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Cultura

Nasce l’Officina della Musica Emergente

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Non serve essere prolissi, sappiamo quali sono i luoghi comuni in riferimento a Turi e alla sua vitalità pari a zero negli ideali di chiunque, soprattutto dei forestieri ma, cosa ancor più grave, anche di noi turesi stessi. Fortunatamente qualcuno sembra tentare di risvegliare con una pacca sulla spalla questa realtà poco mondana e amena. È quello che si sono proposti di fare i ragazzi della neonata Officina della Musica Emergente, tra cui Vincenzo Cistulli, Paolo Latrofa, Mario Manfredi e Antonio Battista, il tutto proprio nella settimana più “musicale” dell’anno, ovvero quella del Festival di Sanremo.

“L’Officina – ci spiega Vincenzo – vuole essere soprattutto un luogo di ritrovo per i musicisti emergenti giovani e meno giovani, con la finalità del supporto reciproco fra noi, così da riuscire a organizzare sempre più eventi e iniziative per incentivare questa attività ricreativa e formativa”. Eventi che hanno avuto il via con la jam session (sessione di improvvisazione) inaugurale che si è tenuta in Via Giordano Bruno 20, durante la quale hanno suonato gli stessi organizzatori, che insieme formano la band degli Handsome Devils, e altri musicisti che hanno proposto brani propri, reinterpretati o, come detto sopra, vere e proprie improvvisazioni dettate dall’emozione del momento.

Dopo il primo incontro inaugurale l’associazione cerca di capire come muoversi all’interno del panorama di eventi turese, cercando sponsorizzazioni e incentivi soprattutto a livello economico. Tuttavia la vera materia prima in queste questioni è la partecipazione e il coinvolgimento del pubblico, che a dirla tutta era piuttosto scarso durante questa prima iniziativa dell’associazione. Ovviamente vanno fatte tutte le dovute premesse: questo periodo dell’anno non è mai stato particolarmente redditizio per gli eventi, inoltre il panorama musicale in cui l’associazione vuole muoversi comprende un genere alquanto di nicchia, perciò forse un miglior lavoro di promozione degli eventi non potrebbe che giovare a questa combriccola di musicanti.

Noi de La Voce del Paese cerchiamo così di dare il nostro contributo a questi temerari ragazzi, pubblicando il loro nome sul nostro giornale così che qualche testa in più si accorga della loro presenza. Auguriamo all’associazione di continuare a migliorarsi e di non demoralizzarsi, perché anche la Decca Records inizialmente rifiutò il talento di un gruppo poco capace, che poi sarebbero diventati i Beatles. Quindi nulla è perduto e perseverando, forse, nascerà qualcosa di buono da questa Officina.

Damiano Colapietro

 

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