liquidando il tutto come “chiacchiera da bar”. “In due anni – protesta indignato Paolo Tundo – non hanno fatto nulla. Anzi no, di quelle poche cose fatte, non n’è riuscita mezza. Solo danni”. E tante chiacchiere da bar!

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