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Catalano per una scuola senza pesi

Noicattaro. Carmine Catalano front

Pensa ad una scuola dallo stampo americano, il sindacalista e rappresentante di Rinascita Civica, Carmine Catalano, quando spiega le motivazioni su una richiesta formulata alla scuola prima, e all’Amministrazione Coppi poi, nel settore scolastico.

“Nel nord Italia – spiega Carmine Catalano – alcune amministrazioni comunali hanno indirizzato una parte dei contributi che versano nel settore scolastico, per dotare le strutture di armadietti per gli studenti”. L’idea, come lo stesso Catalano spiega, è quella di alleggerire gli zaini dei ragazzi che, quotidianamente, sono costretti a spostare pesi eccessivi per libri di testo che potrebbero restare a scuola, senza così danneggiare la salute dei più piccoli.

La sua proposta, avanzata sia alla Dirigente Scolastica, prof.ssa Patrizia Savino, “che si dimostrò pienamente disponibile”, fu poi presentata all’Assessore alle politiche scolastiche, Giusy Caldararo, all’Assessore al Bilancio, Giuseppe Tardi ed alla Vicesindaco, Lavinia Orlando ma, “da ottobre, più nulla è stato fatto o detto” – rimarca amareggiato.

“Perché non si è fatto nulla per questa agevolazione nei confronti dei nostri figli? Perché l’Amministrazione si dimostra sempre meno attenta alle reali necessità dei nostri ragazzi e piuttosto indirizza il suo impegno e i suoi progetti verso cose meno utili?” – accentua il referente di Rinascita Civica.

La sua idea è rivolta a creare delle aree, esterne all’aula e nei corridoi scolastici, che possano accogliere armadietti personali per ogni studente dal quarto anno di Scuola Primaria e sino al termine della Scuola Superiore di Primo Grado, fornendo così, ad ognuno di loro, la possibilità di far crescere quel senso di responsabilità tanto ricercato e carente nella loro fascia d’età.

“La mia richiesta di azione immediata e concreta la rivolgo anche ai rappresentanti d’Istituto, affinché dopo sei mesi di buoni qualcosa si muova in favore dei nostri studenti”. Torna così a rammentare la carenza di materiale didattico e igienico della nostra scuola, che chiama spesso le famiglie a contribuire alle spese per l’acquisto di attrezzatura o materiale scolastico. “I soldi che il Comune ogni anno indirizza alla scuola, che fine fanno? Per cosa vengono spesi se poi sono le stesse famiglie che devono contribuire, nel corso dell’anno, alle necessità scolastiche?” – aggiunge.

Una richiesta di chiarimento che investe il settore scolastico turese e che si unisce alle numerose lacune con cui i cittadini convivono e per le quali necessitano risposte. “Scuola, Sanità, Sociale, Lavori pubblici, sono solo alcuni ambiti verso i quali i nostri amministratori dovrebbero concentrare le loro attenzioni, piuttosto che rivolgerle verso cose più futili o che si potrebbero rimandare” – chiosa Catalano.

Si tratta di un’idea auspicabile, quella di Rinascita Civica, anche se idilliaca, considerato che porterebbe ad una grande innovazione per la nostra realtà scolastica. Attendiamo anche noi le prossime mosse a riguardo.

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