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Un’identità da ricostruire

ITes Pertini Turi

Si sfoglia con consapevolezza, il documento della delibera di Giunta Regionale n. 7 dello scorso 21 gennaio. Una lettura amara per la scuola turese, ormai preda, come tante altre situazioni, di un gioco politico che la vuole probabilmente gambizzare, nonostante gli sforzi di quei pochi che ancora ci credono.

È a pagina 59 che si scrive la parola fine di un periodo di speranza e di lotta dell’Istituto “Pertini” di Turi che, dopo tre anni dalla costituzione di un sodalizio scolastico con il “Montale” di Rutigliano, deve nuovamente buttare nel cestino programmazioni e progetti, richieste di potenziamento e sviluppi per i suoi ragazzi e, ancora una volta, cercare di riformulare la sua identità. Perché di questo si tratterà. L’accorpamento del “Pertini” con l’”Anelli” di Castellana rappresenta per il nostro Istituto Scolastico superiore un’amara sconfitta – non un’amara consolazione – che cancella gli sforzi che, dal Preside Andrea Roncone a tutto il personale docente e non della scuola, avevano messo in atto per rinnovarla e renderla innovativa da ogni punto di vista. (Si veda anche l’ultima novità della scuola, divenuto Istituto Economico Linguistico Sportivo, con il rafforzamento della didattica nelle lingue straniere e nello sport).

Ma la posizione “periferica” del paese, pare riflettersi con l’atteggiamento che la scuola superiore legge dalla collettività turese. Una realtà a sé stante, collocata nel territorio di Turi, ma distante dagli interessi della comunità.

Perché più abili (?) e forti le personalità politiche dei comuni vicini che hanno ottenuto quello che desideravano (si veda il comune di Rutigliano, che conquista la sua autorità territoriale scolastica; come anche Conversano, con il suo polo superiore), a discapito di quella che è una e la sola (considerando l’età dei ragazzi che la frequenta) sede della cultura e dello sviluppo formativo dei ragazzi turesi e non. Forse più decisi i politici dei paesi vicini, con un chiaro disegno comune, volto a valorizzare, anche dal punto di vista scolastico, la propria città, rendendola così competitiva ed accattivandosi l’interesse di più persone. Una nuova moneta da servire al mercato, se ci concedete questa metafora, che poteva essere difesa in modi ben più forti e decisi, unendo le volontà di tutti, per la difesa non di un colore o di una bandiera politica, ma di una identità culturale e formativa che abita nel nostro comune da vent’anni.

Secco il “no comment” che raccogliamo dalla scuola, oggi ancora impegnata a comprendere le cause di questo scioglimento e capire come sviluppare una nuova offerta formativa con una scuola, l’”Anelli” di Castellana, che, con il suo indirizzo tecnologico (l’indirizzo economico del “Pinto Anelli” è stato accorpato all’IISS “Consoli”), ha poca attinenza.

Ma di fronte a questa situazione, chiaro è anche l‘impegno, della scuola, di non gettare l’àncora e piuttosto portare avanti, fino al termine dell’anno scolastico, quanto programmato per gli studenti. “Per il prossimo anno, vedremo…”. – commentano ancora da scuola, aggiungendo come risulterà volontà della scuola una “chiusura a riccio”, senza esprimere ed esporre commenti su come i giochi della politica hanno cancellato tre anni di lavoro e di studio da parte di chi, ogni giorno, si impegna nella scuola.

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