“Il Capostazione Di Casamassima”a Turi
Se ci si imbatte in “Il Capostazione Di Casamassima”, di Pompeo Nicola Cavalera, è probabile che al termine della lettura si decida di assaggiare le innumerevoli pietanze, tipiche della nostra tradizione gastronomica, così squisitamente descritte nel libro. Se siete dei nostalgici, è possibile che leggendo le pagine del romanzo possiate essere afferrati da un irresistibile voglia di rivivere usi e consuetudini di un tempo ormai trascorso.
Pompeo Nicola Cavalera, barese di nascita, casamassimese per adozione, per tanti anni al servizio delle “Ferrovie sud est” come capostazione della stazione di Casamassima, ha presentato, presso il Centro Studi di storia e cultura di Turi, il suo romanzo dal titolo “Il Capostazione Di Casamassima”. Un romanzo in grado di abbracciare molteplici generi che, spaziando dal romanzo d’amore, al giallo, al fantastico, esaltano l’amore in tutte le sue forme, come precisa lo stesso autore interrogato da Alina Laruccia: «È fondamentalmente un romanzo d’amore. L’amore, a mio parere, ha molteplici forme: ci può essere l’amore per la compagna, per il fratello, per i figli, per gli amici. Ma soprattutto l’amore è in continua evoluzione: l’amore giovane che è vezzoso, l’amore più adulto che è passionale ma maturo, l’amore attempato che è affettuoso. L’amore non va via, cambia solo veste».
Cavalera con la sua opera letteraria narra una storia, ambientata tra Casamassima, Bari e la provincia, ispirata alle vite quotidiane, agli incontri casuali che segnano il nostro cammino, agli eventi paradossali che portano alla luce un intreccio di malavita e alla riscoperta della sensualità dopo un lutto. La presentazione del romanzo, da parte di Cavalera, ha offerto numerosi spunti di riflessione sul rapporto genitori-figli e su usi e consuetudini ormai dimenticate. L’incontro si è concluso con i sinceri ringraziamenti da parte dell’autore al professor Domenico Resta, ad Alina Laruccia e a tutti i presenti.