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“A Turi manca un coordinamento sulla sicurezza!”

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Si accende anche il dibatto politico dopo l’aumento di episodi ai “margini della legge” che si susseguono a Turi, ultimo in ordine cronologico l’assalto alla locale filiale di Poste Italiane. Abbiamo intervistato Carmine Catalano e Sandro Laera, esponenti di Rinascita Civile e Fratelli D’Italia, che hanno voluto rilasciare per il nostro giornale alcune interessanti dichiarazioni.

Come mai vi siete interessati dell’assalto ai danni dell’ufficio postale?

Catalano: “Prima di tutto siamo andati dal direttore dell’ufficio postale a mostrare la nostra solidarietà. Il punto è molto semplice: a Turi manca alla base un coordinamento sulla sicurezza. Proprio la settimana scorsa con Fratelli D’Italia e Rinascita Civile abbiamo fatto un incontro in cui abbiamo proposto quattro punti da attuare. Tuttavia non erano presenti esponenti della maggioranza, anch’essi invitati a partecipare, e ce ne rallegriamo perché hanno mostrato di non essere interessati”.

Come pensate di procedere per manifestare il vostro disappunto?

Catalano: “Abbiamo intenzione di organizzare un sit-in di protesta sotto al Comune con i cittadini se non ci saranno segnali di cambiamento nell’attitudine dell’amministrazione. Questa situazione non può andare avanti!”.

Laera: “Con la conferenza stampa della settimana scorsa, volevamo cercare di arginare questo fenomeno, perchè Turi è diventata una sorta di isola felice per i malviventi. Dati alla mano, nell’ultima settimana ci sono stati due furti in casa e il furto di un’autovettura in pieno centro cittadino, davanti alla farmacia di Via Orlandi. Oggi poi c’è stato questo grave episodio. Sono segnali forti, la situazione è grave e bisogna cercare deterrenti per risolverla. Lo abbiamo già detto in conferenza stampa, dove abbiamo notato l’assenza dell’amministrazione che evidentemente non sente il problema. Qui non c’entra più la bandiera politica, il colore o il partito, qui bisogna fare qualcosa per il paese che fino a qualche anno fa aveva una tranquillità che oggi non c’è più. Siamo aperti al dialogo con la maggioranza, ma se non dovessimo vedere disponibilità procederemo col sit-in”.

Vorreste lanciare un appello alla maggioranza?

Catalano: “Invitiamo la maggioranza e in particolar modo l’assessore Pedone a cercare soluzioni nonostante i problemi interni noti da cui sono provati. Se i loro problemi devono andare a cadere sulle teste dei cittadini, che vadano a casa! Mi rivolgo anche al segretario del PD Gravinese che rispetto, affinché inviti l’amministrazione ad andare a casa se non riesce a sostenere la situazione. Che affidino gli incarichi a gente più competente nel loro partito, e se non ve ne trovano all’interno dei loro partiti, direi al Sindaco che forse è giunto il momento di tornare a casa, al posto di stare sulla poltrona senza far nulla. Ci tengo a precisare che non c’è demagogia in questo, ma vogliamo soltanto pervenire ad una soluzione per il bene comune dei cittadini”.

Laera: “Se poi pensiamo che questi atti stanno avvenendo in pieno centro, non dimentichiamo che anche le periferie invocano a gran voce il nome dell’amministrazione. Le denunce provengono anche dai margini del paese”.

Quali soluzioni proponete?

Catalano: “Io lavoro alle Poste, e posso dire per certo che vengono messe sul piatto ingenti cifre per la sicurezza. La telecamera che c’è davanti alla porta non è stata messa dal comune, bensì dallo stesso ufficio postale. Poste Italiane paga come tutti gli altri al comune soldi per la sicurezza. Sarebbe bastata un’altra telecamera per avere forse qualche testimonianza in più, invece così i ladri hanno messo fuori uso l’unica telecamera, agendo indisturbati. Se ci fossero state due telecamere a monte e a valle della via forse avremmo potuto avere più prove utili. Oppure la Metronotte potrebbe iniziare a prestare il suo servizio al Comune, sotto pagamento di un canone annuo da parte del Territorio. Le soluzioni ci sono, basta un dialogo e la voglia di trovarle”.

Ci siamo limitati a riportare le dichiarazioni degli intervistati, tuttavia crediamo che la situazione stia degenerando e che, in un modo o nell’altro, vada trovata – o almeno cercata – una soluzione permanente ed efficiente.

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