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“Chi avrà il coraggio di aprire quella strada?”

Le misure riportate sulla cartografia

Come è andata la Commissione di Controllo di venerdì 29 gennaio? Lo abbiamo chiesto al consigliere di opposizione Sandro Laera, il quale, a detta di alcuni colleghi (tra cui Paolo Tundo), ha tenuto banco per circa due ore.

La misura riportata sulla cartografia. “L’incongruenza significativa più eclatante emersa durante la Commissione di Controllo è quella della misura della carreggiata riportata sulla cartografia (consegnatami a mano dell’arch. Susca e che la stessa ha esibito durante la Commissione) la quale riporta una misura pari a metri 7,60. Questo significa palesemente che è stato commesso un errore di esecuzione nella realizzazione dell’opera, considerando che anche in fase di progettazione è stata sicuramente sottovalutata l’importanza che quella arteria stradale rappresenta per Turi”. A questo punto, secondo il resoconto del consigliere, sembra accadere qualcosa di incredibile: “Dopo aver fatto notare sia all’arch. Susca che all’ing. Camposeo la misura della carreggiata rappresentata sulla cartografia (7,60 metri ndr), quasi increduli l’hanno misurata con un righello, per poi confrontarla con la misura in scala della stessa cartografia, rendendosi conto che non era un errore di scrittura, ma una misura reale. A questo punto l’arch. Susca ha affermato che le cartografie in possesso delle imprese esecutrici riportavano sicuramente misure differenti. La fantasia non ha limiti”.

L’architetto adotta la variante in autonomia. Tralasciando l’indignazione e anche l’ilarità che un simile fatto potrebbe suscitare, chiediamo a Laera (che aveva studiato tutta la documentazione prima di andare in Commissione) quale possa essere stata l’anomalia di fondo di tutta questa vicenda. “Un comportamento anomalo – ci risponde – è stato sicuramente adottato dall’arch. Susca, che in occasione di una variante progettuale, sostanziale al punto tale da sconvolgere il progetto preliminare, non ha esitato ad adottare una determina della variante in assoluta autonomia e senza coinvolgere la parte politica; di contro, la parte politica nel nome dell’Assessore ai lavori pubblici, l’ing. Pietro Camposeo, pur sapendo che tale progetto stesse subendo una variante in corso d’opera, non ha chiesto di verificare o almeno di visionare tale progetto. Tra l’altro, non mi spiego di come possano essersi accorti solo in Commissione di Controllo di quali fossero le misure della carreggiata riportate su quella cartografia”.

Camposeo deve dimettersi. “Inoltre – prosegue nel suo resoconto dei fatti – l’ing. Camposeo (al contrario di quanto voleva far credere l’arch. Susca) dichiara in Commissione di Controllo che lui ha visionato il progetto non perché gli sia stato chiesto un parere da parte del responsabile del procedimento, ma solo perché gli interessava ai fini professionali la struttura gabbionata realizzata ai piedi del ponte. Questo mi fa capire che l’Ing. Camposeo, pur sapendo della variante, ha ignorato l’importanza di visionare e controllare  l’opera. Quindi ancora più di prima, caro Ingegnere, basta… abbia il coraggio di dimetterti per incapacità ormai conclamata di dare indirizzi politici e di controllo. Basta sottrarre compensi a qualcuno che sarebbe sicuramente più capace”.

Nella variante trascurato il problema idraulico. “La variante è così differente dalla progettazione preliminare – ci fa notare il consigliere – che può essere considerato un progetto a parte. Infatti viene trascurato il problema idraulico, evidenziato nel progetto preliminare e riferito esclusivamente alla Lama Giotta, per concentrarsi sull’abbattimento e rifacimento del ponte che da uno pseudo sopralluogo del progettista viene ritenuto pericoloso e di intralcio al deflusso delle acque (miglioramento idraulico), dichiarando inoltre nella relazione preliminare della variante che tale lavoro avrebbe anche ridotto i tempi di realizzazione. Vorrei ricordare che per lavori di impatto economico, paesaggistico e tecnico molto inferiori come la rotatoria di via Casamassima, i provvedimenti sono stati discussi in Consiglio Comunale e molto spesso si sono richiesti pareri di confronto attraverso affidamento di incarichi esterni ad altri professionisti”.

La rendicontazione economica. Laera chiede anche delucidazioni in merito alla parte economica: “Alla richiesta della rendicontazione economica, invece, mi è stato risposto che al 31 dicembre 2015 ‘è stato rendicontato il più possibile’. Spero che non significhi che sono stati rendicontati anche lavori non eseguiti; per questo, ho richiesto tutta la documentazione relativa alle fatture erogate con i rispettivi documenti giustificativi. Puntualizzo inoltre che l’arch. Susca ha dichiarato che tutto ciò che non è stato rendicontato potrebbe non rientrare nel finanziamento europeo di quel progetto. E chi pagherà?”

“Io sono convinto – aggiunge il consigliere – che la parte politica non può permettersi di dare un’autonomia di tali dimensioni senza chiedere di visionare o almeno di essere messi nelle condizioni di comprendere in quale direzione si stia procedendo in un’opera di tale importanza. E un responsabile del procedimento non può non aver neanche guardato le cartografie del progetto di variante solo perché la progettazione è stata affidata a terzi, perché non deve dimenticare che percepisce sempre una indennità di progettazione (per la quale ho chiesto copia di tutte le determine), un compenso che avrebbero dovuto farla sentire ancora più in dovere di controllare.

La staccionata in legno e gli altri dubbi. “È tutta causa del mancato controllo. L’Amministrazione è assente sia nell’applicazione della trasparenza che nel controllare i lavori in corso. E la prova è che il ponte è il problema minore della Lama Giotta. Mi chiedo, infatti, come possano non essersi accorti della cosa più evidente: le staccionate in legno realizzate sulla superfice della Lama. Queste dovevano essere realizzate in legno di castagno e trattate con materiale impregnante, non ci vuole uno scienziato per capire che non sono nulla di tutto ciò. Per non parlare, poi, delle sponde della Lama che stanno già franando prima del termine dei lavori; o del materiale di risulta, che invece di essere portato in discarica, sembra che sia stato macinato sul posto. Ci sono ancora tante altre questioni che evidenzierò in Consiglio Comunale dopo che avrò esaminato tutta l’altra documentazione che ho richiesto”.

Laera determinato a fare chiarezza. “Sono molto determinato a fare luce su questo lavoro pubblico che non solo ha deturpato il decoro del nostro territorio, ma lo ha addirittura messo in pericolo dal punto di vista della percorrenza in auto. Abbiamo avuto il risultato contrario di ciò che si dovrebbe provare a realizzare quando si ha la fortuna di ereditare un finanziamento europeo. Io la chiamo incapacità politico-amministrativa e la coscienza di ognuno degli amministratori dovrebbe portarli a riflettere, prima che Fratelli d’Italia lo faccia fare dall’Autorità Anti Corruzione ed alla Corte dei Conti. Non sono più disposto ad assistere a questi scempi per responsabilità altrui”. 

La trasparenza amministrativa. Altra questione discussa in sede di Commissione riguardava la trasparenza amministrativa. Ecco quanto ci ha riferito il consigliere: “L’argomento trasparenza, invece, ha visto infuriarsi il Segretario Generale quando si è reso conto che il report annuale relativo agli accessi agli atti viene redatto con dati falsi perché nessuno dei capi settore, tranne quello relativo alla Polizia Municipale, indica sul registro predisposto la data di risposta alle richieste. Da ciò si desume che le richieste dei cittadini non sono ignorate solo dal Sindaco, come ho già evidenziato nel Consiglio Comunale scorso, ma anche dalla parte amministrativa e soprattutto si evidenzia che la politica dorme e fa sogni tranquilli. Ma non credo ancora per molto…”.

Chi avrà il coraggio di aprire quella strada? “Dal Consiglio Comunale – ci spiega il consigliere di Fratelli d’Italia – mi aspetto che si faccia chiarezza soprattutto sulle responsabilità, al di là di quella politica che è ormai certa, e soprattutto che si riesca a rimediare al disastro che è in atto. Inoltre mi piacerebbe sapere chi avrà il coraggio di farsi carico della responsabilità di aprire quella strada, sempre che le autorità competenti lo permettano”.  

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